feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Benvenuti nella Casa di Leo

Benvenuti nella Casa di Leo

A Treviolo, la nuova struttura a cura dell’associazione “Eos, la stella del mattino” accoglierà le famiglie dei bambini in cura all’ospedale Papa Giovanni XXIII

“Casa” è una di quelle parole che per la maggior parte di noi evocano significati positivi, in questo caso rifugio, riparo dai pericoli del mondo, accoglienza, famiglia, sicurezza, calore, ritorno dopo le fatiche della vita quotidiana. Ma esiste una casa ancora più speciale, dove tutti questi significati si elevano all’ennesima potenza.

È la “Casa di Leo”, inaugurata a Treviolo (Bg) sabato 13 gennaio 2018 alla presenza del Vescovo di Bergamo Francesco Beschi e delle autorità cittadine.

La storia

La storia di questa casa comincia dove finisce quella di un bambino coraggioso e altruista, Leonardo Morghen, strappato alla vita tre anni fa da una rarissima malattia.

Leonardo, per vincerla, si era trasferito in America con la madre, alloggiando per qualche mese in una casa della Fondazione Ronald McDonald. In seguito tutta la famiglia si trasferì definitivamente nei pressi di Columbus, in Ohio, dove il piccolo era in cura. Là Leonardo aveva fatto nuove amicizie e andava a scuola, come ogni bambino, non fosse per le sofferenze a cui la malattia lo sottoponeva.

Quando Leonardo perse la battaglia, i suoi genitori non si arresero e decisero che avrebbero portato anche in Italia una struttura simile a quella dove erano stati ospitati negli Usa, per dare conforto e sistemazione ai familiari di bambini e ragazzi che devono trasferirsi per le cure presso l’Ospedale di Bergamo.

Ad aiutarli è stato don Andrea Pedretti, presidente dell’Associazione Eos, nata proprio con l’obiettivo di sostenere la famiglia di Leo nelle cure e nei viaggi.

L'associazione oggi è composta prevalentemente da giovani che, da volontari, danno un aiuto concreto alle famiglie con bambini costretti a lunghe degenze in ospedale.

Una casa accogliente e sicura

Oggi il sogno di questa casa di accoglienza è diventato realtà. Dotata di tutti i comfort e alimentata da un impianto fotovoltaico, la casa sarà operativa dalla fine di febbraio, quando saranno stati sistemati i mobili donati da Ikea. Potrà ospitare fino a cinque famiglie alla volta (più una alloggiata nel camper) e si conta di dare ospitalità a un centinaio di nuclei familiari all’anno.

Nel salotto comune - pensato per agevolare la relazione tra famiglie e la condivisione - ci saranno una cucina con isola, l’angolo tv e lo spazio giochi.

Ogni camera da letto è invece indipendente. Nel cortile interno trova posto la “Leo’s Bench”, la panchina di Leo, la copia in legno della stessa panca posta nella scuola americana frequentata dal bambino in Ohio per volere del preside, in modo da perpetuare la memoria di Leo e la generosità che lo hanno sempre contraddistinto in vita.

Su quella panchina negli Stati Uniti gli alunni sanno di dover prestare aiuto o soccorso a tutti coloro che vi si siedono sopra, perché la panchina è pensata per chi, silenziosamente, vuole far sapere di essere stato emarginato o vittima di bullismo.

Una casa che è una stella

All’inaugurazione sono intervenuti don Andrea, il sindaco di Treviolo, il direttore sanitario dell’ospedale di Bergamo e la madre di Leo, che ha parlato della casa come di uno dei più grandi sogni di Leonardo che si realizza: «La Casa di Leonardo vuole veramente personificare il carattere di mio figlio: un bambino allegro, vivace, solare e felice della sua vita, nonostante le fatiche che la costellavano quotidianamente».

Il Vescovo Beschi ha benedetto l’edificio, vedendo in esso una “stella” che però necessita dell’aiuto di tutti: «perché le stelle possano veramente illuminare la vita è necessario che noi tracciamo dei sentieri tra una stella e l’altra» e così dobbiamo fare, tracciando un sentiero tra la Casa di Leo e le nostre dimore, tra i cuori degli ospiti della casa e i nostri cuori. Leonardo rivivrà così nel sorriso di ogni bambino che, stando tra quelle mura, potrà dire: «Mi sento a casa, mi sento bene».

Per maggiori informazioni e per contribuire al progetto:

www.lacasadileo.org

Lorenzo Dell'Onore

Febbraio 2018

Articoli Correlati

Incontri, scambi, momenti formativi e ludici hanno arricchito la nuova edizione della...
Dal 21 giugno al 12 luglio torna il festival organizzato da Legambiente Bergamo che...
Il recente libro di Elena Granata evidenzia come le donne abbiano sempre maturato un...
Al Polaresco l’1 e il 2 giugno un fine settimana dedicato ad ambiente, natura e cura del...