Una “Smart Human City” che ricorda il suo passato e guarda al futuro
È una vittoria che si riallaccia a una tradizione antica.
Mantova, per secoli, ha brillato nel panorama italiano ponendosi come centro culturale d’eccezione: la città lombarda, nel Rinascimento, era una vera e propria capitale della cultura, riferimento per molte altre corti.
La famiglia Gonzaga, ricca, potente e ambiziosa, resse con sicurezza le sorti di Mantova garantendole un lungo periodo di splendore economico, politico e artistico; il ducato, noto per il suo mecenatismo, tra Quattrocento e Cinquecento, chiamò a raccolta i più vivaci artisti della cultura italiana costituendo una corte senza eguali.
Ne sono testimonianza le numerose opere artistiche e architettoniche che costellano la città e rendono il centro storico un gioiello straordinario, patrimonio Unesco insieme alla vicina Sabbioneta.
Per tutto il 2016 Mantova sarà ufficialmente la Capitale italiana della cultura, titolo vinto grazie a più fattori: il prestigio artistico di una città a misura d’uomo ma con vocazione internazionale, il valore del piano di recupero e restauro, gli eventi proposti, l’efficienza dell’amministrazione che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per partire immediatamente con la realizzazione del progetto.
Sarà un anno importante, inaugurato ufficialmente lo scorso 23 gennaio alla presenza del premier Matteo Renzi, del ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini e del primo cittadino mantovano, Mattia Palazzi.
L’inizio dell’anno della cultura è stato anticipato dal capodanno in piazza: una bella festa animata dal concerto dei Negrita e da fuochi d’artificio musicali rievocanti il prestigioso passato della cittadina lombarda.
Un ricco programma di eventi
Durante tutto il 2016, diverse iniziative culturali coinvolgeranno la cittadinanza e attrarranno habitué e nuovi visitatori.
Tra i protagonisti dell’anno d’oro della cultura c’è il nuovo festival Mantova Musica: in cartellone 45 concerti di musica classica, jazz e contemporanea in diversi luoghi della città, e poi mostre, spettacoli teatrali ed eventi per promuovere la tradizione gastronomica locale.
Nel 2016 si celebrano anche importanti ricorrenze: quest’anno è il 150° anniversario di Mantova italiana e si festeggerà lo spirito risorgimentale della città, inoltre la più nota kermesse letteraria italiana, il Festivaletteratura, a settembre compirà vent’anni.
Tra i progetti in cantiere c’è anche la trasformazione del centro cittadino in un “museo diffuso”: oltre al recupero e alla valorizzazione di diversi monumenti, saranno creati itinerari di approfondimento grazie all’utilizzo di tecnologie digitali, com’è già stato fatto a Palazzo Te con il percorso “Il banchetto degli Dei”.
Tutte queste iniziative concorrono a creare un dialogo armonioso tra la Mantova di oggi e quella del passato, in linea con la volontà di renderla una Smart Human City.
Come ha recentemente dichiarato il sindaco Palazzi in un’intervista: «La Smart Human City è la città che riesce a fare sintesi tra il modello di città efficiente e il modello di città rinascimentale, luogo della relazione, del convivio, del buono e del bello, dei saperi, ponendo il fattore umano al centro.
Tale modello parte dalle radici culturali della città: Mantova, durante il dominio della famiglia Gonzaga, ha saputo attrarre talenti e costruire reti».
Dunque, Mantova si propone di essere una città intelligente che integri le antiche tradizioni e le nuove tecnologie, che abbia un filo diretto con la cittadinanza e sia in relazione con il mondo esterno, pronta a far fronte ai bisogni degli abitanti e ad accogliere sempre nuovi visitatori.
Per saperne di più: www.comune.mantova.gov.it
Livia Salvi