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Ancora sul bio

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Prevenire è meglio che curare: vale anche per l’agricoltura biologica

Il mese scorso abbiamo definito cosa si intende per agricoltura biologica, quali sono le direttive europee che la certificano e le differenze rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali. Ma ancora molto resta da dire; per esempio, come vengono lavorati i campi con coltivazioni biologiche.

La lavorazione dei terreni

In agricoltura biologica le operazioni di lavorazione della terra devono essere svolte in modo da ottenere i maggiori benefici sulla fertilità e sulla struttura del terreno, minimizzando gli effetti negativi nei confronti dell’ambiente.

In particolare, si deve evitare la lavorazione profonda che comporta una lunga serie di inconvenienti: essa necessita di macchinari pesanti e dotati di elevata potenza, richiede alti costi energetici e provoca un maggior compattamento del suolo. Inoltre, durante l’aratura vengono portati in superficie gli strati profondi del terreno e ciò favorisce una rapida ossidazione della sostanza organica, una riduzione dell’attività microbica e un minor contenuto di elementi nutritivi.

Nell’agricoltura biologica, l’uso dei concimi chimici non è consentito, la sostanza organica del suolo deve essere mantenuta sempre a livelli adeguati, essendo fondamentale per gli equilibri bio-chimico-fisici del terreno, che ne determinano la fertilità.

Per garantire il massimo rispetto di questo delicato ecosistema, si può effettuare una preparazione del terreno, ricorrendo a tecniche di minima lavorazione (minimum tillage) o di non lavorazione (no tillage o sod seeding). In funzione dell’ordinamento colturale, si devono mettere in atto tutti gli accorgimenti volti a garantire il miglior controllo delle infestanti e a preservare il più possibile la struttura, l’idrologia e l’attività biologica del terreno.

La prevenzione è la migliore difesa

Se l’agricoltura biologica non fa uso di pesticidi, come si garantisce la salute della coltivazione, senza che questa venga infestata? Per combattere le erbe infestanti, l’agricoltura biologica utilizza una serie di accorgimenti volti a sostituire l’uso di erbicidi, che sono sempre prodotti chimici di sintesi.

L’inserimento nella rotazione di colture in grado di assicurare una buona copertura del terreno favorisce una competizione diretta della coltura nei confronti delle infestanti e garantisce una certa prevenzione alla comparsa della flora di sostituzione.

La tecnica della falsa semina consiste in una preparazione del terreno effettuata con un certo anticipo rispetto al normale. Questa preparazione, che non viene immediatamente seguita dalla semina, favorisce la germinazione dei semi di infestanti presenti nel terreno; successivamente si esegue un’erpicatura che distrugge tutte quelle emerse.

Le comuni lavorazioni della terra sono quindi un sistema di controllo diretto, dal momento che operano una distruzione meccanica delle malerbe. Inoltre, è importante anche l’impiego di letame ben maturo, che contiene una minore quantità di semi infestanti. Un’altra tecnica per il controllo delle malerbe è la pacciamatura, che consiste nella copertura del terreno con materiale di diverso tipo (film plastici, paglia, cortecce, erba tagliata, ecc.).

Si tratta di una pratica costosa che perciò si adatta a colture di pregio (orticole o piccoli frutti). In sostanza, la lotta contro i parassiti, le malattie e le piante infestanti, si impernia sul seguente complesso di misure: scelta di specie e varietà adeguate e resistenti, programma di rotazione appropriato, coltivazione meccanica, protezione dei nemici naturali dei parassiti (per esempio siepi, posti per nidificare, che favoriscono la diffusione di predatori). Di fatto, la difesa delle colture in agricoltura biologica si basa essenzialmente sulla prevenzione.

Più gusto e maggiore qualità

L'esclusione di pesticidi, fertilizzanti e diserbanti dall'agricoltura biologica conduce a prodotti non inquinati e migliori per la salute. I prodotti biologici hanno qualità nutrizionali superiori rispetto a quelli dell'agricoltura convenzionale, perché contengono per esempio meno acqua, più vitamine, più oligoelementi e spesso hanno un gusto migliore. Per di più, l'agricoltura biologica fa espressamente divieto di usare prodotti transgenici Ogm e radiazioni ionizzanti per la conservazione, inoltre non inquina l'ambiente quindi non è causa delle malattie provocate dall'inquinamento chimico. 

Rossana Madaschi, Ec. Dietista e Docente di Scienza dell'Alimentazione 

Febbraio 2018

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