feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

L’orso polare (Ursus maritimus)

orso polare_riscaldamento climatico

Un predatore di oltre 2 metri, che pesa 5 quintali è minacciato dal… riscaldamento terrestre!
Deve mangiare 2 kg di grasso al giorno ma per cacciare ha bisogno del ghiaccio.

L’Orso polare è il più grande predatore dell’ecosistema marino artico, Il suo nome scientifico, Ursus maritimus, significa letteralmente “orso del mare”, un nome adatto a questo nuotatore eccellente, che può raggiungere una velocità di 10 km/h usando le zampe anteriori come remi, mentre quelle posteriori fungono da timone. Il suo habitat preferito è il ghiaccio, che copre i mari artici per la maggior parte dell’anno: l’orso polare ha bisogno delle banchise per trovare cibo. Durante l’estate, man mano che il bordo meridionale della calotta glaciale artica si scioglie, alcuni orsi seguono il ghiaccio che si ritira verso nord, per rimanere vicini alle foche e alle altre prede. Altri orsi trascorrono invece le loro estati a terra, alimentandosi con il grasso corporeo accumulato durante le fruttuose caccie primaverili e invernali.

Il livello, sempre crescente, della concentrazione dei gas serra nell’atmosfera sta causando l’aumento delle temperature in tutto il globo. Di conseguenza, le banchise dell’Artico si stanno sciogliendo prematuramente, formandosi sempre più tardi ogni anno che passa. Gli orsi polari hanno quindi meno tempo a disposizione per procacciarsi il cibo. Mentre il loro habitat si riduce, gli individui che vivono ai margini meridionali dell’Artico (specialmente nella zona di Hudson Bay, Canada) si trovano ad affrontare una grave minaccia alla loro sopravvivenza. All’attuale ritmo di riscaldamento climatico, gli esperti prevedono che entro il 2080 ad Hudson Bay non vi sarà più ghiaccio.

LA SCHEDA

Un animale ben isolato ad alta efficienza energetica

Gli orsi polari sono attrezzati per vivere al freddo (10°C d’estate e meno 30°C durante l’inverno): il loro fitto mantello è costituito da peli idrorepellenti ed è in grado di accumulare calore. Sotto la spessa pelliccia, la pelle è nera, ideale per assorbire i raggi del sole artico, mentre uno strato di grasso di circa 11 cm li tiene caldi, specialmente mentre nuotano; sono così ben isolati che devono muoversi lentamente per impedire il surriscaldamento. I maschi adulti solitamente misurano, dalla punta del naso a quella della coda, dai 200 ai 250 cm e pesano dai 400 ai 600 kg. Le dimensioni delle femmine sono circa la metà.

Hanno delle zampe enormi che fungono da racchette da neve, distribuendo il peso per impedire loro di rompere il ghiaccio e la neve. I cuscinetti palmari dei piedi sono coperti da piccole e morbide escrescenze dette papille, che aumentano la frizione tra la zampa e il ghiaccio e riducono la possibilità di scivolare. Hanno denti posteriori affilati e seghettati, e canini grandi e affilati, eppure preferiscono ingoiare grandi quantità di cibo anziché masticarle. L’Orso polare deve mangiare circa 2 kg di grasso al giorno: le foche degli anelli, con il loro alto contenuto di grasso corporeo, rappresentano pertanto le prede principali, ma vengono cacciate anche le foche barbate e le foche artiche, giovani trichechi, balene beluga, narvali, pesci, uccelli marini e le loro uova. Nei pressi degli insediamenti umani, gli orsi polari cercano cibo nelle discariche. Gli orsi polari digiunano durante la stagione priva di ghiaccio, che può durare dai 3 ai 4 mesi. Durante l’autunno, quando il ghiaccio ritorna, gli orsi abbandonano la terraferma per riprendere la loro vita sulle banchise.

I NUMERI

Il 60% degli orsi vive in Canada

Si stima che esistano circa 20-25 mila orsi polari in tutto il mondo di cui il 60% solo in Canada. Sono diffusi poi in tutto l’Artico circumpolare, negli Stati Uniti, in Canada, Russia, Groenlandia e sulle isole artiche della Norvegia, su banchise, lungo o vicino le coste e sulle isole. Ci sono 19 popolazioni di orsi polari intorno all’Artico: in Canada, Alaska (Stati Uniti), Russia, Isole Svalbard (Norvegia) e Groenlandia (Danimarca). Le ultime informazioni sulle tendenze e lo stato di tali popolazioni dicono che: 5 sono in declino, 5 sono stabili, mentre sulle altre non vi sono dati a sufficienza per poter fare una valutazione.

Si stima che nei prossimi 10 anni, 5 popolazioni di orsi polari avranno un rischio di declino da alto a molto alto, 6 avranno un rischio compreso tra scarso e molto scarso e non vi è attualmente alcuna valutazione sulle restanti 8 popolazioni.

Adotta una specie

La tutela delle specie in pericolo di estinzione, che hanno bisogno di ampi spazi e di ecosistemi in salute per vivere e riprodursi, sono da sempre la mission del WWF, che propone di adottare una specie a rischio per contribuire alla sua salvaguardia. Su queste pagine vi parleremo ogni mese di una di queste specie. Per sapere come fare a sostenerle: wwf.it/adozioni

CAMPAGNA ADOZIONI

Adotta un Orso polare

Tutte le recenti ricerche mostrano che il ghiaccio marino nell’Artico si sta sciogliendo a un ritmo allarmante: il ghiaccio diminuisce, il suo habitat scompare e l’orso polare, magro e affamato, si trova ad affrontare un importante sfida per la sua sopravvivenza. Il WWF monitora costantemente l’area in cui vive e contrasta il bracconaggio con vere e proprie pattuglie antibracconieri.

Dicembre 2014

Articoli Correlati

Una risorsa fondamentale per costruire una rete capillare al servizio del paziente,...
I limoni sono tra gli agrumi più amati di tutto il mondo e hanno una storia antichissima...
Percorsi di riscoperta nei boschi di Olera, ad Alzano Lombardo, proposto dall’...
È il progetto della gigantesca rete da pesca The Ocean Cleanup ideato da uno studente...