La cicoria della salute. Una prelibatezza per umani e non…
Alcuni la chiamano cicoria asparago, per via della sua particolare forma, altri cicoria catalogna o semplicemente catalogna.
Ma, alla fin fine di cosa si tratta? È un ortaggio dalle foglie verdi, strette e lunghe, raggruppate a cespo in coste bianche. Fa parte della famiglia delle Composite ed è un prodotto tipicamente italiano.
Viene coltivato principalmente in Puglia e in Veneto -regione che ha riconosciuto la Cicoria catalogna di Chioggia- ma anche nel Lazio, dove questo ortaggio è stato inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) con il nome di cicoria di catalogna frastagliata di Gaeta (puntarelle).
Come in tutte le verdure verdi, anche nella catalogna sono presenti clorofilla e carotenoidi, sostanze antiossidanti e magnesio, il sale minerale regolatore del metabolismo di carboidrati e proteine.
La catalogna contiene inoltre calcio e fosforo, indispensabili al nostro organismo in quanto componenti fondamentali di ossa e denti, potassio e vitamine, in particolare la A e la C.
È una ricca fonte di princìpi nutrizionali e, quella tenera, sarebbe meglio consumarla cruda per beneficiare di tutte le sue proprietà.
Una buona idea, quindi, potrebbe essere seguire le proposte della cucina laziale e consumare le puntarelle in pinzimonio o in un’insalata mista.
La catalogna si adatta perfettamente a piatti semplici, veloci da realizzare, gustosi e consigliati a chi ha l’incubo della bilancia, dato che il potere calorico della cicoria è piuttosto limitato.
È adatta a chi soffre di stitichezza, stimola la circolazione sanguigna e l’eliminazione della bile.
Se fresca, è possibile conservarla in frigorifero per qualche giorno; massimo due se cotta e in questo caso è necessario riporla all’interno di un contenitore chiuso.
Inoltre sapevate che la catalogna è molto apprezzata anche da conigli, roditori e tartarughe?
Le sostanze che contiene, infatti, contribuiscono a mantenere in salute il loro appartato digerente e urinario.