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Casa vacanze Stallino

Casa vacanze Stallino

Un progetto di mobilità “lenta” sulla montagna valtrumplina

Alle pendici del Monte Guglielmo, la montagna simbolo della Val Trompia, e a pochi chilometri dalla città di Gardone si estendono i suggestivi Piani di Caregno. Un altopiano di prati e boschi, a 1000 m di quota, che copre circa 120 ettari. In un contesto pressoché incontaminato nonostante la vicinanza con gli insediamenti residenziali e produttivi che costellano il fondovalle, si trova la Casa vacanze Stallino. Questa grande cascina storica, ristrutturata di recente, è di proprietà del comune di Gardone V.T. e dal 2011 viene gestita da un consorzio di cooperative sociali, il Consorzio Valli. Su questa struttura ricettiva si impernia un progetto, già avviato ma ancora in divenire, a valenza sociale, turistica e ambientale. Per saperne di più, abbiamo intervistato il referente del progetto, Alberto Peli, che lavora come educatore professionale per la cooperativa Il Mosaico afferente al Consorzio Valli.

Nell’ambito del vostro progetto, cosa rappresenta la Casa vacanze Stallino?

«Noi del Consorzio Valli, in stretta connessione con l’amministrazione comunale di Gardone V.T., abbiamo lavorato affinché lo Stallino divenisse uno spazio fisico e relazionale che consentisse l’aggregazione fra le persone e i gruppi. Un luogo di soggiorno pensato sia per favorire un turismo sostenibile a contatto con la natura, sia per proporre percorsi educativi socio-relazionali ed esperienze laboratoriali per scuole o gruppi privati».

In cosa è consistito il lavoro svolto finora?

«Il lavoro svolto finora è stato quello di promuovere l’utilizzo della struttura in autogestione come caratteristica specifica e unica nel panorama dell’offerta turistica della provincia. Lo Stallino, con l’iscrizione alla carta del CTS per le strutture montane per il turismo ecologico e la collaborazione con l’Ente Turismo Valtrompia, si colloca tra le offerte segnalate come meta didattica, turistica e sportiva. Lo Stallino è divenuto un punto di riferimento per oratori, gruppi scout, associazioni per il benessere psico-fisico, associazioni sportive, centri di aggregazione giovanile, strutture che lavorano con i disabili (fisici o mentali), scuole e altre associazioni giovanili che lo utilizzano in modalità di autogestione soprattutto durante i fine settimana. Inoltre, è stata avviata nel 2011 una co-progettazione, con le Amministrazioni comunali che condividono con Gardone V.T. i Piani di Caregno (comuni di Marcheno e Tavernole S/M) e con le altre realtà che lavorano sul territorio (strutture ricettive, aziende agricole, privati cittadini e residenti che fanno capo all’Associazione Amici di Caregno), finalizzata all’interconnessione tra le diverse realtà presenti, secondo un concetto di lavoro di comunità mirato non alla sovrapposizione delle diverse offerte ma a una loro integrazione».

Avete avuto accesso a finanziamenti di qualche genere per sviluppare questo progetto?

«La cooperativa Il Mosaico, insieme con il medesimo Consorzio Valli e il GAL Gòlem, ha vinto tre bandi: Bando della Regione Lombardia denominato Misura 312, Bando della Fondazione Comunità Bresciana e Bando della Fondazione ASM. Grazie a questi finanziamenti sono già state realizzate diverse attività, sia per quanto riguarda la riqualificazione strutturale ed energetica dell’edificio, sia per quanto riguarda la produzione di materiale pubblicitario e divulgativo. Sono, inoltre, già stati svolti alcuni laboratori didattici gratuiti con le scuole elementari della Valle Trompia finalizzati all’educazione ambientale».

In che senso si parla di progetto di “mobilità lenta”?

«Fra le attività già avviate, abbiamo sviluppato una collaborazione con l’associazione Mountain Board Brescia che ha realizzato nei Piani di Caregno un park attrezzato per gli amanti di questa disciplina. Il mountainboard è un attrezzo simile allo snowboard, dotato di quattro ruote gommate che ne consentono l’uso su prati e fondi sterrati, come quelli dello Stallino, dove il 14 e 15 giugno a Caregno si svolgerà il campionato nazionale open di Mountain Board. Oltre a ciò, proponiamo un percorso formativo centrato sull’Outdoor Training, un’attività molto utilizzata nelle organizzazioni profit e in contesti aziendali, che consta di una fase di trekking montano (abbiamo previsto quattro percorsi outdoor distinti per difficoltà fisica), seguita da una parte dedicata alla rielaborazione volta a favorire le capacità di lavorare e di relazionarsi all’interno di gruppi eterogenei. Infine, stiamo lavorando per promuovere lo Stallino come “bike hotel”, ovvero come struttura ricettiva per gli amanti della mountain bike. A questo proposito, entro settembre 2014 dovrebbe concludersi la mappatura e la riqualificazione dei numerosi sentieri esistenti nei Piani di Caregno e dintorni. Ricordando, inoltre, che da Caregno passa il sentiero 3V del Club Alpino Italiano, l’idea è quella di sviluppare un percorso a tappe per mountain bike che parta dalla città di Brescia e consenta agli sportivi non ossessionati dal cronometro di apprezzare l’immersione nella natura».

 

Paola Giacopelli

Silene Cresseri

 

Studio associato

Papaveri e Frattazzi

 
 
Giugno 2014

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