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Dire, Fare, Festival

Dire, Fare, Festival

A maggio infoSOStenibile partecipa in prima fila all’organizzazione di Brescia Green e del Festival dell’Ambiente di Bergamo

Tra il dire e il fare dicono ci sia di mezzo il mare e probabilmente l’esperienza di ognuno di noi può confermare l’abisso che spesso si crea fra teoria e pratica, fra idee e realizzazioni, fra buoni propositi e risultati concreti.

Una distanza dal mondo reale che spesso non fa che aumentare se ci si limita a “dire”, a “scrivere”, a commentare o a criticare.

Un giornale come infoSOStenibile, che non vuole essere un semplice notiziario o una rivista patinata, ma aspira a essere parte integrante della sostenibilità che intende promuovere, non può perseguire la propria mission senza un confronto diretto con le realtà che compongono il mondo che raccontiamo.

Da ciò, la ferma volontà di essere parte viva e attiva della società, la volontà di essere un interlocutore aperto, disponibile, ma anche incalzante e stimolante per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi, ma praticabili, perseguibili.

Essere al fianco di associazioni, aziende, enti pubblici, istituzioni, scuole, cooperative, ma anche di semplici cittadini e famiglie, di lettori interessati a stili di vita responsabili, significa non solo dare visibilità a questi temi attraverso le nostre pagine, bensì entrare nel merito, promuovere e organizzare incontri e confronti, suggerire percorsi, favorire pratiche concrete che portino a cambiamenti effettivi, stimolare proposte e soluzioni che facciano incontrare realtà, che spesso operano in modo autonomo o frammentato o che siedono a tavoli diversi, che “parlano” linguaggi diversi, tanto che non di rado questi mondi non si parlano affatto.

Con la conseguenza di non riuscire a “fare” insieme molto di quello che invece un nascosto - ma potenzialmente ampio - terreno comune consentirebbe di realizzare.

È normale e legittimo che le aziende parlino un linguaggio diverso dal volontariato, che a sua volta è diverso da quello delle cooperative o delle scuole, dal linguaggio dell’università o dei giovani neo-imprenditori; gli enti pubblici si muovono con meccanismi inevitabilmente diversi da quelli privati, mentre i politici a volte vestono i panni della politica di partito, a volte i panni di amministratori pubblici, rappresentanti sia degli interessi dei cittadini sia degli interessi, spesso divergenti, di altre realtà dello stesso territorio.

Conoscere, raccontare e descrivere la complessità del nostro contesto sociale ed economico deve allora accompagnarsi al tentativo di produrre azioni, di mettere in pratica, di realizzare progetti, di portare a risultati, di ottenere cambiamenti.

L’orizzonte verso il quale una testata giornalistica impegnata e appassionata deve spendersi e sperimentarsi per non limitarsi a “dire”, è provare a “fare”, a lavorare insieme a una pluralità di attori anche molto diversi fra loro. Organizzare serate a tema, incontri, convegni al fianco di associazioni o amministrazioni, promuovere corsi o interventi nelle scuole, collaborare su progetti con cooperative o aziende per sensibilizzare i consumatori rispetto a scelte economiche e produttive sostenibili: queste e altre attività aiutano il giornale stesso a mantenere un indispensabile contatto e scambio con la realtà.

A maggio infoSOStenibile partecipa in prima fila all’organizzazione di ben due festival, Brescia Green, alla sua prima edizione e il Festival dell’Ambiente di Bergamo, sesta edizione: un festival è una manifestazione particolarmente intensa in cui si concentrano attività e proposte, in cui si approfondisce lo stato dell’arte di un settore e nel quale si ricerca un confronto serrato, possibilmente costruttivo, per stimolare cambiamenti percorribili.

Essere fisicamente, per tre giorni, fianco a fianco agli stand di produttori, di imprese, di entità molto diverse fra loro, proporre tematiche e laboratori con punti di vista e modalità molto differenti, per grandi e piccini, per esperti o per il grande pubblico, è una sfida non semplice. Ma questa sfida, queste attività rappresentano un bagno di realtà, un’operatività essenziale per non creare quella separazione fra teoria e pratica, tra belle parole, begli approfondimenti da un lato e la difficoltà del confronto con il mondo reale dall’altro.

Un confronto e una conoscenza reciproca che devono essere continuative e costanti durante tutto l’anno, di cui un Festival rappresenta il momento di sintesi, di pubblica fruibilità, utilità e perché no, di festa.

Solo contagiando, sensibilizzando e mostrando che apparteniamo tutti a un’unica società e viviamo su un unico pianeta possiamo infondere quella motivazione necessaria per ridurre quel divario tra idealità e realtà che spesso, inconsapevolmente, siamo noi stessi ad alimentare attraverso la somma disgiunta di tanti piccoli comportamenti quotidiani e individuali.

Diego Moratti

Maggio 2017

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