Per la prima volta nella storia delle esposizioni universali, Expo Milano 2015 lascerà un’eredità immateriale
500 esperti riuniti attorno a 42 tavoli di lavoro a confronto su tematiche quali diritto al cibo, biodiversità, spreco alimentare, contraffazione alimentare, tutela delle provenienze geografiche degli alimenti; numerosi ministri presenti insieme al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e circa 2 mila partecipanti tra associazioni, imprenditori, sindaci e personalità pubbliche. L’appuntamento “Expo delle idee, il modello alimentare italiano per nutrire il pianeta, tra innovazione e sostenibilità” si è tenuto sabato 7 febbraio all’HangarBicocca di Milano ed è stato un assaggio di quello che sarà l’Esposizione Universale, in programma dal 1 maggio al 31 ottobre di quest’anno. Obiettivo dell’incontro, organizzato dal ministero delle Politiche Agricole, è confrontarsi sulle tematiche legate all’alimentazione globale per gettare le basi della Carta di Milano, una serie di suggerimenti, proposte, valori legati al tema della nutrizione e dell’alimentazione che costituiranno l’eredità immateriale di Expo 2015, una sorta di manifesto di impegni e priorità sul tema stesso di Expo: “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”.
Cos’è la Carta di Milano?
In occasione dell’“Expo delle idee”, il ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina ha presentato la Carta di Milano, la cui prima versione sarà resa pubblica il 28 aprile, durante il terzo colloquio internazionale di “Laboratorio Expo”, il progetto di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ed Expo Milano 2015 curato da Salvatore Veca, filosofo, professore universitario, Ambassador di Expo 2015, già direttore scientifico della Fondazione.
Su quella che sarà l’eredità culturale di Expo, che verrà raccolta nella Carta di Milano, è infatti al lavoro da un paio di anni un gruppo di docenti e di ricercatori coordinati da Laboratorio Expo. Il Laboratorio vuole essere un momento di formazione e di raccolta delle opinioni più autorevoli della ricerca dedicato alla riflessione scientifica sui temi della sostenibilità ambientale ed etica, sulla cultura del cibo, lo sviluppo sostenibile e sul rapporto città-cittadini, con l’obiettivo di mettere in dialogo aspetti culturali, antropologici, economici e sociali legati alle tematiche di Expo Milano 2015.
A cosa servirà la Carta di Milano?
L’ambizioso obiettivo della Carta di Milano sarà quello di chiedere un’assunzione di responsabilità, da parte di tutti, nella battaglia per il diritto al cibo e contro le diseguaglianze e gli sprechi alimentari, indicando le priorità per raggiungere tali obiettivi. I contenuti della Carta, anticipati in occasione dell’Expo delle Idee, si divideranno in quattro macro-aree: Sviluppo tra equità e sostenibilità; Cultura del cibo, energia per vivere insieme; Agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile; Città umana, futuri possibili tra smart e slow city.
“La Carta si rivolgerà a tutti: cittadini, imprese, istituzioni, associazioni, partiti, perché tutti -ha affermato Salvatore Veca- sono chiamati a dare il loro contributo per un futuro sostenibile.
La Carta di Milano sarà consegnata al segretario dell’Onu Ban Ki-moon il prossimo ottobre, in un collegamento ideale tra il semestre di Expo e l’appuntamento degli Obiettivi del Millennio.
Arianna Corti