Una rete di 12 itinerari dalla Svizzera a Milano. Alberto Conte: «il cammino come terapia dopo il lockdown»
«È vero, il mercato del turismo in Italia ha subito un colpo micidiale a causa dell'emergenza Covid-19. In un primo momento non ci si aspettava che si potesse riprendere ragionevolmente a viaggiare già nel mese di giugno: questo rende lo scenario complessivo meno drammatico del previsto e apre prospettive interessanti. In generale, è certo che il periodo appena trascorso ha avvicinato un numero maggiore di italiani ai valori del turismo lento».
Responsabile tecnico della Via Francigena per conto dell'Associazione Europea delle Vie Francigene e fondatore dell'azienda ItinerAria dedicata alla mobilità dolce e da oltre dieci anni operativo nel mondo del “viaggio lento”, Alberto Conte è oggi uno dei maggiori esponenti italiani nel settore e collabora con il Comune di Lecco nell'ambito del progetto “Le Vie del Viandante”, una rete di itinerari che collegano Milano alla Svizzera, toccando anche l'area del lago di Como. Un percorso partito circa 8 anni fa e che oggi, complice anche la riscoperta causa Covid-19 delle aree interne e del turismo di prossimità, può giocare un ruolo chiave nel rilancio della zona. Garantendo, al contempo, bellezza, natura e sicurezza.
Se il viaggio lento diventa terapia
Secondo Conte, il cambio di prospettiva rispetto a quanto previsto nei mesi scorsi – assenza di turismo straniero in Italia, riscoperta delle aree interne del Paese, valorizzazione di modi di spostamento poco massificate, quali ad esempio il viaggio a piedi – sta già direzionando il turismo verso modalità tutto sommato classiche: «Penso che gli italiani non metteranno in campo, complessivamente, scelte di viaggio troppo diverse da quelle degli anni precedenti – commenta -: molti torneranno a viaggiare come prima, magari rimandando di qualche settimana o mese. Tuttavia, è innegabile che il lockdown abbia in qualche modo segnato un cambio di passo: ho la sensazione che molti stiano riscoprendo i valori del turismo lento come occasione per riconnettersi con se stessi, per guardarsi dentro».
Valori quali l'attenzione alla natura, all'ambiente e al cibo sano, uniti a dimensioni lente quali quelle del camminare o dello spostarsi in bicicletta, sono infatti «terapeutiche dopo lo strappo del lockdown. Certo, alcuni inizialmente si avvicinano a questa modalità di viaggio perché più sobria, frugale ed economica: era già successo dopo la crisi del 2008, quando molti avevano inizialmente “subito” l'impossibilità di dedicarsi a vacanze più dispendiose, scoprendo poi nella semplicità del camminare una grande ricchezza».
Il grande valore del viaggio lento, a piedi o in bici, secondo Alberto Conte sta soprattutto nel suo essere un «formidabile esercizio di resilienza e cambiamento. Pensiamo a quante persone in questi mesi hanno perso qualcuno di caro, sono state licenziate, si sono lasciate o sono state lontane dai partner per lunghissimo tempo... C'è bisogno di metabolizzare il cambiamento. In questo senso il viaggio lento vivrà una fase di riscoperta: perché è terapeutico».
Lungo le Vie del Viandante
Ecco allora che, in quest'ottica, progetti quali “Le Vie del Viandante” acquisiscono ancora più valore, facendosi veicoli per una ripresa turistica e territoriale lecchese che parta dal piccolo, dal lento e dal “vicino”.
Quello delle “Vie del Viandante” è infatti un progetto interreg avviato otto anni fa: si tratta di 220 chilometri tra Italia e Svizzera, che mettono in collegamento San Bernardino con Milano tramite un sistema di dodici itinerari (tra cui la Via San Bernardino, la Via Francisca, la Via Spluga, la Via dei Monti Lariani, il Sentiero del Viandante, la strada Regia e il sentiero di Leonardo) e toccando aree quali la Valle Mesolcina, la Valchiavenna, il Lago di Como e il fiume Adda.
Nell'ambito del progetto, Alberto Conte ha messo a disposizione il know how di ItinerAria, azienda specializzata nella progettazione e nel rilievo GPS di reti di percorsi a piedi e in bicicletta e nella consulenza nel settore della mobilità dolce, potenziando la mappatura del percorso, rifacendo il sito web, producendo l'app dedicata e curando l'attività di comunicazione offline.
«Il grande valore di questo itinerario - commenta Francesca Bonacina, vicesindaca del Comune di Lecco con delega alle politiche per lo sviluppo economico e turismo - sta nella sua capacità di consentire a chiunque lo percorra di godere di un'esperienza ricchissima e varia, sotto il profilo naturalistico, culturale, sportivo e turistico nel suo insieme. E' anche l'occasione per scoprire l'importanza che le vie tracciate da mercanti, eserciti, contrabbandieri e viandanti hanno rivestito per queste aree nel corso dei secoli, e quindi per conoscere più a fondo i territori, la loro storia e gli eventi che li hanno plasmati così come li vediamo ora».
All'aspetto culturale, inoltre, si aggiungono poi le ricadute economiche sul territorio: «E' un'opportunità imperdibile - spiega ancora Bonacina - per creare e spingere un'economia positiva, a chilometro zero. Un prodotto turistico di questo tipo valorizza le piccole e medie imprese dell'area».
Se sarà fattibile, l'inaugurazione del cammino avverrà in tarda estate.
Erica Balduzzi