Pannocchia o pennacchio?
Il mais è uno dei più importanti cereali, largamente coltivato sia nelle regioni tropicali sia in quelle temperate, ampiamente diffuso e conosciuto, nonostante una storia piuttosto controversa. Darwin ne sostenne la probabile provenienza sudamericana, ma il ritrovamento di alcuni semi in un sarcofago nelle piramidi egizie avvalora la sua origine africana.
Tra gli anni sessanta e settanta del Novecento tuttavia gli archeologi individuarono la culla della sua coltura in Messico e in Perù, zone di massiccio insediamento precolombiano.
Il mais si presenta in numerose varietà bianche, biancoperla, rosso, blu e nero.
In Italia la coltura divenne fiorente a metà del Cinquecento quando soppiantò miglio e panico divenendo la base dell’alimentazione dei contadini padani.
Nel linguaggio comune spesso si fa confusione: l’infiorescenza maschile (volgarmente chiamata «pennacchio»), dal punto di vista botanico è una «pannocchia» mentre l’infiorescenza femminile (volgarmente chiamata «pannocchia»), botanicamente è uno «spadice», cioè una spiga con un asse ingrossato di forma cilindrica o conica sul quale sono inserite le spighette.
Non c’è, quindi, nessun motivo scientifico che giustifichi l’uso del termine «pannocchia» per indicare l’infiorescenza femminile.
Il mais viene impiegato per vari usi, dall’alimentazione umana a quella animale fino alla produzione di energia. Gli stimmi di questa pianta, assumibili grazie alle tisane, producono un effetto diuretico e sono consigliati per curare la calcolosi e la cistite.
L’olio di mais applicato sulla pelle con un leggero massaggio, la rende più morbida ed elastica. Il mais è poi alla base della cucina tradizionale delle popolazioni dell’America Latina e di alcune regioni dell’Europa e del Nord America.
Nelle regioni temperate è principalmente destinato all’alimentazione degli animali domestici sotto forma di granella, farine o altri mangimi.
È inoltre utilizzato nelle trasformazioni industriali per l’estrazione di amido e olio oppure per la fermentazione, grazie a cui è possibile la distillazione di bevande alcoliche, o ancora per il bioetanolo a scopi energetici.
Nell’alimentazione umana è utilizzato soprattutto per la produzione di corn flakes, pop corn, polenta, olio e farina.
Tortillas di mais
Ingredienti
• 100 gr di farina di mais
• 150 ml di acqua
• 1 cucchiaino di olio di semi
• 1 pizzico di sale
Preparazione
Sciogliere il sale nell’acqua tiepida poi, in una ciotola, versare la farina di mais, l’acqua contenente il sale disciolto e l’olio; impastare bene il tutto e lasciare riposare l’impasto per 15 minuti. Tagliare due quadrati di carta forno di 30 cm x 30 cm, prendere l’impasto e dividerlo in 6 pezzi uguali con i quali si andranno a formare 6 palline.
Porre una pallina al centro di un foglio di carta forno, appiattirla con il palmo di una mano, coprirla con l’altro foglio di carta forno e poi con un mattarello stendere l’impasto fino a formare un cerchio di 15 cm di diametro.
Ovviamente il cerchio non risulterà perfetto, quindi per sagomarlo alla perfezione, è possibile servirsi di un coperchio e di una rotella taglia-pasta con la quale si taglierà l’impasto.
Mettere a scaldare sul fuoco una padella antiaderente, prendere la tortilla posta sul foglio di carta forno, adagiarla nella padella e poi togliere delicatamente il foglio; mettere a cuocere la tortilla a fiamma moderata per massimo due minuti girandola su entrambi i lati.
Porre le tortillas cotte in un contenitore foderato con un telo pulito e tenerle coperte e al caldo fino all’utilizzo.