Esposta la relazione riguardante gli animali nel capoluogo bergamasco. Sensibilità e numeri in crescita nel 2018: un cane ogni due famiglie
I bergamaschi amano gli animali: è questo il primo aspetto che emerge dai numeri rilevati nella provincia di Bergamo. In particolare in città c'è un cane ogni due famiglie (una media da primato in Lombardia) e si registra anche una presenza sempre maggiore di gatti. Questo enorme affetto dei cittadini verso gli amici a quattro zampe, da un lato rappresenta sicuramente un aspetto positivo, ma dall’altro implica un grande lavoro da parte delle associazioni e degli enti presenti sul territorio che si occupano del tema.
Martedì 29 gennaio a Palazzo Frizzoni la garante degli animali del Comune di Bergamo Paola Brambilla e l'assessore all'ambiente Leyla Ciagà hanno illustrato i dati del 2018 circa la situazione cittadina sul tema di presenza e rispetto degli animali, insieme all'ATS di Bergamo, l'Ordine dei veterinari, la Polizia locale, l'Enpa e il Rifugio del Cane.
Dal 2017 Bergamo ha adottato un nuovo regolamento degli animali approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale con il fine di stabilire per i cittadini norme nella gestione degli animali. Con pochi dettami chiari e di facile lettura, il regolamento ha creato i presupposti per la creazione di ordinamenti locali che preservino la dignità degli animali e rende più facile per i cittadini orientarsi nella gestione degli animali sia in termine di salute che in termini burocratici.
Per favorirne la divulgazione è partita una campagna di comunicazione che ha portato alla creazione di una pagina Facebook dedicata, continuamente aggiornata da volontari e che si è rivelata preziosa sia come strumento per le associazioni che come appoggio per gli appelli dei singoli cittadini.
La piattaforma raggiunge oltre 18.300 persone e conta circa 2000/3000 interazioni a post, su questioni che non coinvolgono solo la sfera degli animali domestici ma anche di quelli selvaggi.
Polizia locale e associazioni
Una volta attuato un regolamento però, serve anche qualcuno che lo faccia rispettare e in questo senso un ruolo fondamentale anche per gli animali è ricoperto dalla Polizia locale, chiamata a intervenire in caso di segnalazioni. Il commissario Mauro Foglia ha snocciolato i numeri dell’anno passato: sono stati 55 gli esposti nel 2018, classificati in base al tipo di intervento: disturbo, maltrattamento, abbandono, aggressione, cani senza guinzaglio, disagi derivati o comportamenti non a norma, richiesta di controllo generico e richieste specifiche di altri enti.
Circa il 30% degli esposti hanno portato a un intervento delle forze dell'ordine. Importante è inoltre la collaborazione delle associazioni, sia quelle che gestiscono luoghi di cura (come il canile, il Rifugio del Cane e il gattile comunale), sia quelle che si occupano della tutela animale come Lav (Lega Anti Vivisezione), che con il progetto “Fuoritutti” coordina sul territorio una decina di sigle impegnate nell'adozione e nella gestione dei rifugi, oppure come Legambiente, che ha avviato un corso per nuove guardie zoofile volontarie.
Ma ci sono anche WWF, le Guardie per l’Ambiente e la vigilanza di OIPA. In occasione della presentazione dei dati sono intervenute, tre le altre, la dott.ssa Laura Barcella, presidente dell’associazione Rifugio del Cane che ha sottolineato l’importanza di una corretta gestione degli animali dopo l’adozione, e Mirella Bridda, presidente di Enpa Bergamo che gestisce il gattile comunale, nel quale durante il 2018 sono stati ospitati 44 felini.
Bergamo firma il Food Policy Pact
Lunedi 28 gennaio 2019 il Comune di Bergamo ha sottoscritto il Patto per la Food Policy steso dal Comune di Milano negli anni scorsi e che recentemente si è aggiudicato un premio internazionale per il suo contenuto innovativo. Si tratta del primo patto dei Sindaci sulle politiche alimentari urbane, voluto dall'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e scritto dalle città in collaborazione con alcune delle più importanti organizzazioni internazionali. Obiettivo: garantire l’accesso al cibo sano per tutti, promuovere un sistema alimentare sostenibile, promuovere una cultura orientata al consumo consapevole, ridurre gli sprechi e sostenere e promuovere la ricerca scientifica in campo agroalimentare.
"Bergamo è una delle città più attive sul tema delle politiche alimentari" ha commentato Andrea Magarini, coordinatore del progetto per il Comune di Milano. E infatti molte sono le azioni e le proposte messe in campo per realizzare questi obiettivi, tra cui azioni volte a far sì che anche le categorie più deboli possano accedere a cibo sano, come fornitura di cibo di qualità e locale nelle mense scolastiche e nelle residenze per anziani. Molta attenzione anche allo sviluppo dell’agricoltura urbana, sia professionale sia per l’autoconsumo, nelle aree agricole pubbliche.
Il Comune di Bergamo ha già da tempo avviato diverse iniziative sul tema: negli ultimi anni grande attenzione ha avuto l’educazione alimentare nelle scuole di Bergamo, grazie alla proposta di menu a km zero e che seguono le linee guida proposte da ATS Bergamo e alla realizzazione di una pubblicazione sulla corretta alimentazione. Nuova diffusione hanno avuto anche gli orti scolastici e gli orti urbani. L’accesso al cibo per le persone anziane e in situazioni di fragilità economica e sociale è un aspetto sul quale Bergamo ha posto da tempo attenzione. Bergamo è anche una delle prime città in Italia ad aver adottato la legge Gadda, che prevede all’art.17 agevolazioni tariffarie ai soggetti che devolvono cibo a enti con finalità sociali.
Moltissimo è stato fatto grazie al Tavolo permanente dell’Agricoltura, voluto e presieduto dal Sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Basti pensare alla realizzazione del portale Bergamogreen in collaborazione con il Biodistretto, al Festival dell’agricoltura e del diritto al cibo (la cui prima edizione ha accompagnato il G7 dell’agricoltura che nel 2017 si è tenuto proprio in città); all’ampliamento del Parco dei Colli con la proposta di annessione del PLIS della cintura verde a sud di Bergamo; alla presenza nel centro di Bergamo del Mercato della terra di Slow food Bergamo e allo sviluppo che hanno recentemente avuto i mercati Agricoli e contadini nei quartieri, grazie a Coldiretti e Confagricoltura, Mercato e Cittadinanza