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La macrobiotica: alla ricerca dell’equilibrio energetico

la macrobiotica

Il cibo non è soltanto un insieme di sostanze nutrizionali, ma energie che influenzano il corpo, la mente, le emozioni e lo spirito

La dieta macrobiotica è uno stile di vita che affonda le sue radici nella cultura e nella filosofia orientale e pone l’alimentazione come elemento fondamentale per la ricerca dell’equilibrio tra corpo e mente. Persino il nome, dal greco “makros” e “bios”, che significa grande vita, augura un benessere totale. La macrobiotica nasce come una filosofia di vita che va alla ricerca dell’equilibrio dell’uomo nella sua completezza, quindi l’equilibrio del corpo, della mente, delle emozioni e dello spirito.

La macrobiotica vede le sue origini nel Taoismo di Lao Tzu e fu esportata in America, e da qui in Occidente, tra la fine dell’800 e i primi del ’900 dal giapponese, Yukikazu Sakurazawa in arte Georges Ohsawa, che perseguiva il salutismo attraverso il raggiungimento dell’equilibrio tra lo Yin e lo Yang, le linee guida della medicina tradizionale cinese. Nella macrobiotica la scelta dei cibi avviene in base al criterio che recupera dall’antica tradizione cinese i concetti di Yin e Yang, distinguendo cibi acidi-Yin quali latte e derivati, frutta, tè, spezie, per citarne qualcuno, e cibi alcalini-Yang come per esempio sale, carne, pesce, pollo, uova.

La dieta macrobiotica propone un bilanciamento tra i vari alimenti promuovendone alcuni considerati “naturalmente” bilanciati come cereali, meglio se integrali, legumi e semi oleosi. Vietati lo zucchero e i dolci, via libera invece alla frutta e agli ortaggi, fatta eccezione per i pomodori, le patate e le melanzane, e ai cibi liquidi o brodosi che contribuiscono al fabbisogno d’acqua dell’organismo.

Fondamentale è consumare solo frutta e verdura di stagione: un frutto che cresce in un clima tropicale o durante la stagione estiva si carica di un’energia rinfrescante per mantenere l’equilibrio con l’ambiente, fuori caldo, dentro freddo.

Al contrario, un ortaggio che cresce in un clima più freddo o durante l’inverno si carica di un’energia riscaldante: fuori freddo, dentro caldo. Seguire le regole della natura e mangiare frutta e verdura di stagione, cresciuti nella stessa fascia climatica in cui viviamo, è il modo migliore di conservare l’equilibrio e la salute. Mangiare infatti un ortaggio o una verdura estivi in inverno, secondo le teorie macrobiotiche, apporta al corpo un’energia rinfrescante in un momento in cui ha bisogno di calore.

Questo crea grande squilibrio nel corpo, che cercherà in tutti i modi di liberarsene sviluppando sintomi di vario tipo; ad esempio, consumare pomodori in inverno potrebbe alimentare raffreddori ricorrenti o sinusiti. Il cibo per la macrobiotica ha la capacità di influenzare profondamente tutti gli aspetti del nostro essere ed è in grado di potenziare o ridurre la sua innata capacità di auto guarigione. La consapevolezza della profonda influenza sul nostro essere del cibo, che ingeriamo almeno tre volte tutti i giorni, è cosa nota fin dai tempi del filosofo Feuerbach che asseriva “siamo quello che mangiamo”.

Chi sceglie un regime alimentare macrobiotico afferma già dopo circa 2-3 giorni un senso di leggerezza, seguito da una maggiore lucidità mentale e concentrazione, calma e stabilità emotiva. Privilegiando alcuni alimenti invece di altri si avverte un miglioramento di tutte le funzioni dell’apparato digerente, dallo stomaco all’intestino. Ma non solo: migliora il sonno, l’umore, l’aspetto della pelle e dei capelli e si rinforza il sistema immunitario.

Una dieta macrobiotica può articolarsi in diversi livelli: predilige il pesce alla carne e sconsiglia di eccedere con latte e derivati, spezie, sale e caffè. Fondamentale è poi la masticazione che garantisce l’efficacia digestiva e l’appagamento del gusto. Per i meno drastici la macrobiotica si traduce in una dieta vegetariana costituita da grandi quantità di cereali non raffinati e da piccole quantità di frutta e verdura di stagione di produzione locale. I non vegetariani possono aggiungere ogni settimana tre piccole porzioni di pesce a patto che lo yang del pesce venga equilibrato nello stesso pasto con porzioni di verdura a foglia, cereali o legumi.

Alice Motti

 
 
Dicembre 2014

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