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Cavolo cappuccio

Cavolo cappuccio

Poche calorie, zero grassi, tanto gusto

Il cavolo cappuccio viene definito una pianta biennale poiché il suo ciclo di vita dura due anni. Il primo anno crescono le foglie e le radici, poi la pianta entra in un periodo di dormienza invernale. Durante la primavera e l’estate successive gli steli si allungano. Il secondo anno sbocciano i fiori e la pianta produce frutti e semi. Questa verdura ha la forma di una palla compatta per proteggere le foglie più giovani: ecco perché la definizione “cappuccio”! La semina viene eseguita al chiuso e dopo un paio di mesi la pianta viene trapiantata direttamente nel terreno. Per le varietà destinate alla produzione di crauti la semina avviene direttamente nel terreno. Una qualità del cavolo cappuccio è il fatto di poter crescere in terreni ad altissimo contenuto di salinità, assorbendo il cloruro di sodio presente nel terreno. Questa verdura può essere mangiata fredda, come insalata, o in diverse varianti calde. 

 

La ricetta - Vellutata di cavolo cappuccio viola

Ingredienti

• Mezzo cavolo cappuccio viola

• 2 patate

• 1 porro

• Un cucchiaio di olio extravergine di oliva

• 400 ml di acqua

• Un dado vegetale

• Sale q.b.

Preparazione

In una pentola abbastanza alta mettete l’acqua, il cavolo cappuccio viola, due patate e il porro, il tutto tagliato a pezzetti in modo che cuocia il prima possibile.

Dopo circa un’ora abbondante, aggiungete il dado. Lasciate bollire ancora per una buona mezz’ora.

Spegnete il tutto e con un frullatore da cucina passate bene il composto. Quando è ben amalgamato assaggiatelo e aggiustate di sale, se necessario.

Questa ricetta può essere mangiata fredda d’estate o calda in inverno: in entrambe le occasioni non deve mai mancare un cucchiaio di olio extravergine a freddo dopo aver impiattato il tutto. 

Ottobre 2019

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