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Mostre da non perdere in Lombardia e non solo

Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau

A Milano, Palazzo Reale fino al 20 marzo 2016 Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau

Il termine Art Nouveau deriva dal nome della bottega del mercante d’arte Samuel Bing, aperta a Parigi nel 1895 e specializzata nella vendita di oggetti, arredi e mobili; questa denominazione esprime pienamente il carattere di uno stile che riscosse il suo primo e maggiore successo proprio nel settore dell’arte applicata, della decorazione d’interni e dell’arredamento.

Il progettista del negozio e acuto suggeritore del nome fu Henri Van de Velde, uno dei maggiori esponenti dell’Art Nouveau belga; non a caso questa tendenza estetica iniziò il suo sviluppo proprio in Belgio. Da Bruxelles, nel giro di pochi anni, si diffuse nell’intera Europa e in America per poi spegnersi nel secondo decennio del Novecento.

Con diversi nomi -Art Nouveau in Francia e Belgio, Liberty in Italia (anche in questo caso il termine viene dall’insegna di un negozio di arredi), Jugendstil in Austria e Germania, Modernismo in Spagna- si identifica lo stesso stile, i cui caratteri distintivi sono l’utilizzo di linee sinuose e continue, la predilezione per il movimento e l’asimmetria, il predominio della decorazione sulle forme, l’utilizzo di elementi naturali stilizzati come ornamento.

Questi stessi stilemi connotano la produzione di Alfons Mucha (1860-1939), artista che si dedicò principalmente alla produzione di manifesti e disegni, affermandosi come uno dei maggiori interpreti dell’Art Nouveau applicata all’arte visiva.

Mucha nacque in Repubblica Ceca quando questa era ancora parte dell’impero austriaco: in quel periodo gli artisti slavi avevano facilmente accesso alle nuove tendenze artistiche che si sperimentavano a Vienna e nel resto d’Europa.

Presto Mucha intraprese una carriera internazionale e, giunto a Parigi, conobbe la notorietà anche grazie ai numerosi manifesti teatrali che realizzò per la più famosa attrice del periodo, Sarah Bernhardt. Fu quasi per caso che iniziò a lavorare per questa diva.

Era la notte della vigilia di Natale del 1894 e Mucha si trovava nel laboratorio del suo stampatore; questi ricevette dall’attrice la richiesta di un manifesto da consegnare entro pochi giorni e, dato che tutti gli altri artisti se ne erano già andati, l’incarico fu affidato al giovane pittore ceco, all’epoca sconosciuto.

La mostra (aperta da dicembre e visitabile fino al 20 marzo) accosta opere grafiche di Mucha ad oggetti di design e arredi coevi.

È divisa per temi stilistici e iconografici e dedica la prima sezione proprio ai poster che Mucha realizzò per il teatro; il percorso espositivo prosegue con le sezioni “vita quotidiana”, che raccoglie manifesti e confezioni di prodotti alimentari e per la cura del corpo, l’immancabile “figura femminile” che, idealizzata per rappresentare la bellezza giovanile, è stato uno dei temi più rappresentati nell’Art Nouveau, insieme a “giapponismo”, “mondo animale”, “materiali preziosi”, “tempo” e “immaginario floreale”.

Con “Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau”, Palazzo Reale inaugura un interessante semestre di mostre dedicate ai movimenti artistici che si sono sviluppati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento; i prossimi appuntamenti saranno rispettivamente l’esposizione dedicata al Simbolismo, in apertura il 13 febbraio, e il progetto su Umberto Boccioni, la prossima primavera.

Per maggiori informazioni: www.mostramucha.it

Livia Salvi

 

Didascalia foto: 

- Alfons Mucha, Zodiaque, 1896, Litografia a colori, cm 65 x 48,5 © Richard Fuxa Foundation

- Leonardo Bistolfi, Vaso portafrutta ornamentale, 1890-1895, Bronzo e vetro, cm 58 × 44 × 35, Collezione privata © Studio fotografico Perotti, Milano

 

 

Le principali mostre che vi suggeriamo

> Da Raffaello a Schiele, Milano - Palazzo Reale fino al 7 febbraio 2016

> Marc Chagall. Opere russe 1907-1924, Brescia - Museo di Santa Giulia fino al 15 febbraio 2016. Il percorso espositivo include anche testi e dipinti del drammaturgo premio Nobel Dario Fo

> Gauguin. Racconti dal Paradiso, Milano - MUDEC fino al 21 febbraio 2016

> Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga, Bologna - Palazzo Albergati fino al 28 febbraio 2016

> Io sono il sarto. Percorso espositivo dedicato a Giovan Battista Moroni intorno a Il sarto, capolavoro in prestito dalla National Gallery di Londra, Bergamo - Accademia Carrara, Museo Adriano Bernareggi, Museo di Palazzo Moroni fino al 28 febbraio 2016

> Barbie. The Icon, Milano – MUDEC fino al 13 marzo 2016

> Picasso e le sue passioni, Pavia – Palazzo Vistarino fino al 20 marzo 2016

> Robert Indiana (Pop Art), Bologna – GAM fino al 31 marzo 2016

> Dagli Impressionisti a Picasso. I capolavori del Detroit Institute of Arts, Genova - Palazzo Ducale fino al 10 aprile 2016

> Matisse e il suo tempo, Torino – Palazzo Chiablese fino al 15 maggio 2016

> Simbolismo. I fiori del male, Milano – Palazzo Reale dal 13 febbraio al 5 giugno 2016

> Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau, Milano - Palazzo Reale fino al 20 marzo 2016. Da fine aprile a tutto settembre 2016 la mostra sarà visitabile a Genova, a Palazzo Ducale

 

Expositions à ne pas manquer en Lombardie et ailleurs

À Milan, Palazzo Reale jusqu’au 20 mars Alphonse Mucha et les atmosphères Art Nouveau

Le terme Art Nouveau provient du nom de la boutique du marchand d’œuvres d’art Siegfried Bing, que ce dernier ouvrit à Paris en 1895, spécialisée dans la vente d’objets, décors et meubles; cette dénomination exprime pleinement le caractère d’un style qui a connu son premier et plus grand succès justement dans le secteur de l’art appliqué, de la décoration d’intérieurs et de l’ameublement.

Le concepteur du magasin, celui qui a suggéré son nom, fut Henri Van de Velde, l’un des plus grands représentants de l’Art Nouveau belge; ce n’est pas par hasard que cette tendance esthétique commença à se développer en Belgique.

À partir de Bruxelles, elle se répandit en quelques années dans toute l’Europe et en Amérique, pour s’éteindre ensuite au cours de la deuxième décennie du Vingtième siècle. On identifie sous différents noms - Art Nouveau en France et en Belgique, Liberty en Italie (dans ce cas aussi, le terme provient de l’enseigne d’un magasin de décoration), Jugendstil en Autriche et en Allemagne, Modernismo en Espagne - le même style, dont les caractères distinctifs sont le recours à des lignes sinueuses et continues, la prédilection pour le mouvement et l’asymétrie, la prédominance de la décoration par rapport aux formes, l’utilisation d’éléments naturels stylisés comme ornement.

Ces mêmes éléments stylistiques caractérisent la production d’Alphonse Mucha (1860-1939), artiste qui se consacra surtout à la production de manifestes et de dessins, et s’affirma comme l’un des plus grands interprètes de l’Art Nouveau appliqué aux arts visuels.

Mucha naquit en République Tchèque, lorsque celle-ci faisait encore partie de l’empire autrichien : au cours de cette période les artistes slaves pouvaient accéder facilement aux nouvelles tendances artistiques qui s’expérimentaient à Vienne et dans le reste de l’Europe.

Mucha entreprit bientôt une carrière internationale et, arrivé à Paris, il devint célèbre, grâce entre autres aux nombreuses affiches de théâtre qu’il réalisa pour l’actrice la plus célèbre de l’époque, Sarah Bernhardt. Ce fut presque par hasard qu’il commença à travailler pour cette diva.

C’était la nuit de la veille de Noël 1894, et Mucha se trouvait dans le laboratoire de son imprimeur; celui-ci reçut de l’actrice la requête d’une affiche, à livrer en quelques jours, et vu que tous les autres artistes étaient absents, cette tâche fut confiée à ce jeune peintre tchèque, alors inconnu. L’exposition (ouverte depuis décembre et visitable jusqu’au 20 mars) présente des œuvres graphiques de Mucha avec des objets de design et des meubles contemporains.

Elle est divisée par thèmes stylistiques et iconographiques, et la première section est dédiée justement aux affiches que Mucha réalisa pour le théâtre; le parcours d’exposition continue avec les sections «vie quotidienne», qui présente des affiches et des boîtes de produits d’alimentation et de soins du corps, l’immanquable «figure féminine» qui, idéalisée pour représenter la beauté dans sa jeunesse, a été l’un des sujets les plus représentés dans l’Art Nouveau, avec le «japonisme», le «monde animal», les «matières précieuses», le «temps» et «l’imaginaire floral».

Avec «Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau [Alphonse Mucha et les atmosphères Art Nouveau]», le Palazzo Reale inaugure un semestre intéressant d’expositions dédiées aux mouvements artistiques qui se sont développés entre la fin du Dix-neuvième siècle et le début du Vingtième siècle; les prochains rendez-vous seront, respectivement, l’exposition dédiée au Symbolisme, qui ouvrira le 13 février, et le projet sur Umberto Boccioni, au printemps prochain.

Traduzione in lingua straniera a cura di ViceVersaGroup

Febbraio 2016

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