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Ecosistema Urbano 2020. La classifica delle città italiane più green

Ecosistema Urbano 2020

Trento e Mantova si confermano in testa alla graduatoria, Pordenone scalza Bolzano dal podio; male Vibo Valentia, Pescara e la Sicilia

Ogni anno Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, scatta una fotografia dei capoluoghi italiani che meglio si sono comportati nel campo della pianificazione urbana in chiave green e delle performance ambientali. L’analisi si traduce nell'annual report Ecosistema Urbano, che nella sua ultima versione si è basato sui dati comunali del 2019, quindi ancora all’interno di un contesto pre-pandemico. Tra le categorie finite sotto la lente di ingrandimento del report, spiccano soprattutto i risultati raggiunti (o non raggiunti) negli ambiti che più incidono sulla trasformazione in chiave sostenibile delle città,come l’inquinamento atmosferico, la percentuale di raccolta differenziata, l’estensione e l’efficacia della rete idrica, l’utilizzo del trasporto pubblico, la mobilità e le fonti rinnovabili.

Inoltre è doveroso sottolineare come - più che le posizioni della gratulatoria, utili per avere una panoramica generale della situazione italiana - Ecosistema Urbano è uno strumento che serve ad analizzare i passi in avanti in termini di sostenibilità e di stile di vita compiuti dai 104 capoluoghi del nostro Paese.

I verdetti 2020

In prima posizione, con una percentuale totale che sfiora l’80%, si conferma la città di Trento, capace di migliorare i propri valori medi nella qualità dell’aria sia per quanto riguarda i livelli di azoto che i Pm10. Pollice in alto rispetto ai dati del 2018 anche per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata che aumenta dall’81% all’83%, per la riduzione di rifiuti prodotti per ogni abitante in un anno e infine per il numero crescente di fruitori del Trasporto Pubblico Locale. Se la medaglia d’oro rimane a Trento, sul secondo gradino del podio troviamo una conferma in Mantova, il migliore tra i capoluoghi lombardi. Un risultato che si deve soprattutto alle buone performance negli indici dell’inquinamento atmosferico e alla percentuale di raccolta differenziata che con il suo 85,6% ne fa la terza in assoluta tra le città in classifica.

Non bisogna poi attendere molto per trovare la prima sorpresa di quest’anno (se così la si può chiamare), con Pordenone che conferma la sua attitudine green in crescita e scalza Bolzano (4°) dal terzo posto della graduatoria. La città friulana, infatti, ha sempre incrementato la propria posizione negli ultimi anni e deve il raggiungimento del podio a un miglioramento generale visibile già negli indici legati all’inquinamento atmosferico dove abbatte le concentrazioni del biossido di azoto, peggiora di poco per lepolveri sottili e addirittura quasi dimezza i giorni di superamento dell’ozono rispetto all’anno precedente. Pordenone migliora anche nel consumo idrico per abitante ed è la seconda città assoluta, dietro solo a Ferrara, per percentuale di raccolta differenziata con l’86,1%.

Si confermano in ottima posizione nella graduatoria anche Bolzano e Reggio Emilia, mentre per quanto riguarda gli altri capoluoghi lombardi Cremona è 13°, Sondrio 18°, Lodi 25° mentre Milano sale dal 32° al 29° posto sorpassando anche Bergamo, che perde cinque posizioni e scende in 30° posizione, e staccando Brescia che ne perde una scendendo al 34° posto. Male Monza all’85° posto. Girando la classifica al contrario, traviamo Vibo Valentia all’ultimo posto e Pescara al terzultimo. A pesare sul risultato delle due città c’è anche il fatto che Legambiente dichiara di non essere riuscita a raccogliere numerosi dati di questi capoluoghi. Così come hanno ancora molto da lavorare sulle loro performance ambientali la maggior parte delle città siciliane, quasi tutte sul fondo della classifica: Trapani 76°, Caltanissetta 87°, Messina 97°, Siracusa 99°, Ragusa 100°, Catania 101° e Palermo 103°. Le uniche a riportare una percentuale totale positiva sono Agrigento al 50° posto e Enna al 66°.

Best Practices 2020

I dati raccolti tutti gli anni da Legambiente, che confluiscono nel report Ecosostema Urbano, permettono di delineare e far emergere anche alcune “buone pratiche”. Si tratta di modifiche e misure, non per forza di grande portata, adottate in alcuni centri urbani italiani. Nella maggior parte dei casi si tratta di trasformazioni che non richiedono ingenti budget o grandi stravolgimenti strutturali e dimostrano come il cambiamento possa essere a portata di mano. Ecosistema Urbano 2020 ha scelto di segnalare 17 Best Practices che coinvolgono lo Stivale da Nord a Sud, che riguardano aspetti differenti come la mobilità dolce (con la rete di 25 chilometri di piste ciclabili di Benevento), gli interventi per il risanamento idrico del Comune di Rimini, il progetto “Reggio Emilia Città Senza Barriere” (che ha come obiettivo il superamento delle barriere architettoniche a favore di una maggiore accessibilità per le persone con disabilità), la nascita del nuovo complesso residenziale NzeB di San Giusto a Prato con edifici ad alta efficienza e bassi costi di costruzionee numerosi altri importanti progetti sociali e ambientali che prenderanno vita nel prossimo futuro.

Gianluca Zanardi

Febbraio 2021

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