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Eco-studenti. Quanto consumano i ragazzi della gen Z?

Al Liceo Amaldi di Alzano Lombardo un sondaggio rivela le abitudini di consumo e le scelte sostenibili dei giovanissimi

Gli studenti delle classi 3E e 3S del Liceo Amaldi di Alzano Lombardo (Bg) hanno creato un sondaggio che hanno successivamente condiviso con tutti i ragazzi della scuola. Dal sondaggio sono emerse notevoli correlazioni tra i macro temi proposti, che riguardano in particolar modo trasporto, consumi energetici e non, spese e abitudini nell’ambito del riuso e del riciclo. Rielaborando i risultati e le informazioni ricavati, ne hanno studiato le particolarità e sono venuti a conoscenza del grado di sostenibilità delle abitudini quotidiane dei coetanei. Il sondaggio è stato costruito in modo tale da poter conoscere classe, sezione, genere e comune di residenza di ciascun studente pur permettendo loro di rimanere nell’anonimato. Hanno risposto al sondaggio ben 318 studenti con una maggioranza femminile, sui 732 frequentanti totali. Come ci si poteva aspettare, la maggior parte degli studenti che ha risposto al sondaggio abita in comuni relativamente vicini al liceo, in particolar modo nei comuni di Alzano Lombardo, Nembro, Albino, Ranica e Bergamo.

Risparmio energetico, moda e non solo

Da anni, uno dei settori che più allarma ambientalisti e non solo è quello della moda e, in particolare, del fast fashion. Nell’ambiente scolastico analizzato è evidente come la maggioranza degli studenti, mossi soprattutto dal fattore economico, preferisca acquistare prodotti da marchi low cost nonostante sappia quanto questi possano sfruttare la manodopera a basso costo ed utilizzare tessuti di qualità scadente senza curarsi dell’impatto ambientale dell’azienda. I punti a favore di un capo di abbigliamento artigianale sono innumerevoli, dall’attenzione per la qualità alle migliori pratiche ambientali e sociali integrate nella catena di approvvigionamento. Ma se l’elevato costo che spesso accompagna questi capi funge ancora da deterrente per i giovanissimi, una valida alternativa risiede nei mercatini dell’usato dove si possono trovare capi di alta qualità che hanno mantenuto il proprio valore a costi dimensionati per le tasche della generazione Z. Un’osservazione sollevata dagli stessi creatori del sondaggio sottolinea la difficoltà di molti nel trovare negozi fisici che forniscano questa opzione di acquisto senza ricorrere ai siti online, oltre al problema di moltissimi capi vintage che molto spesso non rispecchiano lo stile dei più giovani. Mostrando i risultati ottenuti, i ragazzi sperano di poter innescare un circolo virtuoso che parta dall’acquisto di nuovi capi di abbigliamento di maggiore qualità e arrivi alla reimmissione degli stessi nei mercatini dell’usato svecchiandone lo stile.

Un’ulteriore questione ha sondato i consumi medi delle famiglie in materia di acqua ed energia elettrica. Confrontando la frequenza di lavaggio dei jeans che gli studenti hanno dichiarato con il consumo energetico medio di una lavatrice è stato possibile ipotizzare che le famiglie spendono circa il 250% in più rispetto a quanto potrebbero spendere se avviassero un ciclo di lavatrice a carico pieno.

Diventa quindi una questione non solo di sostenibilità ed eticità ma anche economica se si pensa inoltre che, rimanendo in tema di consumo di acqua, il 93% dei rispondenti perde più di 400€ ogni anno passando più tempo del necessario sotto la doccia. Ipotizzando che questi siano dati estendibili all'intero popolo italiano, si potrebbe stimare una perdita complessiva di quasi 24 miliardi di euro ogni anno.

Trasporti

Come molti giovani non solo bergamaschi ma anche italiani, gli studenti del Liceo Amaldi si spostano con i mezzi pubblici per raggiungere l’istituto e utilizzano mezzi privati per quanto riguarda le altre attività. Circa il 50% degli studenti usa occasionalmente mezzi pubblici durante gli spostamenti non richiesti dalle attività scolastiche o sportive e sono veramente poche le persone che li utilizzano giornalmente (2,9%), mentre la restante parte dichiara di utilizzarli con pochissima frequenza (due o tre volte l’anno).

In relazione all'inquinamento, è ormai noto come l'automobile sia il mezzo di trasporto più usato, contribuendo per l’11,9% alle emissioni di CO2. È rilevante sottolineare come le emissioni inquinanti di quindici auto, in cui sono distribuite quaranta persone, superino di gran lunga quelle generate da un singolo autobus con la stessa quantità di passeggeri.

Libri

Quando si pensa alla sostenibilità i primi elementi che vengono in mente sono quelli citati finora, ma anche i libri scolastici costituiscono un peso non indifferente nel panorama dei consumi di uno studente. Soprattutto se quasi il 65% dei ragazzi di un liceo decide di acquistare libri nuovi nonostante la convenienza economica dei libri usati e meno del 50% cerca di rivenderli a fine anno scolastico. Questo potrebbe essere causato non solo dalle preferenze degli studenti o dalle condizioni di usura dei libri stessi, ma anche dal fatto che ogni pochi anni venga pubblicata una nuova versione dei testi o ne vengano adottati di diversi dall’istituto, impedendo così il ricircolo dell’usato. Un dato interessante è la correlazione del tema con la classe frequentata: più l’età avanza, maggiore è la quantità di libri usati che vengono venduti e acquistati.

Questo dato è probabilmente dovuto al migliore inserimento all’interno dell’ambiente scolastico che permette agli studenti di tessere una rete di conoscenza con i ragazzi di altre età e classi.

Sport e cellulari

Lo stesso sondaggio ha voluto paragonare l’utilizzo di dispositivi elettronici con la frequenza con cui si pratica sport, portando a risultati inaspettati. A monte, gli ideatori del sondaggio credevano che questa correlazione fosse direttamente proporzionale, poiché chi pratica sport spesso ascolta la musica dai dispositivi elettronici. Esiste invece una tendenza inversa tra chi pratica sport a livello agonistico, che utilizza questi dispositivi con una frequenza media giornaliera di meno di quattro ore, e chi non pratica sport con una media di più di cinque ore. Considerando che in genere la vita di una batteria del telefono si stabilizza sugli 800-1000 cicli di ricarica, chi utilizza e di conseguenza ricarica maggiormente il telefono non solo consuma più energia, ma crea anche una maggiore quantità di apparecchi elettronici da smaltire.

Alimentazione

I creatori sono stati curiosi di conoscere diversi aspetti della quotidianità dei propri coetanei, passando anche dalle famiglie e dalle loro tavole. Anche se molto giovani e non ancora pienamente responsabili della gestione della casa e della famiglia, gli adolescenti hanno un comportamento di quasi totale indifferenza davanti al “viaggio” che i prodotti alimentari compiono per arrivare sulle proprie tavole. All’interno dell’istituto, il 47% dei rispondenti non ha mai controllato la provenienza e la restante parte presta attenzione a questo aspetto solo in rare occasioni. Va però riconosciuto che circa il 40% degli studenti del liceo utilizza raramente o addirittura mai le bottigliette di plastica, prediligendo le borracce, spinti dalla consapevolezza verso il danno che le microplastiche disperse nell’ambiente possono provocare sugli ecosistemi, oltre alle difficoltà che lo smaltimento della plastica comporta.

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Facendo parte della generazione Z, generalmente più attenta all’ambiente rispetto a quelle che li precedono e partendo da una base già solida in materia di conoscenza e consapevolezza della complessità dei temi legati alla sostenibilità, tanto da spingersi a sondare le abitudini dei coetanei, l’auspicio per questi giovani è di interessarsi ed impegnarsi sempre di più, man mano che si accresca il loro potere decisionale e di acquisto, per promuovere un’economia sempre più green, equa e sostenibile.
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Maggio 2024

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