feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

L'Orso bruno è il gigante buono più minacciato in Italia

Orso bruno gigante buono

Sull’Appennino centrale sopravvivono non più di 50 specie di Ursus arctos e sulle Alpi non arrivano a 30 esemplari

L’orso bruno è un animale tipico delle foreste temperate, ma lo si incontra anche in climi freddi, come nei boschi di conifere delle nostre Alpi. È il più grande carnivoro terrestre della regione eurasiatica, sopravvissuto nonostante secoli di durissime persecuzioni e l’incessante distruzione del suo ambiente naturale. Imponente e massiccio, dotato di una folta pelliccia formata da vari strati digradanti, dai peli lunghi anche 10 cm di diversi colori -dal marrone scuro a quello chiaro, dal bruno rossiccio al rosso fulvo, fino all’argento, con differenti sfumature- l’orso è un plantigrado, cioè un animale che si muove appoggiando sul terreno l’intera pianta della zampa, dotata di ampi cuscinetti digitali e di robusti unghioni non retrattili. Ha la testa quasi rotonda, con orecchie relativamente piccole, il cranio è largo e la bocca è munita di 42 denti, tra cui dei canini piuttosto affilati. La sua vista è mediocre, mentre l’olfatto e l’udito sono molto sviluppati.

Un simpatico vagabondo

L’orso è un animale timido e schivo che ama la solitudine e i grandi boschi silenziosi e tranquilli. Non ha un territorio ben definito, ma vagabonda per lo più di notte all’interno di un’area dove possa incontrare i segni rassicuranti della presenza di altri suoi simili: tracce nel bosco, graffi sugli alberi, pietre smosse, segnali odorosi. Si sposta in cerca di cibo e per questo si serve di diversi rifugi temporanei, preferibilmente nei pressi di corsi d’acqua.

La merenda dell’orso

Nonostante abbia la dentatura tipica di un carnivoro, l’orso è onnivoro. Si nutre di: formiche, vespe, api, coleotteri e altri insetti, piccoli mammiferi, carogne di animali selvatici, miele, erbe, tuberi e radici, noci, nocciole e castagne. In autunno, quando deve accumulare le riserve di grasso per l’inverno, ricerca in particolar modo la frutta: mele, pere, mirtilli, ribes, fragoline di bosco, lamponi, le bacche delle rosa canina, l’uva ursina. Grazie a questa dieta ricca di zuccheri può ingrassare anche di un chilo ogni due giorni! Solo occasionalmente, qualora non trovasse prede naturali, potrebbe aggredire il bestiame domestico come pecore, polli, capre, bovini o ricorrere alle arnie dell’uomo.

Sogni d’oro!

Verso la fine della stagione autunnale, gli orsi si preparano ad andare in letargo, scegliendo con cura una caverna o un anfratto di roccia nascosto e ben riparato, che imbottiscono di rametti, foglie e muschio, preparandosi un morbido giaciglio sul quale dormire fino alla primavera successiva. Dormono per tutto l’inverno come “sassi”? Non proprio: se disturbati dall’uomo o minacciati da qualche pericolo gli orsi abbandonano il loro nascondiglio per cercarne uno più tranquillo e, se le giornate invernali sono particolarmente miti, ne approfittano per fare un giro a caccia di cibo.

Nascere in una grotta

Mamma orsa partorisce nel cuore dell’inverno, nel silenzio ovattato della tana. I cuccioli, generalmente uno o due, più raramente tre, al momento della nascita sono davvero minuscoli: pesano 400 grammi appena, 400 volte meno della madre! Da piccoli sono gracili, ciechi, senza denti, con pochissimo pelo e con le unghie appena accennate. Nulla nel loro aspetto da neonati lascia presagire quale sarà il loro eccezionale sviluppo da adulti. L’orsa li riscalda con la sua morbida pelliccia, li allatta e si prende cura di loro con pazienza e tenerezza. Mamma orso può avere cuccioli solo ad anni alterni, perciò l’attenzione che dedica alla prole è davvero grande.

E’ primavera! Svegliatevi orsetti!

In primavera inoltrata i piccoli orsi escono dalla tana in compagnia della madre. Sono vispi, giocherelloni e molto curiosi: nessun rametto, foglia o sassolino che incontrano nella foresta, “sfugge” al loro controllo: ogni cosa viene annusata, addentata e rivoltata. Mamma orsa insegna loro cosa mangiare e come procurarselo. La famigliola resterà insieme finché i cuccioli non avranno compiuto 2 anni. Una volta autonomi, lasceranno la madre per avventurarsi da soli nel mondo.

Dicembre 2014

Articoli Correlati

Articolo a cura degli studenti della classe 2B dell'Istituto Comprensivo Margherita Hack...
Articolo a cura degli studenti della classe 2C dell'Istituto Comprensivo Margherita Hack...
Articolo a cura degli studenti della classe 2A dell'Istituto Comprensivo Margherita Hack...
Informati mettendo alla prova le tue conoscenze divertendoti In questo periodo di...