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Dragon trainer

Dragon trainer

Un allenamento sui pregiudizi quotidiani

Dragon trainer è un film d’animazione uscito nelle sale cinematografiche nel 2010, prodotto dalla DreamWorks e diretto da Chris Sanders e Dean DeBlois. Tratto dall’omonimo libro “Come addestrare un drago”, scritto nel 2003 da Cressida Cowell, è il primo di una saga proseguita nel 2014 con il secondo capitolo (Dragon Trainer 2), mentre nel 2019 vedrà la luce anche il terzo.

Inoltre, intorno a questo cartone animato, si sono sviluppati una serie animata e vari videogiochi che si focalizzano sul tema dell’allenamento dei draghi. Dragon trainer ha suscitato nella critica un grande entusiasmo, così come nel pubblico giovane e meno giovane. Si potrebbero spendere molte parole su questo cartone animato, si potrebbe puntare lo sguardo su un tema sempre attuale quale il rapporto tra padre e figlio adolescente, sul come essere accettati in una società che guarda al diverso in modo strano, oppure possiamo porre l’attenzione su un esercizio quotidiano che chiama in causa i nostri pregiudizi e le nostre mappe mentali.

Chi ha visto il film ricorderà l’incipit: «Questa è Berk. È dodici giorni a nord di disperazione e pochi gradi a sud di morire di freddo, si trova esattamente sul meridiano della miseria. Il mio villaggio, in una parola: solido, ed è qui da sette generazioni, ma ogni singola costruzione è nuova. Abbiamo la pesca, la caccia e un’incantevole vista del tramonto, l'unico problema sono le infestazioni: in molti posti hanno topi, zanzare, noi abbiamo... i draghi!».

Un’isola dove vivono i Vichinghi, un posto dove l’occupazione principale pare essere uccidere i draghi che saccheggiano il territorio. Ogni giovane del villaggio è iniziato a questa pratica attraverso esercitazioni e prove.

Il figlio del re, Hiccup, è un giovane ragazzo, un po’ particolare, che non sembra essere adatto alla caccia, ma il giorno in cui avviene un attacco di draghi, grazie alla sua grande capacità di costruire attrezzi meccanici, usa una catapulta di sua fabbricazione per lanciare una rete e intrappolare il nemico: Furia Buia, il temibile e raro drago. Accade poi qualcosa di inaspettato e incomprensibile agli occhi dei più: i due diventano inseparabili.

Grazie alla nascita della relazione di amicizia tra Hiccup e Sdentato (così verrà dall’amico nominato) viene sovvertito il modo in cui i Vichinghi si relazionano con i draghi!

«Tutto quello che sappiamo su di voi [sui draghi]... è sbagliato!», sentenzia alla fine Hiccup. Varie avventure porteranno alla decostruzione dei pregiudizi che da millenni associano l’idea del “vero Vichingo” con “l’uccisore dei draghi” e del “vero drago” con l’usurpatore e “la bestia malvagia”, come si dice anche nei migliori testi di dragologia. Grazie a uno sguardo nuovo gli uni sugli altri, si sovverte la relazione. Dunque la mappa interna (colma di pregiudizi) con cui il Vichingo guardava al mondo dei draghi non gli permetteva di vedere come dall’altra parte l’attacco, per esempio, fosse fatto in termini difensivi, o come il razziare il territorio fosse la conseguenza di una prigionia. Durante il susseguirsi delle avventure vediamo il costruirsi di una nuova mappa mentale: «Questa è Berk. Nevica per nove mesi all'anno, e negli altri tre grandina. Le cose da mangiare che crescono qui sono dure e insapore, le persone che crescono qui lo sono ancora di più, l'unica nota positiva sono gli animali da compagnia: in molti posti hanno pony e pappagallini, noi invece abbiamo... i draghi!».

Diana Prada, Psicologa e Psicoterapeuta dell'équipe TheClew

Maggio 2018

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