Qualità, territorio, diritti e biodiversità al centro della manifestazione svolta dal 23 al 29 ottobre in vari luoghi della città
Da qualche anno a Bergamo scrivere “agricultura” non è un errore di battitura ma richiama l'ormai noto evento che evidenzia e approfondisce l'importante connessione che c'è tra cibo, cultura, produzione agricola, conoscenza, diritti, salute e tanto altro. “Agricultura e diritto al cibo” è infatti la manifestazione che anche quest'anno ha animato la città grazie all'impegno e alla collaborazione dell'amministrazione comunale insieme a parecchie realtà che si occupano di tutto quanto ruota attorno a questi argomenti, sempre più al centro dell'attenzione mediatica soprattutto dopo i recenti conflitti, i disastri climatici e la pandemia che hanno evidenziato ancor di più le criticità del sistema alimentare mondiale.
Problemi nel piatto
I temi trattati nella manifestazione sono importantissimi anche se, di primo acchito, sembrano lontani da noi: nel 2023 sono a rischio di grave insicurezza alimentare acuta ben 345 milioni di persone nel mondo e, anche se queste stime non riguardano l'Italia, preoccupa che tale cifra sia più che raddoppiata rispetto a prima della pandemia, mentre dall'altra parte i profitti delle multinazionali alimentari continuano ad aumentare. E' impressionante il dato riguardante l'aumento della produzione di cibo nel mondo rispetto agli anni Sessanta che si attesta attorno al 300% ma, nonostante ciò, la malnutrizione continua ad essere un problema che affligge l'umanità. Le “crisi alimentari” si susseguono (dal 2007 ne abbiamo avute quattro) e la biodiversità è messa a repentaglio in varie aree del mondo.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui è importante occuparsi di produzione agricola, filiere, biodiversità, accesso al cibo di qualità per tutti, salute e spreco, argomenti affrontati in questi anni nell'ambito della manifestazione che, ancora una volta, grazie al ricco programma della VI edizione è stato all'altezza delle aspettative. La città di Bergamo ha offerto la possibilità di partecipare ad un variegato ventaglio di eventi durante le giornate dal 23 al 29 ottobre: convegni, laboratori, spettacoli, mercati e workshop proposti grazie all'impegno dei soggetti che partecipano al tavolo di confronto nato anni fa come Tavolo Agricoltura e rinominato poi Tavolo Food Policy, con l'adozione del patto delle politiche del cibo, ovvero il Bergamo Urban Food Policy Pact.
Un programma ricco e variegato
Basta scorrere il programma per apprezzare la ricchezza della manifestazione. Troviamo attività ormai consolidate come il “Mercato dei Mercati – BioDomenica” che si tiene sul Sentierone e che prevede l'importante collaborazione, probabilmente unica nel suo genere, tra i vari soggetti che organizzano i mercati agricoli a filiera corta nella provincia di Bergamo, dalle associazioni di categoria come Coldiretti e Confagricoltura, a enti come il Parco dei Colli, a soggetti dell'associazionismo come il DessBg, Slow Food e il Bio-Distretto dell'Agricoltura Sociale che ha curato anche il coordinamento dell'evento. Appuntamenti consueti sono i convegni di respiro internazionale come “Mais e Climate changes” che si è tenuto presso Palazzo Frizzoni, oppure la conferenza organizzata grazie alla collaborazione dell'Università di Bergamo sulla cooperazione internazionale e il cibo come strumento di condivisione, o ancora l'incontro sul legame tra cibo e sviluppo del turismo grazie alla Camera di Commercio di Bergamo.
Originale l'approccio del convegno “Agroecologia e crisi climatica” organizzato da Bio-Distretto e Fridays For Future Bergamo, che ha messo in dialogo soggetti impegnati nell'ambito dell'agricoltura ma con visioni anche molto diverse tra loro. Infine, tante anche le attività per i più piccoli, come i laboratori al Mercato della Terra e gli interventi nelle scuole primarie di Bergamo.
Nell'attesa della prossima edizione continueremo a seguire gli sviluppi delle azioni che caratterizzano il Patto delle politiche del cibo di Bergamo e a tenere alta l'attenzione su questi temi tanto importanti e cruciali per il nostro tempo.
Simonetta Rinaldi