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Cucinare per conoscere il mondo

Cucinare per conoscere il mondo

Al via “Il giro del mondo in 80 piatti”, il progetto scuola della cooperativa Cauto finanziato da Regione Lombardia tramite Ersaf. Anche infoSOStenibile collabora

Forse, causa anche l’abbondanza di cibo di cui godiamo, diamo per scontato quanto l’alimentazione sia importante per la nostra vita e per quella del pianeta.

Attraverso quello che mangiamo passano la nostra salute, parte della nostra cultura e la difesa della biodiversità. Sono proprio questi i valori che il progetto “Il giro del mondo in 80 piatti” intende portare nelle scuole, per poterne parlare con i ragazzi delle classi primarie e secondarie di primo grado. Il progetto - che vede anche la collaborazione di infoSOStenibile - è stato elaborato da Cauto, cooperativa sociale bresciana con grande esperienza nel campo dell’educazione ambientale e partirà grazie al finanziamento della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia tramite Ersaf.

La partenza delle attività è prevista a dicembre nelle scuole che hanno aderito al progetto: ad ora, Manerbio, Ghedi, Lonato, Ome, Castiglione delle Stiviere, Polaveno e Rezzato. Una volta in aula, si comincerà con una semplice domanda rivolta ad ogni alunno: “Qual è il tuo piatto preferito?”.

Una domanda che mira a far emergere le differenti tradizioni di bambini e ragazzi presenti in classe e che è occasione per conoscere le diversità e favorire l’integrazione, oltre ad essere un punto di partenza per approfondire il discorso sull’alimentazione.

A scuola di buone abitudini alimentari

Tra le tematiche affrontate ci saranno la produzione, la conservazione e la distribuzione del cibo, il suo impatto sull’ambiente e sulla salute. Si cercherà quindi di impostare un percorso che porti i ragazzi a conoscere l’agricoltura biologica, la filiera corta, la stagionalità e la varietà dei prodotti, confrontandoli con l’alimentazione industriale e il junk food a cui molti sono abituati. Il fine è quello di fornire gli strumenti per una valutazione critica delle scelte alimentari, facendo comprendere quanto anche semplici gesti quotidiani, come l’acquisto e la preparazione di cibo, possano influire sulla nostra salute e abbiano ripercussioni sull’intera società e sull’ambiente.

Giocando s’impara

Le tematiche del progetto verranno proposte attraverso giochi appositamente studiati,nell’arco di alcuni incontri nelle classi aderenti.

Partendo dall’elenco di ricette, si passerà ad attività che collegano il cibo ai cinque continenti, un’occasione anche per parlare di filiera alimentare globale. Il tutto si conclude con un compito a casa: uno scambio di ricette; ogni ragazzo se ne porterà a casa una, con l’invito di cucinarla, aiutato dai genitori, e riportare le sue impressioni.

In seguito in classe verranno raccolte e condivise le impressioni degli alunni. Ecco che allora i ragazzi diventeranno giornalisti e parleranno della loro esperienza in un articolo giornalistico composto proprio da loro. In questa fase accanto agli operatori di Cauto interverranno anche i collaboratori di infoSOStenibile, che si occuperanno, sempre usando il gioco come approccio, di spiegare il lavoro del giornalista, fornendo i mezzi per la stesura di un articolo. Gli articoli verranno poi consegnati al nostro giornale, che ne selezionerà alcuni da pubblicare.

A conclusione, è in programma un evento intitolato “Cene dal mondo”, occasione per parlare del progetto didattico ai cittadini e di sostenere un progetto solidale. Infatti, l’evento sarà organizzato in collaborazione con l’Associazione Djinonaye, che gestisce il progetto Tendieme, realizzato da Medicus Mundi Attrezzature in Ziquinchor, una regione nel sud del Senegal.

Andrea Corti

Dicembre 2016

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