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E dopo i rigori dell’inverno, ecco la primavera!

Come ripartire con slancio, ascoltando il proprio corpo

Quando le giornate iniziano ad allungarsi, quando al mattino al momento di uscire di casa per andare al lavoro o a scuola ci si scopre a vedere le prime striature rossastre ad est dietro le colline, là dove fino a poco prima si vedeva solo il buio della notte che non aveva ancora lasciato il posto alla luce del nuovo giorno, quando durante la giornata, nelle ore centrali, ci si scopre a godere, per una breve pausa all’aperto, dei primi tiepidi tepori senza doversi ricoprire con giacche e maglioni, allora sappiamo che la primavera è alle porte! Primavera, momento tangibile di rinascita della natura dopo il freddo e il gelo… ma da un punto di vista fisico e di salute, come ogni altra stagione, anche la primavera porta con sé qualche problema.

Che inverno è stato da un punto di vista sanitario?

Stiamo uscendo da un periodo, quello iniziato ad ottobre 2022, che è stato tanto mite da un punto di vista climatico, quanto rigido e sferzante da un punto di vista sanitario.

In realtà non è stato nulla di particolarmente complesso da dover gestire e non ha comportato complessivamente conseguenze particolarmente pesanti, ma i due anni di pandemia ci hanno talmente provato emotivamente che non eravamo mentalmente pronti a ritrovarci a fronteggiare i malanni stagionali, da sempre considerati come un’abitudine, ma che dopo l’uso massivo delle mascherine e delle accortezze di distanziamento, si sono ripresentati in modo decisamente più pesante del solito.

Ora la primavera coi suoi tepori bussa alla porta e si apre dinanzi a noi un nuovo ciclo; tuttavia, come ogni periodo, anche questo porta con sé qualche affanno tipicamente stagionale:

“SINDROME DA PRIMAVERA”: una certa indolenza, una stanchezza diversa dal solito, più difficile da combattere a prescindere dai ritmi della vita quotidiana.

“ALLERGIE STAGIONALI”: riniti, congiuntiviti, pruriti a naso e gola e starnuti.

“REFLUSSO GASTROESOFAGEO”: riacutizzazioni dei sintomi di questa che non è una patologia stagionale, bensì cronica.

In questa sede proveremo ad affrontare la prima, ovvero la più comune delle tre, dato che, chi più chi meno, riguarda sostanzialmente tutti noi.

Sindrome da Primavera

Quando si parla di sintomi primaverili di calo fisiologico si intende un insieme di fattori fisici e psichici, un mix di riduzione tanto della sensazione di vigoria fisica quanto della spinta mentale ad affrontare le incombenze e gli impegni della vita di ogni giorno; in molti casi questi deficit sono conseguenza delle patologie dell’inverno e delle terapie, spesso antibiotiche, cui si è dovuto fare ricorso, magari anche più volte durante la stagione fredda; senza entrare nello specifico di teorie medico-filosofiche più complesse, banalmente la sola etimologia greca del termine “antibiotico” (anti-bios, letteralmente “contro la vita”, ovviamente dei batteri patogeni responsabili delle malattie) implica qualcosa che non favorisce lo sviluppo e la vitalità dell’organismo, per cui ad un ciclo di farmaci di questo genere andrebbe accompagnato o fatto seguire un supporto “pro-biotico”, ovvero favorente la vita e la vitalità. A titolo esemplificativo è assai noto e diffuso l’utilizzo di probiotici intestinali (fermenti lattici) in concomitanza di terapie antibiotiche per impedire l’eccessivo impoverimento della flora batterica, positiva, intestinale; tale impoverimento comporterebbe come noto problematiche sia in termini sintomatici, per esempio diarree, sia per quanto concerne lo sviluppo delle difese immunitarie, la cui prima linea risiede proprio a livello della flora batterica intestinale. E’ chiaro che questi cicli di probiotici (addizionati di Vitamine del gruppo B e di prebiotici, ovvero nutrienti in grado di nutrire la neo-colonia batterica in via di formazione a livello intestinale) sono decisamente un valido supporto per dare all’organismo un'utile spinta in più a prescindere dalle eventuali cure affrontate.

Allargando il discorso a tutto l’organismo, altrettanto preziosa può risultare un'integrazione di vitamine e minerali, necessario supporto per le funzionalità di un organismo sano e performante. Spesso l’alimentazione quotidiana frettolosa e poco varia è povera di questi elementi; a questo si aggiunga che l’impoverimento intestinale cui abbiamo fatto cenno può comportare una ridotta capacità di assimilazione dei micro-nutrienti presenti nella dieta. Per questa ragione è sempre fondamentale arricchire la nostra alimentazione quotidiana del corretto quantitativo di frutta e verdura fresche, non sottoposte a stress né colturali (preferibili sempre gli alimenti di stagione) né di cottura e preparazione. Quando le condizioni ambientali o contingenti non lo consentono (ritmi ed esigenze di lavoro, turni, pause pranzo inesistenti o quasi), o quando si richiede un surplus di vitamine e minerali essenziali, è opportuno ricorrere ad integratori completi: il mercato offre una gamma davvero vastissima di opportunità, che devono sempre essere considerate un supporto e un arricchimento estemporaneo a un regime alimentare adeguato.

Dal punto di vista delle funzionalità psichiche, potremmo parlare di una sorta di moderata depressione, una certa indolenza che si traduce in una smorzata scintilla necessaria ad affrontare e svolgere le attività della vita quotidiana; una sorta di “vorrei ma non riesco”. In casi di questo genere, il prodotto maggiormente utilizzato è senza dubbio il Ginseng, non esattamente uno stimolante ma più propriamente un adattogeno, ovvero una sostanza in grado di aiutare l’individuo ad affrontare le incombenze che gli si prospettano dinanzi: sostanzialmente una scintilla che innesca lo scoppio del motore, il cui funzionamento deve poi essere garantito da adeguate scorte di carburante, che nell’uomo sono i nutrienti assunti con la dieta e assimilati grazie alla digestione. Il Ginseng non è propriamente uno stimolante, come può essere la Caffeina o la Taurina, ma può dare come effetto collaterale principale un significativo aumento dell’eccitabilità nervosa, fortemente controindicato in persone in terapia con farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale ma che può anche interferire con il riposo e quindi creare più problemi di quanti ne risolva; per questo motivo se ne sconsiglia l’assunzione a partire dal pomeriggio e certamente in tutti i casi di pregresse sindromi da ipereccitabilità o ansia.

Da ultimo, una considerazione che esula dalla sfera prettamente sanitaria: se il nostro corpo manifesta necessità di riposo o di rallentamento, la cosa migliore da fare è assecondarlo per quanto possibile.

Integratori e supporti nutrizionali sono utili ma non possono mai essere considerati un appiglio cui attaccarsi per rifiutarsi di ascoltare i bisogni e le esigenze psico-fisiche del nostro organismo.

Dott. Michele Visini

Marzo 2023

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