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Neo-assessora all'ambiente Zuffi, parola d'ordine: trasversalità

Renata Zuffi

Piano regolamentato del verde, mobilità dolce e distretto dell'economia civile, un percorso condiviso e con una forte spinta sociale

Dopo le elezioni dello scorso autunno e il rinnovo della giunta, a guidare l'assessorato all'Ambiente, alla Mobilità e alle Pari Opportunità della città di Lecco è Renata Zuffi, il cui interesse per l’ambiente e la sostenibilità, soprattutto sociale, parte da lontano. Con un dottorato in pianificazione territoriale e ambientale, l'assessora si è infatti occupata per un lungo periodo di questi temi come ricercatrice, per dedicarsi poi all’insegnamento (attività che porta tutt’ora avanti) e all’ambito sociale attraverso molti progetti legati di inclusione e volontariato territoriale.

«Una matrice di spinta civile e partecipazione»

Candidata della lista civica Ambientalmente Lecco, nata a sua volta con l’obiettivo che i temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica «non siano inseriti solo come punti nei programmi di tutte le forze politiche ma siano effettivamente praticati dentro l’Amministrazione comunale», l’assessore ha come punto cardine del proprio programma la trasversalità, tema già sviluppato dall’assessore uscente Alessio Dossi con il quale, pur provenendo da storie e percorsi differenti, ha in comune «una matrice di spinta civile e di partecipazione».

È questa la linea che vorrebbe dare al suo percorso amministrativo: «Il mio assessorato si chiama ‘Ambiente, Trasporti, Mobilità e Pari Opportunità’ proprio per questa ragione – spiega -. Per provare a trasformare gli uffici dell'assessorato, dando un senso più completo e complesso al tema della sostenibilità, in chiave non solo ambientale ma anche sociale ed economica. Ecco perché, già come Ambientalmente Lecco, avevamo scelto di dare al sindaco la delega della sostenibilità, andando così a sottolineare il desiderio di questa nuova giunta di ridisegnare in chiave sostenibile le azioni di tutta l’amministrazione». Sotto il cappello della trasversalità si colloca anche la decisione di incaricare un architetto di fama europea, Andreas Kipar, della creazione di un master plan per la città di Lecco, che possa servire come “guida verde” delle azioni di tutta la giunta. «Tale piano, presentato a gennaio, è costruito sui corridoi verdi e blu, quindi sul recupero dei fiumi, dell’ambiente naturale lecchese, lago e montagna», specifica l'assessora.

Tre aree di lavoro

Tre i filoni secondo i quali la nuova assessora ha impostato il proprio lavoro. Dal punto di vista strettamente ambientale, l'obiettivo è quello di «arrivare alla creazione di un piano di regolamento del verde pubblico e privato, con una visione di progettualità degli spazi urbani verdi», che vada quindi verso un’idea di bosco diffuso e progettazione di aree verdi tematiche e partecipate, contribuendo così al recupero dell’identità storico culturale della città.

Altro punto chiave è invece il tema della mobilità, che raccoglie la volontà di «rileggere tutta la mobilità in ottica di mobilità sostenibile, quindi ripensare i percorsi ciclopedonali nella loro interezza, con una particolare attenzione alle strade scolastiche e alle bikeline per percorsi ciclabili e pedonali. Il tutto, parallelamente a una regolamentazione del traffico di attraversamento e un incentivo all’uso dei mezzi pubblici». 

Altro indirizzo è quello dell’economia circolare e civile, caro alla città di Lecco che due anni fa ha visto nascere il Distretto di Economia Civile di Lecco. L'assessorato all'ambiente cercherà nei prossimi anni di rilanciare un brand turistico legato ai temi dell’economia civile e circolare. «La partenza della misurazione puntuale (avviata a ottobre in alcuni comuni apripista della provincia, nda) è solo una delle azioni volte al recupero dell’identità industriale, economica e artigianale del territorio di Lecco, fatta di piccole e medie imprese». 

Parallelamente e pensando soprattutto alla sua delega alle Pari Opportunità, Zuffi intende andare a sviluppare anche i temi sociali a lei cari come occupazione green e soprattutto per le fasce più deboli, come ad esempio le donne.

Selene Mosti

Febbraio 2021

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