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Brooklyn Botanic Garden

Un rifugio nel cuore di New York. Lo spettacolo dell’architettura botanica

La città di New York non è solo grattacieli e strade trafficate, una tale megalopoli – come viene considerata la Grande Mela – non può che contenere all’interno dei suoi confini anche un’enorme e accogliente macchia verde, l’agglomerato dei cosiddetti spazi aperti: il Brooklyn Botanic Garden è uno di questi. Certamente meno famoso di Central Park, il giardino botanico di New York – ubicato nel cuore di Brooklyn, proprio lungo la Washington Avenue – è uno dei luoghi più piacevoli della città: meno frequentato dai turisti e perfettamente adatto per tranquille passeggiate, in cui il riposo si intreccia con l’osservazione di piante e infiorescenze rare.

Un po’ di storia…

Nel 1897 l’amministrazione comunale di New York riserva 39 acri di terreno, poco meno di 16 ettari, per la realizzazione di un giardino botanico; nel 1910, sopra quella che era una discarica di ceneri, viene inaugurato un vero e proprio paradiso di piante e fiori che, già l’anno successivo, inizia a regalare ai cittadini una selezione eccezionale di specie locali, oggi nota come il Native Flora Garden, la sezione interamente dedicata all’ecosistema newyorkese. Saranno gli anni successivi a definire il vero e proprio confine del parco, con progressivi ampliamenti e la creazione delle diverse aree tematiche, tra cui una spettacolare serra per i bonsai, e poi i laboratori e la piantumazione di imponenti alberi come le magnolie e i magnifici ciliegi. Oggi, dopo assidui restauri e donazioni, i visitatori possono apprezzare la bellezza del Brooklyn Botanic Garden e frequentare le lezioni che si svolgono durante un’ampia rosa di progetti culturali organizzati al suo interno. È possibile dunque apprendere qualche nozione di botanica facendosi strada tra l’asfalto e i grattacieli, lungo scenari inattesi e bizzarri con lo scopo di raccontare le specie floristiche dei cinque continenti: dal roseto alla sezione giapponese, dal giardino roccioso agli stagni con le ninfee.

Una gita al parco

Il parco, che a tutto assomiglia fuorché a una raccolta organizzata e dal sapore del tutto artificiale di piante ornamentali, ospita scenari curati e selvaggi, quanto basta per mantenere il loro aspetto più naturale e veritiero possibile. Esattamente come se non ci trovassimo nel cuore di New York ma immersi in un paesaggio incontaminato, dove le aiuole curatissime, ai fianchi dei vialetti, si alternano a fazzoletti di territorio colorati dai fiori delle più strane piante del pianeta e da collinette punteggiate dalle chiome degli alberi e dall’intreccio dei loro rami. Ovviamente, l’ecosistema del giardino botanico cambia ambientazione al susseguirsi delle stagioni: al mutare della luce, mutano anche fioriture e i colori della fogliazione.

Una visita lunga un anno

Aprile è il periodo più adatto per ammirare il maggior numero di infiorescenze; particolarmente bella è l’immagine offerta dalla Collina dei Narcisi, dove migliaia di piccoli fiori bianchi e gialli dalla corolla a trombetta, sbocciano protetti dal vicino boschetto di magnolie. Sempre nel mese di aprile è emozionante passeggiare lungo i viali che attraversano il giardino giapponese; qui – oltre al laghetto roccioso con l’isolotto centrale e i ponti in legno per raggiungerlo e a un’immancabile cascata che, insieme alle lanterne tradizionali, decora l’area che circonda il santuario scintoista – sono presenti centinaia di ciliegi che, proprio tra aprile e maggio, sono nel pieno della loro fioritura e per questo festeggiati durante le celebrazioni della festa nazionale Hanami. È importante ricordare che il Japanese Garden è una delle sezioni più antiche del Botanic Park di New York, il più visitato al mondo al di fuori del Giappone stesso. Insieme a questo, il Cranford Rose Garden, il Giardino delle Rose, è una delle attrazioni più visitate dalla sua istituzione, nel 1928. Durante il mese di giugno, nel pieno della fioritura delle 1400 varietà differenti, molte delle quali sono ancora quelle piantate nel 1927, decine di migliaia di rose costellano i gazebo, le pertiche per l’ombreggiamento e i padiglioni lasciando nell’aria un delizioso profumo. In questo periodo, tra luglio e settembre, passeggiare lungo il Lily Pool Terrace, significa entrare nel mondo acquatico delle ninfee e dei fiori di loto che, sulla superficie dell’acqua, oscillano sotto al sole estivo al passaggio delle coloratissime carpe Koi, delle anatre e degli aironi. In autunno non è la fioritura la protagonista della scena, bensì il Rock Garden, il giardino roccioso: un contrasto netto con le aree fiorite. Anche in inverno è possibile visitare il Brooklyn Botanic Park apprezzandone gli scenari innevati e riscaldandosi nel Steinhardt Conservatory, la serra tropicale dove sono conservate rare specie di palme, orchidee e la più grande collezione di bonsai d’Occidente. Visitare la città di New York significa certamente perdersi tra la folla nelle strade a scacchiera di Manhattan, fare jogging a Central Park e passare ore dentro ai musei più belli del mondo. Ricordiamoci tuttavia che ogni città conserva dei piccoli splendori, magari poco noti ai più, che possono regalare emozioni indimenticabili, uno di questi – nella Grande Mela – è sicuramente il Brooklyn Botanic Garden.

Ilaria D'Ambrosi

Luglio 2018

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