Dal quokka australiano alla lince del deserto attraversando Asia e Africa
Elegante e fiero, il caracal è un animale di rara bellezza. Il suo nome deriva dalla parola turca karakulak, che significa “orecchio nero”, per via del pelo che gli cresce sulle orecchie. Nel Nord dell'India e del Pakistan, il caracal è conosciuto con il nome di syahgosh o shyahgosh, termine persiano che significa “dalle orecchie nere”. In afrikaans si chiama rooikat, “gatto rosso”. È famoso anche col nome di “lince del deserto”, in virtù della parentela che intercorre con le linci delle regioni fredde e temperate.
I caracal sono più scuri sul dorso che sui fianchi; il ventre, il petto, e l'interno delle membra è grigio chiaro, quasi bianco, a volte picchiettato di punti rossastri o bruni. Sulla testa, sono segnati da due strisce scure sotto gli occhi e da una macchia, anch’essa scura, che circonda il muso.
Gli occhi verdi hanno pupille circolari, che si contraggono in forma di punti rotondi. Un caracal è alto in media cinquanta centimetri, e può pesare da quattordici chili fino a un peso poco superiore a venti. È robusto, abbastanza basso sulle zampe e ha una coda lunga circa venticinque centimetri.
La testa è piccola, ma le orecchie terminano con dei ciuffi di pelo nero che possono essere lunghi fino a otto centimetri. La loro funzione è simile a quella delle antenne: aiutano la lince del deserto a captare meglio i suoni, aumentando l’area dei padiglioni auricolari. Il cranio è arrotondato e il solo dettaglio che permette di distinguerlo da quello del gattopardo è la mancanza del secondo premolare superiore.
Come quasi tutti i felidi, anche la lince del deserto è dicromatica, ovvero esiste di due varietà: grigio o rosso-bruno, ma nella Karamoja, in Uganda, sono stati catturati dei caracal del tutto neri. La lince del deserto preferisce i luoghi scoperti a quelli boscosi, secchi e aridi rispetto a quelli umidi e freschi.
La sua distribuzione geografica infatti copre l’Africa e una parte di Asia. In India lo si trova molto frequentemente in pieno deserto del Rajasthan. In Somalia, è stato visto molto lontano dai punti d'acqua. In Africa del sud sta nelle pianure sabbiose, ma lo si trova in tutti gli altri ambienti naturali tranne che nelle foreste.
Il caracal è un animale principalmente notturno e di giorno si nasconde spesso nelle tane delle volpi e dei porcospini. Quando però il cielo è coperto, può capitare che il caracal esca anche di giorno per cacciare. Il suo peggior nemico in natura è il leopardo, ma può essere occasionalmente ucciso anche da tassi del miele, leoni, licaoni, iene maculate, iene brune, ghepardi o gruppi di sciacalli dal dorso argentato.
Per fuggire dai predatori, la lince del deserto può trovare rifugio anche arrampicandosi sugli alberi. Tendenzialmente, tutti gli animali di taglia piccola sono potenziali vittime del caracal.
Esso si nutre di antilopi, gazzelle, oribi, dik-dik; se ne ha occasione, negli ovili compie delle stragi. Ma soprattutto il caracal è dotato di un fiuto senza pari nella cattura degli uccelli: si avvicina strisciando a un raggruppamento di pernici, di francolini o di piccioni, poi salta e abbatte gli uccelli di slancio a colpi di artigli, anche tre o quattro alla volta. La lince del deserto è un felide solitario e si accoppia solo durante la stagione dell’amore.
La femmina dà alla luce da due a tre piccoli, ma in Africa del sud è stata scoperta persino una figliata di cinque piccoli in un albero cavo. Il caracal è stato addomesticato sin dall'antichità, tant’è che gli egizi lo hanno raffigurato negli affreschi di Beni-Hasan in alcune scene di caccia. In India è a oggi ancora impiegato nella caccia delle antilopi cervicapra e in Afghanistan lo si ammaestra per la caccia degli uccelli.
Laura Spataro
Traduzione in inglese a opera di ViceVersaGroup
Pride in feline form: The caracal. From Australian quokkas to desert lynx crossing Asia and Africa
Elegant and proud, caracals are animals of rare beauty. Their name derives from the Turkish word karakulak which means ‘black ear’, as a result of the black fur growing over their ears. In Northern India and Pakistan caracals are known as syahgosh or shyahgosh, a Persian word meaning ‘black eared’. In Afrikaans they are called rooikat, ‘the red cat’. They are also famous by the name ‘desert lynx’ as a result of their kinship relationship with the lynx which lives in cold, temperate climes.
The caracal is darker on its back than its sides: its belly, chest and inner limbs are pale grey, almost white, and sometimes dotted with red or brown. Its head has two dark streaks under the eyes and a similarly dark mark around its face. Its green eyes have round pupils which contract into round dots.
Caracals are approximately fifty centimetres tall and can weigh from fourteen to over twenty kilos. They are stocky, standing quite low on their paws, and have around twenty-five centimetre long tails. Their heads are small but their ears end in tufty black fur which can be as much as eight centimetres long.
These work like antennas, helping these desert lynx to better pick up sounds, increasing their ear area. Their skulls are rounded and the only thing that distinguishes them from ocelots is the absence of a second upper premolar tooth.
In common with nearly all felidae, desert lynx are dichromatic and two varieties exist: grey or reddish brown, but entirely black caracals have been captured in Karamoja in Uganda. Desert lynx prefer open to wooded places, dry and arid over damp, cool environments.
They are to be found across Africa and parts of Asia. In India they are very common in the full deserts of Rajasthan. In Somalia they have also been seen a long way from water sources. In Southern Africa they live on the sandy plains but are also to be found in other natural environments with the exception of forests.
Caracals are mainly nocturnal animals and by day they often hide in the dens of wolves and porcupines. When it is cloudy, however, they sometimes come out to hunt in daytime too. Their worst natural enemy is the leopard but they are sometimes also killed by honey badgers, lions, African wild dogs, spotted hyenas, brown hyenas, cheetahs or groups of silverback jackals. To escape predators they can also take refuge by climbing trees. All small animals can be victims of caracals.
They feed on antelopes, gazelles, oribis and dik-diks and, if given the chance, they will butcher goats. But above all caracals have unrivalled hunting intuition and can glide up to flocks of partridges, grouse and pigeons before leaping out and killing the birds with their claws, sometimes two or three at a time.
Desert lynx are solitary animals and mate during the mating season only. Females give birth to two to three cubs but in Southern Africa a brood of five cubs has even been found in a hollowed out tree trunk.
Caracals have been tamed since antiquity and the Egyptians depicted them in the Beni-Hasan frescoes in hunting scenes. In India they are still today used in blackbuck hunting and in Afghanistan they are trained for bird hunting.