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L’edilizia bergamasca che batte la crisi. Vanoncini: l’innovazione della tradizione

Vanoncini

L’azienda di Mapello è da 30 anni leader delle costruzioni a secco. Una storia che nasce dalla cattedra di Tecnologia delle Costruzioni del Politecnico di Milano

Per dare un’idea della filosofia della Vanoncini Spa dobbiamo cominciare raccontando una storia che ha inizio nel 1981 quando Pietro Antonio Vanoncini, fondò la società di cui ora è presidente. Il Sig. Vanoncini ha compiuto studi di Fisica, e dopo anni di lavoro nel settore metallurgico da cui sono nate importanti collaborazioni con la Germania, ha cominciato l’attività imprenditoriale. I successi nel campo e le tecnologie avanzate utilizzate hanno fatto sì che al Presidente venisse affidata la cattedra di Tecnologia delle Costruzioni al Politecnico di Milano. Fin dal principio si può intuire quanto sia stato importante per la Vanoncini, lo studio del metodo utilizzato, uno studio che non si è mai fermato grazie alla sete di miglioramento che contraddistingue l’azienda, leader delle costruzioni mediante il metodo della tecnologia a secco.

Questa tecnologia consente un isolamento termico e acustico dell’edificio superiore ad ogni altro metodo e le strutture sono caratterizzate dalla leggerezza delle componenti utilizzate per la costruzione. Gli edifici costruiti secondo la tecnologia di cui l’azienda si avvale, chiamata anche S/R (struttura e rivestimento) sono definiti dai profili in acciaio zincato, rivestiti da lastre avvitate alla struttura all’interno delle quali vengono inseriti facilmente gli impianti e gli isolanti per circa 40 cm di spessore complessivo. Inoltre la leggerezza e l’elasticità della struttura nel suo insieme, permettono all’edificio di rispondere meglio alle sollecitazioni prodotte dalle onde sismiche rispetto alle costruzioni in mattoni.

Il segreto per sopravvivere alla crisi

Vanoncini Spa rappresenta un caso raro di azienda che non ha risentito della crisi economica degli ultimi anni, ma anzi continua a crescere allargando i propri orizzonti e continuando nella quasi ossessiva ricerca della perfezione e dell’efficienza. La domanda “Quale è la ricetta per sopravvivere alla crisi?” non trova una risposta facile. La situazione attuale è il risultato di più di 30 anni di lavoro caratterizzato da uno stile di vita e d’impresa che ha puntato a creare valore nel tempo in un’ottica prospettica e lungimirante di sviluppo continuo del proprio know how e del patrimonio umano del personale.

I successi in campo lavorativo non sono mai stati accolti come un punto di arrivo, ma come un nuovo punto di partenza da monitorare nel tempo. Il signor Vanoncini ha sempre rivolto uno sguardo attento verso le innovazioni provenienti dall’estero, soprattutto dal Nord Europa. “Ancora oggi -ci racconta - ricevo ogni mese, 3 o 4 riviste di settore dalla Germania per aggiornarmi e cercare sempre nuovi prodotti e soluzioni che ci permettano di migliorare la qualità e le performance delle nostre strutture”.

L’innovazione della tradizione: sembra un ossimoro, ma in queste tre parole trova fondamento la tecnica utilizzata dalla Vanoncini Spa. La tecnologia S/R struttura rivestimento ha antiche tradizioni che si possono trovare sia nei paesi nordici, sia nelle cascine della nostra provincia costruite con pietra e legno (antico esempio di struttura e rivestimento). Nonostante l’assenza di energia, queste antiche abitazioni garantivano situazioni di vita confortevoli, risultato di un’attenzione al comfort interno anche in fase di progettazione.

Un antico metodo basato sull’efficienza e sulla lungimiranza progettuale ha sposato le migliori innovazioni creando la forza di una delle aziende più all’avanguardia nel campo dell’edilizia sostenibile in Italia.

Un esempio lampante sta nel fatto che ancora prima che il Protocollo CasaClima di Bolzano venisse implementato, l’azienda, per accertarsi della validità dei propri risultati, aveva introdotto fra le sue pratiche l’utilizzo del protocollo Passivhaus tedesco.

Vanoncini Spa vanta anche il primato di aver costruito la prima casa passiva in Italia, cioè la prima casa che ha ridotto al minimo il bisogno di energia. Ultimata nel 2002, si trova a Chignolo d’Isola e oltre a garantire un perfetto comfort interno, presenta consumi bassissimi attestati attorno ai 3 kWh/m2 all’anno equivalenti a 3 litri di carburante per ogni m2 calpestabile all’anno.

La sintesi della filosofia aziendale della Vanoncini sta nella loro nuova sede: un edificio completamente realizzato secondo la tecnologia S/R struttura rivestimento, certificato Classe ORO CasaClima. I 1100 m2 di uffici consumano annualmente l’equivalente di 650 litri di carburante, cioè meno di 2 litri al giorno. Inoltre l’edificio è uno dei pochi esistenti a Zero Emissioni in atmosfera, grazie al fatto che la poca energia di cui ha bisogno proviene interamente dal parco fotovoltaico che funge da unica fonte di energia per l’intero immobile. Il segreto per sopravvivere alla crisi sta nel differenziarsi e Vanoncini con lungimiranza ha scelto da anni di farlo seguendo la direzione del futuro: la sostenibilità.

Giorgio Sappilo

Gennaio 2015

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