Tanta salute ed energia in un piccolo frutto
Con il termine “mandarancio” si indica un agrume ibrido ottenuto dall’incrocio tra arancia e mandarino, entrambi appartenenti al genere Citrus. Ma attenzione, anche l’arancia stessa è un incrocio!
Il mandarancio, come tutti gli altri agrumi, è originario dell’Asia e le sue varietà più diffuse sono: la clementina (in Italia) e il tangerino (in America), mentre il mandarancio più antico è senz’altro l’unshiu o satsuma.
Secondo le statistiche, il mandarancio è l’agrume invernale maggiormente consumato e prodotto in Italia dopo l’arancia; questo grazie alle caratteristiche organolettiche e gustative che presenta: dell’arancia ha il gusto piacevole, del mandarino la praticità di consumo: a spicchi, facile da sbucciare e di dimensioni medie, comprese tra l’uno e l’altro agrume.
I mandaranci si possono consumare freschi di stagione (interi o spremuti) oppure conservati sotto forma di marmellata, frutta disidratata e candita; in entrambi i casi giovano alla salute grazie all’elevatissimo contenuto di vitamina C (acido ascorbico). I mandaranci contengono anche notevoli quantità di acqua, potassio e di fibra viscosa, non mancano medie quantità di zuccheri semplici (fruttosio), per questo motivo sono anche indicati nelle diete ipocaloriche.
Sono inoltre ricchi di antiossidanti e il loro consumo è considerato come una tra le maggiori azioni preventive delle malattie di natura metabolica o neoplastica.