Una famiglia alla scoperta del futuro tra paure e curiosità
Non potevamo non soffermarci in questa rubrica su una famiglia tanto pittoresca come quella dei Croods. A chi non è capitato di rintracciare in questi “parenti alla lontana” alcuni tratti di persone conosciute?
Film d’animazione prodotto dalla Dreamworks e uscito nelle sale nel 2013, ha fatto subito parlare di sé soppiantando i Flintstones nella leadership tra gli uomini delle caverne dei cartoons.
Ma cominciamo dalla presentazione dei personaggi: abbiamo Grug, il padre iperprotettivo e conservatore, una figura grottesca, poco brillante, il cui motto è “le novità sono un pericolo, dovete sempre avere paura!”; Ugga è la madre; poi c’è l’ironica Nonna, col suo bastone; Sandy, la piccola che ancora non sa parlare, ma che morde, ringhia e attacca; Tonco, il figlio di mezzo, un bravo ragazzo “alla buona” che segue pedissequamente le indicazioni dei genitori e della tradizione.
Infine c’è Eap, la figlia maggiore, la protagonista adolescente che soppianterà le abitudini e gli equilibri di un nucleo familiare dalle regole ferree e consolidate.
La giovane, spinta dalla curiosità, scoprirà il mondo fuori dai limiti imposti dalla famiglia e incontrerà Guy. Insieme i due ragazzi riusciranno a condurre il resto della famiglia verso nuovi orizzonti, lanciandosi all’avventura tra ambienti da favola e esseri fino a quel momento inimmaginabili.
In un mondo preistorico, la famiglia si trova ad affrontare dinamiche e questioni quanto mai attuali: l’incontro con l’altro da sé, la messa in discussione dei miti familiari, dei pregiudizi e degli stereotipi, l’utilizzo di nuove tecnologie, un nuovo ambiente climatico che impone il ripensamento delle prassi quotidiane.
Un’avventura vivace in cui i Croods sopravvivono riadattando le proprie regole al contesto che cambia. Criticabile è il messaggio che arriva al pubblico tramite la figura dei genitori e in particolare del padre. Il personaggio viene ridicolizzato e a tratti delineato come un incapace, un perdente.
Quest’immagine prototipica di un padre con tali caratteristiche da un lato può essere uno specchio della società odierna, dove i ruoli a volte non sono così chiari, dall’altro è rischiosa: tale esempio, infatti, potrebbe diventare un riferimento per le nuove generazioni, che tendono a non rispettare il ruolo genitoriale.
È importante invece che i genitori rimangano un punto di riferimento da cui cogliere insegnamenti e, allo stesso tempo, capaci di aprirsi alla spinta verso il futuro.
Contrapposto al padre Grug c’è il personaggio di Guy, adolescente onnisciente, che sembra sapere tutto senza avere avuto esperienze precedenti o maestri, un personaggio che lascia un messaggio ambiguo: i giovani sono portatori di saperi nuovi, di energie propulsive ma il film sembra sottintendere che a un adolescente tutto è dovuto, senza richiedere sforzi.
Infine, viene posta in secondo piano la questione che una nuova cultura abbia comunque delle radici e un contesto in cui si è sviluppata.
Nel complesso i Croods resta un film d’animazione piacevole e divertente, che può far riflettere su molteplici aspetti della vita di tutti i giorni.
Diana Prada, Psicologa e Psicoterapeuta dell'équipe TheClew