L'impegno del gruppo del trasporto pubblico locale bergamasco verso una mobilità sempre più a misura di ambiente
Convertire l'intera flotta in mezzi elettrici, a metano o ibridi metano-elettrici entro il 2025, per un servizio pubblico locale di qualità totalmente green, amico dell'ambiente e del territorio: è questo l'obiettivo che si è prefissato il Gruppo Atb da qui al prossimo futuro, proseguendo un impegno verso la sostenibilità messo in campo già da tempo e portato avanti anno dopo anno con investimenti mirati, piani di sviluppo e innovazione tecnologica.
Perché, come spiega il presidente di Atb Alessandro Redondi, «la vera sfida è rendere il trasporto pubblico sempre più attrattivo: non solo più ecologico, ma anche capace di rispondere al problema del traffico e della congestione urbana, efficiente, capillare e piacevole da fruire. È in questa direzione che Atb si sta muovendo già da diversi anni».
Verso una flotta tutta green
«Su questi temi – dice il direttore del gruppo Atb, Gianni Scarfone – abbiamo sviluppato negli anni un approccio integrato a 360° gradi, in cui la flotta green ed elettrica è solo un tassello. L'aumento demografico, la crescente concentrazione antropica nelle aree urbane, ma anche la maggiore sensibilità sul tema “ambiente” e le politiche pubbliche orientate a una maggiore consapevolezza di sviluppo sostenibile ci pongono in una fase di transizione importante che per noi, come gruppo Atb, ha al centro la necessità di modificare i comportamenti a favore della cosiddetta mobilità collettiva: quindi, un trasporto pubblico di qualità, attrattivo ed ecologico, con servizi di micromobilità dolce in tutte le attuali e future declinazioni».
A raccontare l'impegno dell'azienda in questo senso sono i dati: ad oggi, combinando tutte le percorrenze complessive - e quindi tram, funicolare, autobus elettrici, tramvia Teb - i due terzi del servizio di Atb sono svolti in modalità green (al 36% elettrica e al 30% a metano); il restante 34% è a gasolio a basse emissioni inquinanti e i mezzi più vecchi sono dotati di filtri antiparticolato per abbattere le emissioni di Pm10. L'obiettivo da qui ai prossimi cinque anni è diventare un'avanguardia nazionale, convertendo l'intera flotta in mezzi elettrici o a metano entro il 2025: «Il piano strategico – spiega ancora Gianni Scarfone – è dotarsi di autobus a metano oppure ibridi su tutta la flotta, aspettando che, grazie all'accelerazione tecnologica in atto, sia disponibile una nuova generazione di autobus completamente elettrici che abbiano maggior autonomia prestazionale, fino a 300 km, e un costo di investimento più accessibile rispetto al presente».
Linea C, T1 e T2
Secondo i dati di Atb, Bergamo è una città che, soprattutto negli ultimi anni, ha visto un aumento dell'utilizzo del trasporto pubblico da parte dei cittadini: «Dal 2014 al 2019 l'uso dei mezzi pubblici da parte dei cittadini di Bergamo è cresciuto del 12% - spiega infatti il presidente Redondi -, segnale evidente del fatto che le limitazioni al mezzo privato - come ztl, stop alle auto inquinanti o parcheggi a pagamento - unite a un servizio di trasporto pubblico efficiente possono cambiare il trend. Noi stiamo lavorando sulla qualità e sulla capillarità del servizio».
Oggi le linee Atb servono un'area che comprende 30 comuni (incluso quello di Bergamo) per un totale di 350 mila abitanti complessivi. Tra i fiori all'occhiello dell'azienda per quanto riguarda la mobilità green, c'è la Linea C, la prima linea di autobus interamente elettrica in Italia e l'unica del servizio Atb a essere interamente cittadina: inaugurata a febbraio 2018, la linea C collega il centro cittadino anche con l'Ospedale Papa Giovanni XXIII, conta ben 12 autobus elettrici ed è molto apprezzata dagli utenti.
Ma ci sono anche la linea tranviaria T1 - che collega Bergamo ai comuni di Torre Boldone, Ranica, Alzano Lombardo, Nembro, Pradalunga, Albino e che ha servito nel 2019 quasi 4 milioni di passeggeri dalla Valle Seriana – e il progetto della costruzione di una linea tranviaria T2 verso la Valle Brembana, da realizzarsi nei prossimi anni: «C'è stata formale approvazione da parte del Ministero dei Trasporti rispetto a questo investimento – spiega Scarfone -. Tra la fase di progettazione esecutiva, di tracciamento del percorso e di effettiva realizzazione, pensiamo che la T2 possa essere operativa nel 2025. Secondo le stime, la nuova linea servirà anch'essa oltre 4 milioni di utenti, analogamente alla T1».
Il risultato auspicato è un sistema di trasporto pubblico moderno, che permetta il cosiddetto “shift modale” - cioè la quantità di spostamenti con mezzi condivisi, collettivi o comunque dolci - e che arrivi a una percentuale di spostamenti sostenibili pari al 40% del totale, in linea con la media europea (al momento, siamo attorno al 20-30%). «Siamo orgogliosi dello sviluppo futuro della linea tranviaria T2 - aggiunge Redondi -, perché è un passo in più verso una Bergamo sempre più a misura di cittadino, di studente, di turista. E va a sommarsi a una serie di iniziative già messe in campo proprio in questa direzione, come l'aumento delle corse dell'autobus dall'aeroporto di Orio al centro città o come le convenzioni con l'Università degli Studi di Bergamo, che permette di ottenere abbonamenti annuali “flat” a prezzo vantaggioso per studenti universitari e personale docente e amministrativo. Il legame con il territorio è ciò che ci caratterizza da sempre, e così sarà anche in futuro», conclude.