Ideato da Uniacque e suddiviso in quindici tappe, un percorso per scoprire le vie dell'acqua nel centro storico di Bergamo
“Chi vorrà considerare con attenzione la quantità delle acque in uso pubblico per le terme, le piscine, le fontane, le case, i giardini suburbani, le ville; la distanza da cui l’acqua viene, i condotti che sono stati costruiti, i monti che sono stati perforati, le valli che sono state superate, dovrà riconoscere che nulla in tutto il mondo è mai esistito di più meraviglioso”: così scriveva Plinio il Vecchio, quasi 2000 anni fa, meravigliandosi delle strutture che l'uomo è stato in grado di costruire per convogliare e utilizzare l'acqua. Oggi - che pure all'acqua corrente siamo abituati - la meraviglia si rinnova nello scoprire che le nostre città portano l'impronta dell'ingegno idrico di chi ci ha preceduti. È in quest'ottica che Uniacque ha costruito un “Itinerario dell'Acqua”, per andare alla scoperta di Città Alta seguendo il percorso dell'Acquedotto Magistrale, le sue fontane, cisterne e i suoi lavatoi.
Insomma, un vero e proprio itinerario alternativo nel cuore del centro storico cittadino, che prenderà per mano il visitatore e lo guiderà attraverso epoche storiche diverse, permettendogli così di scoprire arte, architettura e ingegneria nel corso dei secoli. Il percorso si sviluppa in 15 tappe interamente all'interno delle Mura Venete, per una lunghezza di circa 3 chilometri e un tempo di percorrenza di 2 ore massimo, comprese le soste e la giusta “calma” di visita.
Quindici tappe lungo l'Acquedotto Magistrale
Il percorso dell'Itinerario dell'Acqua segue quindi quello dell'antico sistema di distribuzione idrica in Città Alta, l'Acquedotto Magistrale, attivo dal XII secolo e che raccoglieva l'acqua dall'Acquedotto dei Vasi e dall'Acquedotto di Sudorno (entrambi esterni alle mura della città) e la distribuiva a fonti e cisterne a uso pubblico e alle abitazioni private con diritto di prelievo. La struttura – comprensiva dei tre partitori che distribuivano l'acqua dal condotto principale verso i punti di prelievo – è stata in funzione in Città Alta fino a inizio Novecento.
L'itinerario prende il via da Colle Aperto e termina al Serbatoio di Sant'Agostino, toccando nelle 15 tappe tutte quelle cisterne, fontane, lavatoi e siti minori che “davano da bere” alla città di Bergomum. Si parte quindi dal Baluardo di S. Alessandro, dove aveva origine l'acquedotto che poi si snodava in città sfruttando la naturale pendenza delle colline; si tocca nella seconda tappa la Cittadella, dove l'acqua arrivava all'abitazione del Capitano.
La terza tappa è Piazza Nuova (oggi piazza Mascheroni), dove nel 1606 fu costruita una cisterna sotterranea e altre strutture derivate, mentre successivamente ci si sposta in Via Colleoni, precisamente all'angolo con vicolo sant'Agata, che accoglieva una fontana medievale con cisterna (inserita nel palazzo Secco Suardo e che serviva anche, con la sovrabbondanza di acqua, il convento di S. Agata). Non possono mancare poi le tappe in Piazza Vecchia (con la sua caratteristica Fontana Contarini, un tempo collegata all'Acquedotto Magistrale), in Piazza del Duomo, in Piazza Mercato del Pesce (con il Fontanone Visconteo del 1342) e al celebre Lavatoio di via Mario Lupo. Si passa poi in Contrada di San Cassano, in Piazza Mercato delle Scarpe con la cisterna sotterranea edificata nel 1485, in Via Porta Dipinta, presso la cui fontana terminava l'Acquedotto Magistrale.
Le tappe successive toccano Piazzetta Pozzo Bianco (che prende il nome da un antico pozzo in marmo bianco, di cui oggi resta solo la parte sotterranea), via Osmano (con la fontana medievale inglobata in Palazzo Trussardi) e Sant'Agostino, per concludere infine l'itinerario al Serbatoio di Sant'Agostino, ai piedi delle Mura Venete.
Tutti i dettagli dell'itinerario e gli approfondimenti delle varie tappe (con audioguida) sono disponibili sul sito www.itinerariodellacqua.it