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Domande e risposte sulle Comunità Energetiche Rinnovabili

La novità che rivoluziona il sistema di produzione e consumo di energia pulita, per attuare nel concreto una transizione energetica ed ecologica

Nello scorso numero abbiamo dato conto delle importanti novità legislative che consentono l’attivazione in Italia delle CER, le Comunità Energetiche Rinnovabili, che si possono costituire tra cittadini, negozi, imprese ed edifici pubblici per condividere l’energia autoprodotta da alcuni dei membri. Fino allo scorso anno ogni singolo produttore di energia rinnovabile doveva per forza immettere nella rete nazionale l’energia che non auto-consumava, ora invece è possibile condividere questa energia con vicini di casa o di quartiere, che si uniscano attraverso l’attivazione di una CER. La conseguenza è un beneficio economico e un risparmio in bolletta grazie a incentivi ventennali del Gse; un beneficio ambientale che promuove il consumo di energia pulita attraverso la costituzione di comunità energetiche, che avranno sempre meno bisogno di grandi impianti di produzione di energia esterni e lontani, tanto meno utilizzando fonti fossili, progredendo così nella decarbonizzazione complessiva e riducendo la dipendenza energetica dall’estero del nostro sistema Paese.

Per chiarire alcuni aspetti o dubbi relativi alla nuova normativa, parliamone con Gianluigi Piccinini, titolare di Ceress, società del gruppo Ressolar da 70 anni nel settore dell’energia, che propone la possibilità di seguire tutto il procedimento tecnico e amministrativo che porta alla costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile, prendendosi in carico i costi di attivazione.

Gianluigi Piccinini, innanzitutto chi può entrare a far parte ad una CER?

Possono aderire cittadini privati, enti pubblici e soggetti giuridici con partita iva, esclusa la grande industria e la GDO, la Grande Distribuzione Organizzata. Non è necessario avere un impianto fotovoltaico o possedere batterie di accumulo, si può aderire anche solo come semplice consumatore di energia.

Cosa serve per entrare a far parte di una CER?

Serve contattare Ceress per aderire ad una CER costituita o costituenda nella stessa zona, servita dalla medesima rete di bassa tensione del distributore di energia elettrica della tua zona.

Quali sono i vantaggi di entrare a far parte di una CER?

I principali vantaggi economici e ambientali sono:

- si usufruisce di incentivi ventennali erogati da GSE Gestore Servizi Energetici;

- risparmio economico: il costo dell’energia in bolletta diminuirà e potrà tendere ad azzerarsi fino a raggiungere l’autosufficienza energetica;

- si produce energia pulita portando un grande beneficio all’ambiente;

- non c’è spreco dell’energia prodotta, che può essere scambiata con gli altri aderenti alla CER;

- la sinergia pubblico/privato nella riduzione dell’impatto ambientale;

- si può quindi beneficiare di un guadagno economico.

Se ho già un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo, servono altri interventi strutturali per entrare in una CER?

No, è sufficiente che l’impianto non goda di incentivi e sia entrato in funzione dopo il 01/03/2020 e rinunciare alla convenzione di scambio sul posto.

Che condizioni territoriali o temporali ci sono per aderire a una CER?

Gli aderenti devono essere allacciati sotto la medesima rete di bassa tensione dal distributore locale di energia elettrica. Non c’è un tempo minimo di permanenza ed è sempre possibile uscire dalla Comunità. L’unico limite è che un impianto già incentivato o realizzato prima del 01/03/2020 non può aderire ad una CER.

Come avviene il collegamento tra due case piuttosto che due condomini all’interno della CER?

Tramite la rete di distribuzione locale già esistente, non bisogna fare nessun impianto di collegamento.

Come avviene la condivisione di energia tra gli aderenti alla comunità?

Se produco meno energia di quella che utilizzo, l’energia elettrica mancante viene acquistata dal mio abituale fornitore. Se produco più di quello che consumo la mia energia in eccesso viene utilizzata dagli altri componenti della comunità, oppure ceduta alla rete.

Quali agevolazioni sono previste per le CER?

Incentivi GSE per 20 anni e riduzione costo della bolletta elettrica e minori oneri di sistema di distribuzione. Inoltre rientrano il superbonus 110% (fino a 20 kw) oppure è possibile usufruire della detrazione fiscale 50% della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Che tipo di soggetto giuridico deve essere una Cer?

Può essere un soggetto del terzo settore, cooperativa, consorzio ecc. Anche un ente pubblico o un plesso scolastico ad esempio possono fondare o partecipare a una CER.

Di cosa si occupa Ceress?

La società Ceress, attraverso i suoi esperti, può occuparsi di tutta la progettazione, realizzazione, gestione a 360°, della manutenzione e degli aspetti contabili e amministrativi delle CER. Siamo disponibili ad affiancare qualsiasi realtà pubblica o privata interessata ad approfondire e a rispondere a dubbi e richieste che ci possono essere in queste prime fasi di attivazione della normativa. Le CER sono un’ottima soluzione sia per i benefici ambientali che ne derivano, sia per chi vuole risparmiare o investire nelle possibilità di equity crowdfunding che Ceress mette a disposizione. La vera transizione energetica è iniziata, ora è il momento di incamminarci verso il futuro. Contattateci.

S.R.
Maggio 2021

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