Un problema molto comune: come affrontarlo?
Le donne in età fertile si trovano ogni mese ad affrontare alcuni giorni in cui l’approssimarsi della fine del ciclo mestruale porta con sé una serie di scombussolamenti fisici ed emotivi. In alcuni casi la serie di sintomi che la donna accusa è di tale entità da indurre a parlare di una vera e propria sindrome… la sindrome premestruale.
Che cos'è la sindrome premestruale?
Con tale termine si intende una serie di modificazioni fisiche e psicologiche molto varie e differenti da caso a caso, tendenzialmente collegate allo squilibrio ormonale tra ormoni estrogeni e ormoni progestinici, temporalmente collocabili nei giorni immediatamente a ridosso della comparsa del flusso mestruale e destinate a dissolversi alla comparsa delle mestruazioni e quindi al cominciare di un nuovo ciclo.
Tra i molteplici sintomi si possono ricordare alterazione dell’umore, stanchezza, astenia, appetito altalenante che può portare sia a inappetenza sia a un aumento significativo di peso, insonnia, irritabilità diurna e notturna con crampi muscolari, ritenzione idrica e turgore mammario che può sfociare in dolore al seno. Essendo tali sintomi molto vari per natura, e potendosi di fatto presentare anche tutti quanti assieme, alcune donne nei giorni precedenti il flusso mestruale si potranno ritrovare davvero pesantemente penalizzate nello svolgimento della loro normale attività quotidiana.
È evidente che non si può evitare di incorrere in questo squilibrio ormonale, dato che la carenza di progesterone nella fase luteinica del ciclo (seconda metà) è fisiologica; nella stessa maniera ci possono essere squilibri nel bilancio acqua/sali minerali dovuti a livelli inadeguati di ormoni quali aldosterone e prolattina che portano a trattenere liquidi e creare in tal modo un fastidioso senso di gonfiore soprattutto alle estremità, destinato a peggiorare nei mesi estivi con il caldo.
Alcuni suggerimenti per affrontarla...
Come si possono allora affrontare le conseguenze della sindrome premestruale? Ovviamente la risposta è soggettiva e dipende da quanto ogni donna riesce a convivere serenamente con il ripetersi ciclico di questi sintomi. La prima cosa da fare è sicuramente evitare o ridurre al minimo le condizioni di stress. Lo sport può essere molto utile, anche grazie alle endorfine che gli sforzi fisici consentono di riversare nel corpo, ovviamente senza eccedere.
L’alimentazione dovrà essere bilanciata e particolarmente ricca di minerali e vitamine, con un modesto incremento degli zuccheri rispetto al solito per prevenire i cali glicemici che in taluni casi si manifestano; senza eccedere, ci si potrebbe concedere qualche piccolo peccato di gola, prezioso per l’umore (appagamento del circuito cerebrale dopaminergico del piacere) ma anche per i livelli di serotonina.
Un rimedio assolutamente utilissimo è assumere integratori a base di magnesio, in associazione ad altri sali minerali (quali il potassio per rilassare la muscolatura, oppure alla vitamina B6 per aumentare la sintesi della serotonina) oppure da solo per lenire l’irritabilità e contribuire ad abbassare i livelli di stress dell’organismo. Un altro elemento assai diffuso negli integratori per la sindrome premestruale è la griffonia, una sostanza vegetale che stabilizza efficacemente i livelli di serotonina.
Restando in ambito vegetale, possono essere molto utili estratti di camomilla, di finocchio o di melissa per rilassare la muscolatura addominale, sciogliere i crampi dolorosi e mantenere regolari le funzioni intestinali. Sia la melissa che la camomilla possono peraltro aiutare a ridurre i problemi di insonnia.
Un ultimo accenno per un estratto vegetale il cui impiego sta crescendo notevolmente: si tratta dell’agnocasto, una pianta il cui utilizzo in ambito medico, specificamente orientato verso la sfera della regolazione degli ormoni sessuali, è noto sin dall’antichità. L’agnocasto regola a livello ipofisario il bilancio ormonale estrogeni-progesterone e pertanto può essere un alleato molto prezioso.
Dott. Michele Visini