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Laghi insubrici. Il progetto del Politecnico

A metà strada il progetto Interreg che ha come traguardo la salvaguardia dei laghi di Como, Maggiore e di Lugano

Il lago di Como ha da sempre rappresentato una grande risorsa e valore, non solo in senso turistico, per la città di Lecco, così come per tutta la provincia. Si tratta tuttavia di una risorsa tanto importante quanto lo è la protezione della qualità delle sue acque, continuamente esposte a rischi quali il cambiamento climatico e l’eccessivo sfruttamento antropico.

In difesa del nostro lago si impegna dal 2019 il Politecnico di Milano (Sede di Lecco) attraverso il progetto “Simile – Sistema informativo per il monitoraggio integrato dei laghi insubrici e dei loro ecosistemi” in partenariato con Supsi – Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, Fondazione Politecnico di Milano, Regione Lombardia DG Ambiente e Clima, CNR – Istituto di Ricerca sulle Acque, Repubblica e Cantone Ticino – UPAAI. Finanziato nell’ambito del programma Interreg Italia Svizzera 2014-2020, il progetto ha come obiettivo la salvaguardia dei laghi di Como, Maggiore e di Lugano la cui geografia, che li vede posti tra due paesi, ha reso necessaria un’azione parallela e coordinata su tutto il territorio transfrontaliero.

La modalità attraverso cui il Politecnico si propone di intervenire per la tutela dei tre bacini lacustri è attraverso la creazione di un sistema di monitoraggio avanzato delle loro acque. Il progetto SIMILE, iniziato a gennaio del 2019 e che finirà nel luglio 2022, si propone infatti di integrare gli attuali strumenti regionali di monitoraggio non solo con i dati satellitari già presenti (come quelli provenienti dai satelliti Sentinel dell’Unione Europea), ma anche con quelli nuovi, provenienti dall’istallazione di sensori innovativi su boe e piattaforme, che permettono un monitoraggio frequente e a basso costo.

“Simile è un esempio di come la scienza e la tecnologia, unite alla collaborazione di tutti, possano aiutare a monitorare lo stato del nostro pianeta” dichiara Maria Antonia Brovelli del Politecnico di Milano, “Il progetto mira alla salvaguardia dei laghi, risorsa fondamentale per il nostro territorio costantemente minacciata dai cambiamenti climatici e dagli interventi dell’uomo sull’ambiente.

Attraverso questo sistema informativo avanzato, Simile si pone l’obiettivo di creare una politica di gestione dell’area dei grandi laghi subalpini e una strategia comune per migliorarne l’attuale sistema di monitoraggio, per prevenire e affrontare eventuali situazioni di criticità.”

Parte fondamentale dell’iniziativa è la Citizen Science, ovvero il coinvolgimento di associazioni, enti di ricerca e cittadini.

Ad integrare i dati raccolti attraverso satelliti e sensori, ci saranno infatti le osservazioni dei cittadini sullo stato delle acque, comunicabili attraverso un’applicazione per smartphone. L’applicazione, disponibile sia per dispositivi Android che IOS, permetterà a tutti gli interessati di contribuire facilmente al monitoraggio, comunicando attraverso fotografie o altre informazioni l’oggetto della loro osservazione. Una volta raccolti, i dati saranno analizzati e resi disponibili su una mappa interattiva che restituirà un quadro generale e quanto più completo dello stato delle acque dei bacini.

Per facilitare il coinvolgimento dei cittadini, all’interno dell’applicazione è possibile trovare indicate diverse iniziative a tema ambientale portate avanti da associazioni del territorio.

Ed è infatti questa la grande novità del progetto: mettendo insieme dati scientifici di grande valore, facilmente consultabili e integrabili da parte di tutta la cittadinanza, e dando al contempo risalto ad azioni di cittadinanza attiva, si fornisce a ricercatori, cittadini e associazioni uno strumento partecipato e quanto più completo di osservazione dei laghi insubrici.

Selene Mosti

Ottobre 2021

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