Con una lunga esperienza di impegno politico militante di sinistra e attività amministrativa alle spalle, Francesco Macario si candida come sindaco per la città di Bergamo con la lista Bergamo in Comune. Il suo programma rimettere al centro diritti sociali, partecipazione e ambiente
Francesco Macario, quali sarebbero le cinque priorità del suo mandato se fosse eletto come primo cittadino di Bergamo?
La nostra priorità sarà quella di fermare lo sviluppo dell'aeroporto, riportandolo alle condizioni di compatibilità con la città e con la salute di chi la abita. In secondo luogo, vogliamo attuare delle serie politiche sul tema della casa, sviluppare precise politiche per attirare i giovani e rendere Bergamo una città capace di dare risposte anche a loro. Un'altra priorità riguarderà la partecipazione: vogliamo promuovere la reale partecipazione dei cittadini al governo della città, istituendo comitati tematici e consigli territoriali che siano reale strumento di ascolto e di partecipazione alle scelte amministrative. Infine, grande rilevanza avrà il tema dell'ambiente, con un'attenzione specifica alla gestione della mobilità nella nostra città.
In caso di elezione, quali sarebbero i primi tre provvedimenti che metterebbe in campo?
È presto detto: in primis, lo stop alla realizzazione del parcheggio della Fara e l'immediata rimozione del parcheggio di Astino. Sono stati errori clamorosi, dannosi per la città e l'ambiente. Infine, ridiscuterei il piano del traffico almeno a livello della “Grande Bergamo”, unendo le sinergie tra più Comuni per garantire una gestione condivisa della mobilità in generale e una drastica riduzione del traffico privato.
Ci descriva il suo programma in tre parole.
Contro le diseguaglianze, per l'ambiente, attento ai diritti sociali.
Qual è il suo progetto più ambizioso per Bergamo? Quell'idea o quel sogno che le piacerebbe poter costruire nei prossimi cinque anni?
Il mio sogno per Bergamo non è un sogno, ma qualcosa che era già stato avviato e che poi è invece stato accantonato: intendo realizzare un nuovo Piano di Zona che favorisca la realizzazione di case popolari e convenzionate, crei lavoro e abitazioni riutilizzando aree industriale dismesse e senza provocare ulteriore consumo di suolo.
Non solo: in quest'ottica le case convenzionate dovranno essere come minimo di classe energetica A o B ed ecologicamente compatibili, migliorando al tempo stesso l'ambiente e favorendo l'innalzamento del livello e della specializzazione delle nostre aziende su questi temi.
Un Piano di Zona di questo tipo non è utopico, è assolutamente fattibile: quando è stato applicato ha permesso a molte imprese – che hanno magari scelto di non rincorrere il profitto a tutti i costi - di non essere affossate dalla crisi. E permette di evitare operazioni liberistiche di saccheggio e speculazione.
La sostenibilità è un tema ampio, che riguarda tanto aspetti ambientali ed energetici quanto economici e sociali. Quali interventi intende mettere in campo in questo ambito?
Sostenibilità significa in primo luogo ricordarsi che l'impatto ambientale deve essere considerato un criterio imprescindibile per guidare lo sviluppo futuro di Bergamo con una visione di ampio respiro e il coraggio di compiere scelte anche di grande impatto. Alcuni esempi?
La razionalizzazione delle misure anti-smog, la riduzione graduale del traffico veicolare e al contempo l'offerta ai cittadini di alternative di mobilità sostenibile valide e accessibili per non riversare sui ceti meno abbienti l'onere dell'abbattimento dell'inquinamento, potenziando quindi i mezzi pubblici. Pensare alla sostenibilità e all'ambiente significa ripensare e riorganizzare la mobilità nella città di Bergamo, predisporre un modello informatizzato per gli studi e le analisi del flussi di traffico, potenziare le infrastrutture su ferro (tra cui una linea ferroviaria da e per l'aeroporto). Ma è importante anche evitare il gap sociale della “sosta a pagamento” perché non limiterebbe l'ingresso delle auto tout court, ma soltanto a chi non può permetterselo: si creerebbe una città per ricchi.
Sostenibilità significa anche mettere uno stop alle speculazioni edilizie: a Bergamo abbiamo oltre 10 mila alloggi sfitti e vuoti, di cui 5 mila bloccati e completamente privi di utilità, perché usati come garanzia nelle transazioni finanziarie, eppure si continua a costruire.
È anche necessario tornare a coinvolgere i cittadini nel programma delle opere pubbliche: incontri, consultazioni degli organismi di partecipazione e referendum devono tornare a essere strumenti reali per permettere a chi abita i quartieri di avere voce in capitolo sulle opere che li riguardano. Al tempo stesso, spingiamo per il potenziamento del Parco Agricolo, sia come verde agricolo che come verde pubblico, e per utilizzare il sistema perequativo previsto dal PGT e mai messo a regime.
E per quanto riguarda le grandi opere come il parcheggio della Fara e Porta Sud?
Per quanto riguarda il parking della Fara, dopo averlo sottoposto alla V.I.A. (valutazione di impatto ambientale) bisognerebbe ridurlo a parcheggio per soli residenti, nelle dimensioni previste dal piano particolareggiato. L'obiettivo dovrebbe essere togliere le auto dal centro, come si fa in tutte le città murate del mondo, non farne arrivare di più. Porta Sud, invece, potrebbe essere un progetto interessante, se non fosse stato calato dall'alto senza alcun coinvolgimento della cittadinanza. In questo progetto, il settore privato è predominante sull'interesse pubblico.
Ci sono altri punti del programma che vuole sottolineare?
Intendiamo lavorare sulla marginalità, sulla partecipazione dei quartieri, sulla lotta alle solitudini e al degrado sociale, puntando a far rivivere le zone più “difficili” della città con un'attenzione maggiore alle periferie e alle problematiche che le caratterizzano. Vorremmo che si tornasse a parlare anche di diritti sociali: pen-siamo che sia inutile riempirsi la bocca con i diritti civili se siamo ancora così carenti su quelli sociali.
Per concludere: perché votare Francesco Macario come primo cittadino di Bergamo?
Perché esprimo un'idea di città che nessun altro esprime, basata su logiche diverse da quelle neo-liberiste attuali.
Francesco Macario
Nato a Lovere e residente a Borgo di Terzo, Francesco Macario è ricercatore e consulente in materie storiche, archeologiche e archivistiche e ha alle spalle una lunga esperienza politica nelle fila della sinistra. Attivo fin da giovane nel movimento studentesco, ha aderito nel '95 a Rifondazione Comunista e da 10 anni è segretario provinciale bergamasco.
É stato assessore al patrimonio, alle politiche della casa e all'edilizia privata nella giunta Bruni (2004-2009).
Programma completo > Pagina FB “Bergamo in Comune”
Liste a sostegno > Bergamo in Comune