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“Si può fare!”: lo dimostrano le prime rotte di Tierra

“Si può fare!”: lo dimostrano le prime rotte di Tierra

Dopo sostenibilità, rispetto e solidarietà, per il mese di marzo gli incontri della rassegna saranno dedicati a storia, tradizione e umanità

Hanno fatto il tutto esaurito le prime rotte di Tierra, il progetto realizzato dai sistemi bibliotecari intercomunali dell’area Nord-Ovest della provincia di Bergamo e dell’area di Dalmine, dalle Cooperative sociali Alchimia, Seme, Biplano e Associazione Polar TV, riempiendo le sale di “viaggiatori” carichi di curiosità.

Gli incontri del primo mese sono stati molto seguiti e proprio la partecipazione del pubblico è una delle grandi novità di quest’anno.

Sarà infatti possibile lasciare le proprie opinioni sulla rassegna: commenti, consigli e anche critiche verranno raccolti su www.tierranuoverotte.it/contributo.aspx. Una bella novità per creare una collaborazione a 360 gradi.

Le prime rotte hanno voluto trasmettere la consapevolezza che tutto è possibile, tutto può cambiare e si può migliorare.

Come hanno raccontato l’alpinista filosofo Patrick Gabarrou con il suo sogno di ragazzo; la Cooperativa Iris con i suoi modelli di agricoltura biologica e l’acuta analisi del giornalista Paolo Cacciari su come nella vita si possa scegliere altro, ovvero qualcosa di diverso da quella che sembra l’unica economia possibile.

Cacciari propone il modello di decrescita come risposta alla crescita sfrenata offerta dal capitalismo: decrescita, come processo di autodifesa sociale, di liberazione dalla dittatura del mercato.

Secondo Cacciari il cambiamento è già in atto: «ci sono in giro per il mondo una galassia di buone pratiche e un tessuto molteplice di nuove istituzioni della cooperazione sociale che dimostrano come sia possibile immaginare una società capace di futuro, più sostenibile e più giusta».

Storia, tradizione e umanità

Il secondo mese di rassegna si apre con i sapori tipici delle nostre terre con “Ruggero! Ruggero!, ovvero polenta e gregnade”, un omaggio all’opera di Pietro Ruggeri da Stabello, con Tiziano Manzini, che si terrà venerdì 3 marzo ad Azzano San Paolo mentre domenica 5 marzo, a Zingonia verrà presentata una libera interpretazione della fiaba Pollicino.

La sera del 5 marzo, sempre in tema di territorio e tradizioni, sarà la volta di Lucilla Giagnoni, protagonista di “Chimera” di Sebastiano Vassalli, un evento che racconterà la tragica vita di Antonia, la strega di Zardino, “villaggio fantasma” sulle rive del fiume Sesia.

Ci saranno poi laboratori sul riciclo e sull’alimentazione sana, spettacoli teatrali sempre sul tema della sostenibilità e dell’ambiente; infine, si terranno molti racconti su come il cambiamento sia sempre possibile, a cura di Don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto penale per minorenni “Cesare Beccaria” di Milano, da sempre impegnato in situazioni di disagio giovanile e nella promozione delle possibili risorse del cambiamento per i più giovani. Non mancherà poi la musica con “L’amore secondo De André”, ovvero l’amore della pietas, della compassione e della comprensione del prossimo.

Tra gli altri spettacoli in programma venerdì 17 marzo, “Il pensiero e l’eredità di Don Milani”, incontro con Francesco Gesualdi; venerdì 24 marzo, “Il coraggio di essere liberi”, un incontro con il teologo Vito Mancuso e domenica 26 marzo, “La chiama delle donne”, uno spettacolo diretto e interpretato da Pamela Villoresi per raccontare le grandi lotte civili, come per il diritto al voto, al lavoro, alla maternità desiderata e retribuita, conquiste che oggi si danno per scontate e che invece rappresentano passaggi storici fondamentali.

A chiudere la rassegna, venerdì 31 marzo, “Alexander Langer, il mite lottatore”, un incontro con il giornalista Florian Kronbiclher , amico di Langer, uno dei leader dei Verdi Italiani, uno dei politici più anomali, geniali e amati del secondo Novecento. Kronbiclher racconterà le cento battaglie di un “nonviolento”, la sua testimonianza sulla vita in prima linea contro la guerra di Bosnia, la scelta di stare dalla parte dei deboli sulla scia di don Milani e padre Balducci, la sofferenza personale di fronte alle contraddizioni della politica, fino al suicidio avvenuto nel 1995, a 49 anni.

Come sempre, per conoscere i dettagli e partecipare, è possibile consultare il sito dedicato www.tierranuoverotte.it oppure la pagina facebook www.facebook.com/ tierranuoverotte.

Elisa Troiani

Marzo 2017

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