Silvia Cenadelli dell’Istituto Spallanzani nel comitato scientifico nazionale. Dalla Regione un coordinamento per i Distretti del cibo
Tutti uniti per promuovere il territorio. Il Distretto Agricolo della Bassa Bergamasca, il più grande d'Italia, si avvia verso i 200 soci con oltre 40 Comuni aderenti. La realtà associativa orobica è entrata a far parte della Consulta nazionale dei Distretti del Cibo ed ora, a livello più locale, si punta anche ad un’organizzazione regionale per intercettare le opportunità dei contratti di distretto.
La Consulta, riconosciuta dal Masaf, è il luogo di rappresentanza dei distretti che operano in ambito rurale e agroalimentare. A contatto con tutte le istituzioni e i soggetti economici e sociali, si propone di valorizzare l’esperienza delle singole organizzazioni rafforzando la capacità progettuale e di iniziativa dei territori, in modo da arrivare ad una migliore gestione delle risorse disponibili.
Le diverse esperienze vengono raccolte, valorizzate e messe in rete per promuovere una crescita sostenibile tra ecologia ed economia. In questo modo si salvaguarda e tutela il grande patrimonio ambientale, culturale, turistico, paesaggistico ed enogastronomico rappresentato dal sistema dei distretti agroalimentari, facendo conoscere in Italia e nel mondo il patrimonio immateriale, la ricchezza di paesaggi e le qualità dei territori.
Il comparto primario deve sempre più collaborare e coordinarsi con gli altri settori economici, dalla ristorazione all’accoglienza turistica, dalle università agli enti di ricerca.
Tra i componenti del comitato scientifico della Consulta nazionale c’è la vicedirettrice dell’Istituto Lazzaro Spallanzani, Silvia Cenadelli. Proprio nella sede del centro di ricerca a Rivolta d’Adda, si sono riuniti nei giorni scorsi il Dabb insieme al Davo, Distretto agricolo Valle Olona e il Distretto Latte Lombardo, alla presenza del consigliere regionale Giovanni Malanchini. «Il Dabb ha fatto tanta strada ed è oggi la più importante realtà in Italia e anche in Europa – commenta Malanchini, ideatore, promotore e socio onorario del Dabb -. Stiamo lavorando ad una consulta regionale e proprio il 12 settembre, con l’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, ci siamo incontrati con i distretti agricoli regionali per arrivare ad una proposta normativa che li valorizzi, attivando linee di intervento e intercettando le opportunità dei contratti di distretto in modo da garantire una maggiore operatività».
L’obiettivo è insomma quello di portare avanti un coordinamento delle azioni di tutti i distretti del cibo lombardi «in modo da condividere esperienze e progettualità sotto l’egida della Regione, che può essere il punto di riferimento per questo lavoro di sintesi e programmazione – commentano Silvia Cenadelli e Bortolo Ghislotti, presidente del Dabb -. I Distretti del Cibo vanno incontro alle esigenze di imprese, filiere produttive e territori. In questi primi anni abbiamo proposto ai soci progetti integrati di filiera, di area (Pia), di ricerca e innovazione o di supporto per finanziamenti da destinare agli investimenti aziendali – conclude Ghislotti -. Siamo convinti che da qui in avanti scriveremo pagine importanti per il territorio bergamasco e non solo, grazie a progetti e finanziamenti in grado di aiutare lo sviluppo sostenibile delle aziende e la valorizzazione di tutte le filiere: il Dabb darà il massimo per cogliere qualsiasi opportunità nell’interesse di tutti i soci».
Giorgio Lazzari