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La scuola oltre la scuola

La scuola oltre la scuola

Dall’Isis Natta l’appello alle scuole bergamasche per un rinnovamento in chiave di didattica integrata e alternanza scuola-lavoro

Riforme e innovazione, in tempo di crisi, sono le parole che caratterizzano il mondo del lavoro. Anche il mondo della scuola deve restare al passo coi tempi e l’idea di una scuola strutturata in materie autonome e indipendenti sembra oggi inadeguata. Se n’è discusso lunedì 15 aprile all’incontro di aggiornamento regionale “La didattica integrata, le voci delle istituzioni, delle scuole e delle aziende”, cui hanno preso parte professori, rappresentanti delle aziende partner del progetto scuola-lavoro e gli alunni delle classi 5°A e 5°B dell’Issis Natta con il loro progetto Scuola21, a cui BergamoSOStenibile ha dedicato due pagine nel numero di aprile. Integrazione, competenze e metodi sono state le parole chiave dell’incontro.

La recente introduzione nella programmazione curriculare dell’insegnamento delle Scienze Integrate prevede infatti l’unione di diversi campi del sapere scientifico, teorico e pratico. «Le situazioni di vita odierne richiedono competenze scientifiche non acquisibili con una singola disciplina; allo stesso modo l’acquisizione di competenze si genera attraverso la soluzione di problemi complessi che richiedono più tempo di quello concesso a ogni singola disciplina in ambito scolastico», spiega Mario Fierli dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), coordinatore del progetto “Il cannocchiale di Galileo”. Un progetto che ha come finalità la realizzazione di percorsi didattici funzionali al passaggio, anche culturale, dall’integrazione delle scienze con la componente tecnologica, verso un’integrazione disciplinare a 360 gradi. E chi meglio di Galileo, fisico, astronomo, matematico e filosofo poteva essere l’emblema della perfetta sintesi della cultura scientifico-umanistica?

Esperienze nelle scuole bergamasche

Insomma, una scuola pensata per gli studenti ma anche con gli studenti. Per Claudia Cremonesi, Organizational Services Manager di Robur e per Rosalia Di Martino, Responsabile formazione di Italcementi, lavorare a fianco degli studenti nell’ambito del progetto Learning Week è stata un’esperienza formativa per entrambe le parti. Gli studenti si sono confrontati con il mondo del lavoro e con se stessi per capire le proprie qualità e competenze, mentre le aziende hanno colto l’occasione di una ventata di freschezza e un punto di vista più giovane al proprio interno.

«Anche BergamoScienza -sottolinea Raffaella Ravasio socio fondatore, membro del consiglio direttivo e del comitato organizzativo dell’associazione- promuove da sempre la divulgazione scientifica con il fondamentale aiuto delle scuole, rivolgendosi ai giovani per dare una risposta alle loro inclinazioni e ambizioni culturali, proponendo la scienza nelle sue varie componenti attraverso un intreccio di cultura, spettacolo e la scoperta di nuovi linguaggi».

BergamoSOStenibile dal canto suo, per una settimana ha accolto in redazione due studenti, pubblicando un articolo elaborato con loro sul progetto Scuola21. In tre occasioni inoltre la redazione di BergamoSOStenibile ha avuto modo di incontrare gli studenti delle classi 3°, 4° e 5° dell’Isis G. Natta, per presentare la storia del giornale: come è stato fondato, quali percorsi professionali hanno dato vita a questa esperienza e per spiegare quali siano i molteplici fattori che influiscono sulla vita di un giornale e sulla sua linea editoriale.

Ben consci dell’importanza di collaborare con il mondo della scuola e con i giovani, BergamoSOStenibile offrirà la possibilità alle scuole secondarie di primo e secondo grado di Bergamo e provincia di organizzare un ciclo di laboratori finalizzati all’apprendimento delle tecniche giornalistiche e delle pratiche di sostenibilità ambientale, dando così un contributo all’integrazione tra scuola, mondo del lavoro e quotidianità. In fondo, niente di nuovo sotto il sole se già Albert Einstein, in un discorso del 1936, disse che “la scuola deve formare persone capaci di agire e di pensare autonomamente e, insieme, di vedere nel servizio della comunità il massimo obiettivo della propria vita […] Deve far sì che un giovane ne esca con una personalità armoniosa e non ridotto a uno specialista”.

 Arianna Corti

 

Gennaio 2015

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