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Nel cuore del Sahara alla ricerca del deserto autentico

Nel cuore del Sahara alla ricerca del deserto autentico

Tra oasi cristalline e villaggi berberi, nella Tunisia del Sud il turismo valorizza le economie locali 

Pochi luoghi sono capaci di scuotere l'animo umano come il deserto: mitizzato, immenso e suggestivo, il deserto vive oggi di grandi contraddizioni, non da ultima quella del turismo di massa che in numerose aree ha contributo a trasformarlo in una specie di luna park a uso e consumo di turisti poco attenti.

Eppure, basta soltanto attraversare il Mediterraneo per scoprire angoli incontaminati, economie locali in ripresa e la possibilità di scoprire questo luogo magico in chiave etica: è il caso della Tunisia, che sta trovando proprio nella valorizzazione etica e sostenibile delle sue aree meridionali un'occasione significativa di ripresa. Nota principalmente per Djerba, Hammamet, Monastir e Mahdia, la Tunisia racchiude infatti anche un cuore di sabbia e città-gioiello sconosciute ai più, dove ad accogliere i viaggiatori sono strutture locali, ristoranti e hotel a gestione familiare e dove è possibile costruirsi un itinerario ecosostenibile per sostenere la ripresa del turismo nel Paese dopo gli attentati del 2015. 

 

Nel cuore della Tunisia

Per andare alla scoperta del sud tunisino, punto di partenza è la città di Tozeur, che si raggiunge con un volo interno dalla capitale Tunisi. La città ha ispirato Battiato nella celebre “I treni di Tozeur” ed è nota non solo per i datteri e palmeti, ma anche per lo stile architettonico unico della Medina, con i suoi edifici di mattoni color sabbia disposti in rilievo, e per il Museo Dar Cherait (Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari). 

È una terra del mito, questa, dove è ancora possibile trovare angoli incontaminati come l'Oasi Chebika, situata ai margini dello Ouadi Khanga, il corso d’acqua che alimenta questa porzione di verde strappata alle rocce. Camminando tra i sentieri rocciosi e piccole cascate ci si immerge in una tavolozza di colori che, unita al silenzio, regala una sensazione di pace unica. Oppure come Chott el Jerid, il lago salato a 150 chilometri dall'Algeria, un'enorme distesa di terra salata che talvolta si riempie di acqua: viene chiamato “il luogo dei miraggi”. 

La “Porta del Sahara” e i villaggi trogloditi

Ma è Douz la vera “Porta del Sahara”, la cittadina dalla quale ci si addentra nelle propaggini settentrionali del deserto più famoso del mondo: abitata dalle popolazioni beduine dei M’razig, Douz vive ancorata alle antiche tradizioni e infatti qui è possibile mangiare la tipica cucina beduina nei ristoranti a conduzione familiare – carne e verdure cotte in una gargoulette, un'anfora di argilla – oppure acquistare prodotti dell'artigianato locale, come particolari scarpe in pelle per affrontare il deserto. 

Da Douz, infatti, è possibile raggiungere alcuni campi beduini per trascorrere una o più notti nel Sahara e ammirare la distesa di sabbia che cambia colore a seconda del luogo e del riverbero della luce: bianca, gialla, dorata. Non solo: proprio nei campi, infatti, è possibile anche assistere ad alcune cerimonie tradizionali, come la preparazione del pane del deserto con acqua, farina e sale, che viene adagiato nella cenere del fuoco e coperto di sabbia per la cottura.

Non può mancare infine una tappa a Douiret, un villaggio troglodita berbero nel governatorato di Tataouine: troglodita significa “scavato nella roccia” e infatti le piccole abitazioni (chiamate “ghiren”, plurale di “ghar”, grotte) erano costruite proprio nella montagna, per proteggere l'abitato e custodire il cibo. Oggi l'antico villaggio è ormai abbandonato: negli anni ‘60 la popolazione si trasferì nell'abitato moderno, poco più in basso. Alcune associazioni locali stanno cercando di riportare in vita questo patrimonio nazionale attraverso progetti di riqualificazione del territorio. Ed è proprio andando sul territorio, sostenendo le piccole attività a conduzione familiare, con un turismo ecosostenibile, che si può aiutare il paese a risollevarsi.

Giada Frana

Luglio 2019

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