Apprezzate già dai greci e ricche di vitamine, sali minerali e zuccheri
Se chiedete a un cavallo, vi dirà che la carota è sicuramente uno degli alimenti più buoni. Sulla tavola italiana è comparsa nel 1700, ma era conosciuta già da greci e romani, che l’apprezzavano per le sue proprietà medicinali. La carota, dal greco Karotòn, è una pianta erbacea dal fusto verde e la parte più consumata è la radice, dal colore arancione e lunga 18-20 cm. Tuttavia, il caratteristico colore arancione non è il colore naturale, infatti le prime carote erano piccole e di colore rosso, giallo o viola e solo a partire dal XVII secolo, ad opera di orticoltori olandesi, in omaggio alla famiglia reale d’Olanda, le carote hanno assunto il colore che conosciamo.
La carota oggi è conosciuta anche per le sue innumerevoli proprietà. È ricca di vitamine, sali minerali e zuccheri semplici e per questo motivo il suo consumo facilita un aumento delle difese dell’organismo contro le malattie infettive. Tra le sue vitamine troviamo il Betacarotene, che favorisce l’abbronzatura, previene la formazione di rughe e cura la pelle secca. Per questo motivo è molto usata in cosmesi. Infine, si conoscono anche le proprietà delle carote in merito alla vista: portano sollievo ad occhi stanchi, ma la voce secondo cui migliorerebbero la visione notturna sembra una leggenda nata durante la seconda guerra mondiale, quando i soldati inglesi, volendo nascondere la nuova tecnologia per il rilevamento di velivoli nemici, sostennero che i piloti stessero mangiando un sacco di carote, per vedere di notte come di giorno.
Le leggende e la simbologia legate alla carota differiscono in base alle culture. Nella tradizione araba, ad esempio, quest’ortaggio è diventato simbolo di bontà, in quanto favorisce l’alito fresco e la salute della bocca.