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A Berlino il supermercato amico dell’ambiente, per uno stile di vita a rifiuti zero

Supermercato Berlino

Un nuovo modo di pensare la spesa: Original Unvertpackt vende solo prodotti sfusi e privi di imballaggi

Quante volte tornando a casa con le borse della spesa ci si ritrova a togliere dai vari imballaggi i prodotti acquistati? Ma sono davvero necessari o è possibile acquistare gli stessi prodotti in modo più etico? A questa domanda hanno provato a rispondere qualche anno fa Milena Glimbovski e Sara Wolf, due giovani berlinesi che nel 2014 hanno aperto nel quartiere Kreuzberg della capitale tedesca “Original Unverpackt”, primo supermercato al mondo a vendere prodotti sfusi a km zero, biologici, naturali e sostenibili. Una scelta controcorrente, ma che ha acquisito man mano sempre più sostenitori e che contribuito a portare avanti una nuova consapevolezza sui temi del consumo e degli sprechi nella grande distribuzione. Favorendo anche la nascita di esperienze simili in tutta Europa. 

Al supermercato senza sprechi 

Il nome stesso del progetto racchiude la filosofia che vi sta dietro: “Unverpackt” significa infatti “senza imballaggi”. L’obiettivo che si pone è ridurre lo spreco quotidiano limitando la quantità di rifiti causati dagli imballaggi dei vari prodotti, alimentari e non, e allo stesso tempo promuovere prodotti biologici e a chilometro zero, sensibilizzando la cittadinanza attorno a queste tematiche. Un supermercato dunque amico dell’ambiente e anche del portafoglio.

Ma come funziona il tutto? Nel supermercato ci sono tutti i prodotti che si trovano nei negozi della grande distribuzione, ma sfusi, contenuti perlopiù in appositi dispenser e quindi acquistabili “alla spina”. Per la propria spesa bisogna portare da casa contenitori (vasetti, bottiglie, retine per frutta e verdura) oppure comprarli al momento per poi riutilizzarli in futuro. Una volta alla cassa il cliente paga solo il prodotto pesato, a cui viene sottratto il peso del contenitore. Le bevande esposte fanno parte del sistema di vuoto a rendere tedesco: per ogni reso si viene rimborsati dagli 8 ai 25 centesimi. Anche uova, latticini e i prodotti da frigo si trovano sfusi o in contenitori da restituire ai vari produttori.

Non solo alimenti, però: ci sono anche prodotti per la cura del corpo, la pulizia della casa, libri (ovviamente su temi inerenti l’eco-sostenibilità e il risparmio) e kit “fai da te”. Visto il successo ottenuto, al negozio fisico nel tempo si è poi affiancato anche un negozio online. 

«Ognuno di noi produce 617 kg di rifiuti all'anno. Separiamo e ricicliamo, ma la maggior parte dei nostri rifiuti finisce in una discarica - si legge sul sito del supermercato tedesco -. I rifiuti raggiungono il mare da lì. La microplastica viene mangiata dai pesci e finisce di nuovo sul nostro piatto. Puoi fare qualcosa al riguardo». All’attività di vendita sono state affiancate anche attività di formazione: conferenze, workshop, visite guidate, corsi online e webinar su rifiuti zero, comunicazione per la sostenibilità, creazione di brand, tendenze alimentari e al dettaglio, per un'economia sostenibile dal punto di vista ecologico e sociale. Un nuovo modello di supermercato possibile, esportabile anche in altri Paesi.

Giada Frana

Febbraio 2019

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