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Fave

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Tanti buoni motivi per mangiarne di più

Le fave, si sa, vanno a braccetto con il pecorino, e coincidenza vuole che siano particolarmente amate in due delle regioni italiane che vantano tra le maggiori produzioni di questo formaggio stagionato, Lazio e Sardegna.

In realtà le fave sono ormai diffuse non solo in tutta Italia, anche se coltivate maggiormente nel meridione, ma in tutto il mondo.

Basti pensare che uno dei maggiori produttori mondiali è la Cina. In fondo le fave hanno origini asiatiche, per quanto fossero già perfettamente conosciute in occidente ai tempi dell’antica Grecia e non mancassero mai sulle tavole dei Romani.

Il contenuto proteico ne ha fatto per lunghi periodi uno dei classici cibi dei poveri, grazie anche al prezzo economico, alla facilità di coltivazione e diffusione e alle ottime proprietà salutari e nutrizionali. Questo legume garantisce infatti un buon apporto di ferro e di altri minerali e di una notevole quantità di vitamine.

A differenza per esempio di fagioli e lenticchie, le fave presentano il vantaggio di poter essere mangiate crude: un vantaggio sia dal punto di vista del gusto, sia da quello del mantenimento delle proprietà nutritive.

Si tratta inoltre di un cibo ipocalorico - circa 70 kcal per 100g - e con ottimi benefici sulla salute.

L’acqua e le fibre contenute nelle fave aiutano sia la diuresi, sia la motilità intestinale, insieme ai tanti minerali presenti, tra cui potassio, fosforo, calcio, sodio, magnesio, rame e selenio.

Le fave fresche sono inoltre fonte di moltissime vitamine, soprattutto della C, insieme ad alcune del gruppo B, alla vitamina A ed E. C

ome è tipico dei legumi, le fave mostrano una certa versatilità nella conservazione, per cui è possibile reperirle fresche, essiccate e congelate.

Se si opta per le fave fresche, che in genere si iniziano a trovare a primavera inoltrata, è sufficiente aprire il baccello, estrarre il seme ed eliminare la pellicola che lo racchiude, il tegumento.

Le fave così consumate possono essere accompagnate da formaggi, come il già citato pecorino; da salumi, in particolare pancetta e prosciutto; fungere da antipasto, ma anche da specialità del periodo. Cotte, invece, le fave possono arricchire zuppe e minestroni, essere consumate come contorno a sé e infine dare origine a un’ottima purea.

 

La ricetta - Pesto di fave

Ingredienti

• 300 g di fave

• 2 rametti di menta

• pecorino grattugiato

• olio extravergine di oliva

• sale qb

• pepe qb 

Preparazione

Cuocete le fave per 10 minuti in acqua bollente salata insieme ai 2 rametti di menta. Scolatele e sbucciatele.

Tritatele poi finemente nel mixer con un piccolo spicchio di aglio (facoltativo), 2 cucchiai di pecorino grattugiato e qualche foglia di menta.

Incorporate qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva, salate e pepate. Servite la purea di fave ottenuta come antipasto su crostini di pane.

 

Aprile 2017

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