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Hearth Hour: Un’ora (e anche più) per pensare alla Terra

Un’ora (e anche più) per pensare alla Terra

Il 28 marzo alle 20.30 si svolge l’Ora della Terra. Per un’ora si spengono le luci per accendere i riflettori sul cambiamento climatico in corso sulla Terra e riflettere quindi su come basti poco per ridurre le emissioni di anidride carbonica che contribuiscono a devastare il nostro ecosistema.

Dal 2007, l’evento ideato dal Wwf a Sydney, in Australia, è cresciuto e oggi coinvolge 162 Paesi in tutto il mondo. “Earth Hour” non è pertanto considerato solo un evento in cui si spengono le luci, ma un vero e proprio movimento che, durante tutto l’anno, lavora per sensibilizzare cittadini e politici sul tema dell’ambiente e che raggiunge risultati concreti sia a livello legislativo, per la tutela del pianeta, sia sul piano della realtà riducendo l’inquinamento ambientale. Dal 2014 l’Ora della Terra ha lanciato una piattaforma in cui si condividono progetti di sostenibilità ambientale e, per questi, si raccolgono fondi.

Ecco allora che Earth Hour lo scorso anno ha permesso lo svolgersi di alcune azioni per la protezione della barriera corallina in Australia, per la diminuzione dell’inquinamento atmosferico in Cina (progetto “Blue Sky”), per la lotta contro il bracconaggio degli animali nel sud est asiatico (progetto “Stop the Killing”), per la lotta alla deforestazione in Nepal e in Madagascar, per la protezione del circolo polare artico in Finlandia e molto altro ancora.

Earth Hour porta la gente a incontrarsi e a unirsi per uno scopo comune, creando una grande comunità attenta alla sostenibilità del pianeta. Questo significa andare “oltre l’Ora della Terra” e impegnarsi nella quotidianità a compiere quei piccoli gesti che possono fare la differenza e assicurare un futuro migliore alla Terra e, ovviamente, ai suoi abitanti.

Laura Landi

Marzo 2015

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