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Anthropocene: la drammatica poesia della distruzione del pianeta

Anthropocene: la drammatica poesia della distruzione del pianeta

Una mostra alla Fondazione MAST di Bologna riflette sull’impatto dell’uomo dall’era industriale in poi

È in corso a Bologna, fino al 5 gennaio 2020, la mostra Anthropocene presso la Fondazione MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia). L’evento, ideato dal fotografo canadese Edward Burtynsky con il supporto dei filmati realizzati dai registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, è un’esperienza interattiva e immersiva che riflette sull’impatto che l’uomo ha avuto sul pianeta nel corso degli ultimi secoli.

Anthropocene rientra anche in Foto Industria 2019, la 4° edizione della Biennale di Fotografia dell'Industria e del Lavoro promossa da Fondazione MAST dal 24 ottobre al 24 novembre 2019.

Anthropocene rientra anche in Foto Industria 2019, la 4° edizione della Biennale di Fotografia.

Dall'estetica alla denuncia

Attraverso una combinazione di vedute aeree (scatti effettuati dall’alto e persino collage di riprese satellitari), Burtynsky fotografa ampi paesaggi urbani e naturali, mostrandone le geometrie involontarie e le conformazioni complesse.

Le foto, spesso nel formato panoramico del murale, riescono a combinare una ricerca puramente estetica con la denuncia dell’azione umana sull’ambiente naturale. Lo fanno da un lato grazie all’uso delle più moderne tecnologie multimediali, sfruttando cioè la cosiddetta realtà aumentata: per mezzo di un’app (scaricabile sul proprio smartphone o utilizzabile con i tablet messi a disposizione dalla Fondazione) si può dare vita alle fotografie esposte arricchendole con filmati o animazioni in 3-D, che aumentano la materialità e la suggestione dell’esperienza.

Dall’altro lato, a tenere insieme la mostra è l’ampio materiale critico che la correda, costellato di citazioni e dati che documentano nel dettaglio lo stato di degrado conseguente all’attività umana dall’era industriale in poi (cioè, per l’appunto, quello che il biologo Eugene Stormer ha proposto di chiamare Antropocene).

Se, dunque, in un primo momento in cui ci si cala nella realtà della mostra a colpire è la poesia di forme e di colori che il paesaggio (naturale e non) riesce ad avere, in un secondo momento a farsi strada è la schiacciante consapevolezza dello sfruttamento selvaggio delle risorse naturali da parte dell’uomo, della drammaticità legata alla gestione dei rifiuti non riciclabili, dell’insostenibilità dell’impatto del nostro stile di vita sul regno animale e dello stato dell’inquinamento delle falde acquifere e dei mari.

Laura Spataro

 
 
Anthropocene
 

Fondazione MAST - Via Speranza, 40/42 - Bologna. Ingresso gratuito.

Dal 16 maggio 2019 al 05 gennaio 2020

 

 

Novembre 2019

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