Assegnato il premio Impresa 2.Terra alla giovane imprenditrice agricola Martina Vicini
L’agricoltura a Como si fa sempre più giovane. È la constatazione che emerge anche da un’analisi della Coldiretti provinciale e dalla Camera di Commercio di Milano effettuata sulle imprese under 40 in occasione della consegna degli Oscar Green all’Acquario civico di Milano.
Nel 2017 il peso della quota giovane sul totale delle aziende agricole vede assegnare la medaglia d’oro della Lombardia proprio a Como.
Nelle virtuose zone collinari del comasco, dove questa vocazione è chiaramente osservabile, le imprese hanno in genere estensioni più piccole rispetto a quelle in pianura e richiedono quindi un minor impiego di capitale, elemento che spesso fa da deterrente all’ingresso dei giovani nel mondo dell’impresa.
Più in generale, il 2017 ha visto un’impennata di aziende agricole lombarde guidate da giovani e l’intero settore generato dalla grinta di questi novelli imprenditori sta generando oltre 4500 posti di lavoro.
Proprio in questo contesto sono nati gli Oscar Green, per premiare la grande capacità di mettersi in gioco tipica delle nuove generazioni, oltre alla speciale inventiva tutta made in Italy che promuove l’agricoltura sana del nostro Bel Paese.
La cerimonia di premiazione si è svolta il 6 giugno all’Acquario Civico di Milano alla presenza di oltre cento giovani agricoltori di tutte le province lombarde.
Martina Vicini, che con la madre gestisce la Cascina Martina di Solbiate (Co), ha vinto il premio Impresa 2.Terra nella categoria We Green.
La giovane imprenditrice ventiduenne non sa mungere, eppure manda avanti la sua fattoria che accoglie cinquanta mucche. Da quando suo padre Vittorio non c’è più, Martina ha raccolto idee ed energie per continuare a gestire l’azienda senza rinunciare agli studi universitari grazie alla tecnologia all’avanguardia presente nella sua stalla bionica.
Martina studia Scienze e Tecnologie Agrarie e ha avuto la possibilità di svolgere uno stage in Olanda, durante il quale ha osservato il funzionamento di un robot in grado di occuparsi di ben duecento capi di bestiame per l’intera fase di mungitura.
Rientrata in Italia, la giovane donna ha dotato la sua stalla della medesima tecnologia, ottenendo un enorme risparmio di energie e di tempo, visto che una mucca va munta un paio di volte al giorno, all’alba e la sera. Martina può quindi continuare a frequentare l’università e allo stesso tempo essere un’imprenditrice agricola.
Ogni mattina, mentre fa colazione con una tazza di latte appena munto, le basta guardare il monitor del suo computer per controllare a che punto è il lavoro del robot e quante delle cinquanta mucche in lattazione sono già state munte.
Anche quando è in università, tra una lezione e l’altra, le basta dare un’occhiata all’app sul suo smartphone per controllare tutti i parametri degli animali trasmessi al robot da un radio-collare.
Essere circondati da persone giovani e volenterose come Martina, studenti e allo stesso tempo imprenditori che decidono di non abbandonare le attività di famiglia, ma di investire tempo ed energie mettendo a frutto i propri studi sono esempi di un’Italia che guarda al suo futuro nel rispetto della terra e della sua storia.
Elena Parigi