Grande successo del padiglione del vino, riscoperta la Franciacorta. Italia leader mondiale della vendemmia 2015
Tempo di bilanci per l’Italia del vino, forte di un’annata unica per produzione e risonanza mediatica grazie alla presenza all’interno di Expo del Padiglione “Vino - A Taste of Italy”, il primo dedicato al mondo di Bacco nella storia delle Esposizioni Universali.
Fortemente voluto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e da Veronafiere-Vinitaly, il Padiglione Vino è stato visitato da 2,1 milioni di persone, di cui il 20% straniere.
Più di 3.600 le etichette proposte, per 150.000 bottiglie e 800.000 degustazioni tra Enoteca del Futuro - Biblioteca del Vino, “Vino is Aperitivo”, eventi, seminari, workshop, degustazioni e visite di delegazioni internazionali che hanno coinvolto 2.000 aziende vitivinicole in più di 500 eventi e convegni.
Grande protagonista è stato il Franciacorta che ha stappato 21.000 bottiglie per servire oltre 145.000 visitatori, facendo salire il fatturato a 1,5 milioni di euro.
L’“Official Sparkling Wine di Expo Milano 2015” ha chiuso l’Esposizione Universale con un grande brindisi e «la soddisfazione e l’orgoglio dei produttori» ha affermato il Consorzio del Franciacorta, guidato da Maurizio Zanella.
«Promuovendo le varie tipologie di vino e il suo territorio a un pubblico variegato, il Franciacorta ha compiuto un lungo e appassionante viaggio per farsi conoscere da differenti culture, nazionalità, provenienze regionali e sociali» riporta la nota diffusa dal Consorzio del Franciacorta.
«Siamo davvero molto soddisfatti - commenta Zanella - i numeri ci regalano la prima nota positiva. Inoltre l’opportunità di incontrare tanti consumatori stranieri, e non, ci ha gratificati di tutto l’impegno speso in questi mesi. Uscire dal mondo degli addetti ai lavori e degli appassionati e farci conoscere e apprezzare da chi fino a oggi ci ignorava, è stato il vero successo della nostra presenza a Expo Milano 2015».
Ma la fine di Expo per il Franciacorta è stata solo l’inizio di un nuovo cammino: l’ultimo appuntamento per la scoperta del “terroir” lombardo, delle origini storiche, del metodo di produzione del bollicine Franciacorta è stato a Milano il 2 novembre scorso, con l’anteprima del film “F for Franciacorta”, scritto e diretto da Massimo Zanichelli.
Un cortometraggio di 20 minuti attraverso cui ci si immerge in un paesaggio disseminato di castelli e abbazie, sullo sfondo delle torbiere del Sebino e del lago d’Iseo.
Il fascino del metodo classico più famoso d’Italia è ritmato dallo scorrere delle stagioni, dalla potatura invernale alla fioritura primaverile, dalla vendemmia estiva alle arature autunnali, e raccontato dalle voci di chi il vino lo produce: da Franco Ziliani (cantina Guido Berlucchi) a Maurizio Zanella (cantina Ca’ del Bosco), da Vittorio Moretti (cantina Bellavista e Contadi Castaldi) a Riccardo Ricci Curbastro (cantina Ricci Curbastro), da Silvano Brescianini (cantina Barone Pizzini) a Giulia Cavalleri (cantina Cavalleri) da Lucia Barzanò (cantina Il Mosnel) ad Andrea Arici (cantina Colline delle Stella), a Gigi Nembrini (cantina Corte Fusia).
A festeggiare però non è solo il Franciacorta ma tutta l’Italia: questo 2015 si è rivelato un’ottima annata e la produzione italiana torna a farla da padrona con i suoi 48,9 milioni di ettolitri, rispetto ai 275,7 milioni di ettolitri complessivi.
A confermare la leadership del Belpaese sono le stime dell’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (www.oiv.int), presentate lo scorso 28 ottobre dal direttore dell’organizzazione Jean-Marie Aurand.
Quella di quest’anno è stata infatti una vendemmia eccezionale, aiutata dal clima che ha favorito la crescita e la maturazione delle uve. L’inverno è stato nevoso al punto giusto, seguito da una primavera che ha portato la giusta quantità di piogge, necessaria alla crescita delle viti.
Grazie alle alte temperature dei mesi di luglio e agosto, si è registrata un’accelerazione dei processi che ha permesso alle uve di maturare bene e addirittura in anticipo. Anche le piogge hanno giocato un ruolo fondamentale, arrivando al momento giusto, mai eccessive o troppo abbondanti, utili a rinfrescare le uve e mai dannose.
Ma l’Italia è leader assoluta a livello mondiale anche nel settore della tecnologia in vigna e in cantina: in una cantina su due nel mondo, c’è qualcosa di made in Italy, che si parli di botti, bottiglie, macchinari per l’imbottigliamento e la vinificazione.
Con il solo export il settore vale oltre 2,3 miliardi di euro all’anno. Non resta che stappare una buona bottiglia e brindare al successo di un settore che ha permesso all’Italia di farsi conoscere al mondo.
Alice Motti