feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Banche del tempo e Sharing economy

Banche del tempo e Sharing economy

Il sociologo Davide Arcidiacono ospite per il ventesimo compleanno delle prime banche del tempo di Bergamo

Hanno pensato in grande le banche del tempo della provincia di Bergamo nell’organizzare i festeggiamenti per il ventesimo compleanno delle più anziane - Ponte San Pietro, Longuelo, Bergamo città - tra la dozzina di banche del tempo esistenti.

E così, a introdurre la festa - proseguita poi con un buffet rigorosamente autoprodotto e “pagato” dai commensali in ore, una visita guidata all’ex Monastero di Astino e una fantastica quanto chiassosa improvvisazione musicale con oggetti d’uso comune – è stato chiamato ospite al Polaresco Davide Arcidiacono, sociologo dell'Università Cattolica di Milano, per indagare le sfide aperte per queste realtà, di fronte ai cambiamenti del nostro tempo.

Ma facciamo un passo indietro: che cosa è una banca del tempo?

È un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi, saperi. Insomma, ci si scambia tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane.

Le banche del tempo recuperano abitudini spesso perdute di mutuo aiuto, tipiche dei rapporti di buon vicinato, estendendole anche a persone prima sconosciute.

Le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché del denaro, senza interessi, né in passivo e né in attivo.

L’unico obbligo vigente è il pareggiamento del conto. Le origini delle banche del tempo risalgono agli anni ’90 e all’esperienza inglese; in pratica io ti do lezioni di spagnolo e tu - o qualcun altro nella nostra stessa banca del tempo - mi stiri le camicie; io ti preparo il catering per la prima comunione e tu mi aggiusti il rubinetto.

E il “pagamento” avviene in ore, indicate su assegni cartacei o virtuali.

E la sharing economy?

Sharing economy significa car pooling, car sharing, taxi peer to peer, ma anche BlaBlaCar, Uber, Airbnb, cioè alcune delle piattaforme di condivisione del nuovo modello economico.

Tutti termini rigorosamente inglesi che identificano l’“economia della condivisione”: un nuovo modello economico che punta su riuso e condivisione, spesso impiegando le nuove tecnologie.

Ebbene, anche qualche banca del tempo si è trasformata in digital, ha spiegato Arcidiacono, puntando sul fatto che una buona parte dei servizi scambiati non richiede l’incontro diretto tra le persone. Basta un incontro tra domanda e offerta sulla piattaforma digitale e il gioco è fatto.

Si guadagna tempo (e in una banca del tempo ben ci sta!), tutto è tracciato, tutto è più semplice. Nel 2008, nascono i primi casi di Digital Time Bank in alcuni Paesi europei.

Che cosa viene offerto (più che chiesto) nella digital bank? Grafic designer, lezioni di lingua, assistenza informatica, traduzioni. Servizi che funzionano bene a distanza.

E infatti il tempo della relazione è crollato vertiginosamente: nel 60% dei casi non si superano i 60 minuti. In realtà gli annunci su queste piattaforme suonano molto simili alle offerte di lavoro tradizionali o alla ricerca di fette di mercato. Il tempo è usato come “moneta alternativa”, più che come offerta relazionale, di scambio.

Contrariamente alla tradizione originaria delle banche del tempo, fondate essenzialmente sulla vicinanza, sulla prossimità, la banca del tempo digitale spazia in tutto il mondo.

Tuttavia si continua a restare “vicini”, seppure a raggio più ampio: in Italia, Russia e Brasile il 90% degli scambi è interno al Paese, mentre gli svizzeri si dividono tra connazionali e i vicini italiani.

In ogni caso, un’indagine tra i frequentatori delle banche del tempo digitali mette in luce proprio che dal rapporto informatico deriva raramente un rapporto personale e diretto (solo il 13% ha avuto un incontro e poco più del 40% ritiene che dia possibilità di amicizia).

In conclusione, qualche naso storto in sala, ma qualche perplessità si coglie anche dalle parole di Arcidiacono, che pur si ripromette di tener d’occhio l’evoluzione: il cuore della banca del tempo è la costruzione di una comunità calda. Quella digital è tiepidina.

E nel frattempo noi continuiamo a festeggiare i nostri vent’anni, tutti insieme.

officinadeltempo-bg.it

Dicembre 2017

Articoli Correlati

Articolo a cura degli studenti della classe 2B dell'Istituto Comprensivo Margherita Hack...
Articolo a cura degli studenti della classe 2C dell'Istituto Comprensivo Margherita Hack...
Articolo a cura degli studenti della classe 2A dell'Istituto Comprensivo Margherita Hack...
Informati mettendo alla prova le tue conoscenze divertendoti In questo periodo di...