feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

AgriHousing - Agricoltura sociale e coabitazione

Dalla produzione bio nel Parco Agricolo Sud di Milano all’housing sociale: cooperative in rete per un’economia sociale e solidale

Con il termine “agricoltura sociale” si fa riferimento ad un concetto ampio che comprende sia l'inserimento lavorativo di persone fragili e ai margini, sia la sostenibilità ambientale e finanziaria. Proprio questo è il fulcro del progetto AgriHousing, sviluppato dalla cooperativa sociale Agrivis, che prevede percorsi di accompagnamento per persone fragili, volti al reinserimento nel tessuto lavorativo, in un contesto protetto di coabitazione. In questa intervista Andrea Foschi, responsabile del progetto, ci parlerà di AgriHousing.

Il progetto AgriHousing

L’“agricoltura sociale” riguarda un contesto articolato che, da un lato, presta profonda attenzione all’aspetto sociale tramite, in questo caso, l’inserimento lavorativo di persone fragili e ai margini della società. Al contempo opera in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale, prestando attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e al e rispetto della natura e del territorio. Agrivis è la cooperativa sociale agricola del Gruppo L’impronta: si tratta di una rete di organizzazioni sociali che opera nella zona sud di Milano, accogliendo e inserendo nel mondo del lavoro persone fragili e persone con disabilità. Il progetto nasce nel 2016 ed è l’ultimo atto della costruzione di una rete di economia sociale: una vera e propria filiera alimentare, che parte dalla terra sino ad arrivare sulle nostre tavole. Nell’ambito di questa rete, il Gruppo L’impronta ha sviluppato e gestisce oggi Gustolab, un panificio e pasticceria, oltre al ristorante Gustop: entrambe queste realtà si integrano con la produzione rigorosamente biologica della cooperativa agricola. Nel 2016 il Gruppo l’Impronta ha deciso di acquistare 3,5 ettari di terreno all’interno del Parco Agricolo Sud di Milano con l’obiettivo di inserire, attraverso lavori per la maggior parte manuali, persone con fragilità di vario genere: dai migranti a persone portatrici di disabilità. Il campo era tuttavia sprovvisto di qualsiasi struttura di accoglienza adeguata per i lavoratori e per i clienti: è nata dunque l’idea di costruire una cascina in loco, nel rispetto di tutti i parametri di tutela ambientale e paesaggistica del parco, volta ad accogliere i lavoratori. Nell’ambito di questa iniziativa è stato sviluppato il progetto AgriHousing che prevede la realizzazione di due appartamenti che saranno destinati ad accogliere un totale di 10 persone fragili in una logica di gestione di housing sociale.

Inclusione sociale e coabitazione

Il target del progetto AgriHousing sarà principalmente costituito da persone migranti segnalati dagli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) o da altri enti del terzo settore che si occupano direttamente dell’accoglienza e della protezione dei migranti. La selezione delle persone che avranno la possibilità di essere inserite in questo contesto verranno fatte dagli educatori professionisti di Agrivis, con l’obiettivo di garantire una sana e felice co-abitazione tra le persone che verranno accolte. Agrivis, tuttavia, è solo una tappa transitoria nel percorso di questi soggetti fragili e non la tappa finale: potrebbe, per qualcuno, diventare una soluzione definitiva sotto l’aspetto lavorativo (non quello abitativo) ma generalmente si tratta di un periodo di accompagnamento verso il riscatto sociale, lavorativo e abitativo. Gli educatori svolgeranno il ruolo di veri e propri tutor per agevolare le persone accolte all’interno del progetto a trovare un’abitazione definitiva adeguata alla propria situazione ed un lavoro stabile per il futuro. Nel frattempo presso la cooperativa sarà comunque possibile portare avanti tirocini per imparare il mestiere dell’agricoltore e poter essere così inserito in altre realtà lavorative.

In questa logica di “housing sociale” l’accoglienza degli ospiti è temporanea: la permanenza presso gli appartamenti è prevista per un massimo di 18/12 mesi, dopodiché - avvenuto il reinserimento - lo spazio verrà lasciato ad altre persone fragili con la necessità di intraprendere il medesimo percorso. Il completamento della costruzione e la finitura degli appartamenti del progetto AgriHousing è previsto per il mese di ottobre 2021, dopodiché partirà la fase di selezione e inserimento degli ospiti all’interno della struttura.

Contemporaneamente verranno attivati i percorsi di tutoraggio e l’avvio delle prime attività lavorative in campo e i tirocini professionalizzanti. Al momento, racconta Andrea, lavorano ad Agrivis in maniera stabile con un’assunzione a tempo indeterminato, due migranti e due persone portatrici di disabilità. La cooperativa sociale agricola Agrivis produce ogni anno circa 200 quintali di verdure e piccoli frutti certificati biologici, ma la tendenza è quella della crescita produttiva.

I prodotti freschi si possono acquistare presso l’emporio della cooperativa, gestito da persone con disabilità: le Botteghe de L’Impronta che si trova a Milano in Via Feraboli 15. Agrivis ha recuperato le risorse economiche necessarie per avviare la costruzione della cascina grazie ad alcuni grandi donatori, tuttavia i fondi non erano sufficienti per completare i due appartamenti finalizzati alla coabitazione. Per questo motivo è nato un crowdfunding civico, co-finanziato dal Comune di Milano, che è riuscito a raggiungere entro il 24 aprile l’obiettivo di raccogliere € 26.000,00 per portare a compimento il progetto, grazie all’aiuto di tutti coloro che hanno donato anche solo un piccolo contributo. Avendo raggiunto il traguardo di € 26.000,00, il Comune di Milano ha provveduto a finanziare la parte mancante, pertanto i lavori si trovano ora in fase di avviamento in vista del completamento previsto per il prossimo ottobre. AgriHousing è un progetto meraviglioso con un nobile intento ed è proprio di questo tipo di iniziative che abbiamo bisogno oggi: un futuro realmente sostenibile nell’ottica di un mondo migliore è possibile solo se lavoriamo in maniera sinergica verso la sostenibilità che non è solo ambientale ma significa anche giustizia sociale, inclusione ed eguaglianza.

L.Z.

Luglio 2021

Articoli Correlati

Incontri, scambi, momenti formativi e ludici hanno arricchito la nuova edizione della...
Dal 21 giugno al 12 luglio torna il festival organizzato da Legambiente Bergamo che...
Il recente libro di Elena Granata evidenzia come le donne abbiano sempre maturato un...
Al Polaresco l’1 e il 2 giugno un fine settimana dedicato ad ambiente, natura e cura del...