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Mobilità elettrica in tutta la provincia. Una fitta rete di colonnine e smart zone

Colonnine di ricarica

La Provincia di Bergamo ha approvato il progetto proposto da Ressolar. Si comincia con 37 smart zone per veicoli elettrici distribuite uniformemente sul territorio

Le auto elettriche, molti lo sostengono, costituiscono il futuro della mobilità privata. In un mondo sempre più inquinato sapranno fare la differenza, con un impatto quasi nullo sull’ambiente. Ressolar, primaria azienda bergamasca che da anni punta all’innovazione nel campo dell’energia da fonti rinnovabili, ha maturato un progetto ambizioso che la Provincia di Bergamo ha già approvato e che molto probabilmente vedrà la luce già a partire dal secondo semestre del 2018: si tratta delle “smart zone”, ovvero 37 punti di ricarica per auto elettriche dislocati in tutta la provincia bergamasca, dalle valli alla pianura. Ma vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta.

Non solo colonnine ma centri multitasking

Non chiamatele colonnine, come sostiene Gianluigi Piccinini, presidente di Ressolar, perché non sono solo quello.

Una smart zone «è una stazione di ricarica che fa anche monitoraggio di qualità dell’aria (quindi misura i parametri di CO2 e PM10), fa videosorveglianza e analisi del traffico, misurando la quantità dei veicoli in circolazione, ma anche “proximity marketing”, vale a dire pubblicità veicolata con strumenti digitali, unicamente attraverso gli smartphone dei clienti, senza che il paesaggio circostante sia rovinato dalla presenta di grossi e poco estetici cartelloni pubblicitari».

In italiano è detto “marketing di prossimità”, ovvero una forma di pubblicità che si riceve solo nelle vicinanze di un dispositivo in grado di connettersi e di inviarla ad un’altra apparecchiatura, ciò che appunto avverrà presso le stazioni di ricarica.

Ma come si potrà usufruire di questi punti di ricarica? Semplice: sempre in maniera smart, senza carte o gettoni, ma unicamente attraverso il proprio smartphone.

Verrà infatti messa a punto una app, chiamata “WROOM” (onomatopea che riproduce il rumore dalle auto in partenza), programmata da due talentuosi ragazzi bergamaschi, già vincitori di un concorso in California in tema di tecnologia digitale.

La app permetterà al cliente di prenotare la ricarica presso la stazione prescelta e di pagarla comodamente tramite il proprio dispositivo, senza aver bisogno di banconote o monete (basterà associare alla app il metodo di pagamento scelto tra i diversi a disposizione, tra cui la carta di credito). Ogni componente del sistema sarà dunque informatizzata.

Da Antegnate a Foppolo e Valbondione

Questo progetto non nasce dal nulla: è frutto di un preciso lavoro di squadra durato circa due anni e che ha raccolto i pareri del territorio e il supporto di Ascom, Confartigianato e Confindustria. Ressolar precisa che quello delle 37 stazioni di ricarica è solo il primo step di una serie di passaggi che porteranno ad un’ulteriore diffusione di queste smart zone in sempre più comuni del territorio.

«La Provincia ha vagliato e approvato la proposta di Ressolar in partenariato pubblico privato (il cosiddetto “project financing”) per un progetto di area della ricarica di veicoli elettrici sul territorio bergamasco» spiega Piccinini.

Questo significa che nei prossimi mesi l’ente pubblico, in questo caso la Provincia, indirà un bando di gara per l’assegnazione dei lavori sulla base del progetto proposto da un’azienda privata, in questo caso Ressolar, la quale avrà il diritto di prelazione.

«Per scegliere i comuni dove sorgeranno queste stazioni» precisa il presidente dell’azienda, «ci siamo dovuti attenere alle linee guida ministeriali contenute nel PNire– il Piano Nazionale delle Infrastrutture di Ricarica Elettrica. Questo documento impone dei criteri da tener presente durante la fase di progettazione, come ad esempio la viabilità, le dimensioni della strada, l’estensione del comune dove sorgerà la stazione e via dicendo, con un’attenzione particolare ai terminali turistici, motivo per il quale abbiamo inserito nella lista località di montagna come Valbondione e Foppolo».

Per motori ecosostenibili il progetto in dettaglio

Il progetto delle smart zone, nella sua prima fase di realizzazione, necessita dello stanziamento di circa quattro milioni di euro in tre anni: di questi - come prevede la legge - il 60% sarà investito dall’azienda privata, mentre sarà cura dell’ente pubblico garantire la restante quota, pari al 40%.

La gestione delle stazioni di ricarica sarà affidata all’azienda aggiudicataria del progetto per un periodo di venti anni.

La gara sarà bandita prevedibilmente nei prossimi mesi e si potrà partire con la costruzione delle prime stazioni già dalla seconda metà del 2018. Il tutto sarà realizzato nell’arco di due-tre anni, poi avranno inizio le fasi successive che permetteranno a Bergamo e provincia di usufruire di ulteriori punti di ricarica: «L’ambizione è infatti quella di aumentarne il numero, coinvolgendo così comuni sempre diversi». Si tratta, in sostanza, di un grande incentivo per chi crede nella mobilità sostenibile e nel bisogno di un pianeta più pulito.

Questa è la prima volta in provincia che un simile progetto viene promosso da un’istituzione pubblica, in linea del resto con quanto il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi aveva già dichiarato, ovvero puntare a una Bergamo più smart e green, anche dal punto di vista della mobilità.

Le auto elettriche promettono infatti di essere il futuro del trasporto su strada: è necessario però che il territorio si adegui e simili soluzioni non sono più rinviabili.

Per di più, come promettono le elaborazioni eseguite in computer grafica, le stazioni saranno piacevoli da vedere, adeguatamente inscritte nel territorio circostante, e con un taglio estetico futuribile. In poche parole: smart, beautiful e green.

Lorenzo Dell’Onore

Febbraio 2018

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