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Natura, cultura e tradizioni in Val Senales

Val Senales

Il valore del proprio territorio come rilancio turistico della valle del Trentino Alto Adige  

La Val Senales, in Alto Adige, è un luogo depositario di antichissime tradizioni del cui valore sono consapevoli i suoi abitanti. Riti secolari e vita contadina si tramandano da generazioni e contribuiscono a rendere questo luogo unico per cultura oltre che per l’indiscutibile bellezza del paesaggio.

Accoglienza e abilità organizzativa sono note distintive della valle, che negli ultimi anni ha saputo attrarre anche diverse produzioni cinematografiche. Un “business” che porta lavoro e che al tempo stesso contribuisce a promuovere il territorio. “Albergatori, artigiani e gente del posto collaborano ai film e spesso nasce un legame di amicizia con la troupe.

Capita così che gli attori scelgano di tornare per le vacanze anche una volta terminate le riprese”, racconta Manfred Waldner, responsabile dell’Apt. “Dal 2006, quando è stato girato il film Guerra e amore diretto da Giacomo Campiotti, con Martina Stella e Daniele Liotti, si sono succedute diverse produzioni: nel 2010 è stato realizzato per la National Geographic il film-documentario su Ötzi, la mummia risalente a 5000 anni fa trovata sul Giogo di Tisa.

Sono seguite, nel 2011, le riprese per Vacanze di Natale a Cortina prodotto da De Aurelio e Luigi De Laurentis e diretto da Neri Parenti, con Sabrina Ferilli e Christian De Sica. È poi stata la volta di Lo straniero della valle oscura, western del 2014 di Andreas Prochaska con Sam Riley e Tobias Moretti. E infine di Everest, un film diretto e co-prodotto da Baltasar Kormakur con, tra gli altri, Josh Brolin, Jason Clarke e John Hawkes”.

Le 10 esperienze imperdibili in Val Senales

Sport e gastronomia, tipici di queste realtà, ma anche natura, tradizioni, cultura e riscoperta del territorio: chi sceglie di trascorrere qualche giorno qui non rischia certo di annoiarsi. Se il tempo è poco, però, meglio partire con le idee chiare. Ecco, allora, dieci idee da cui prendere spunto per una vacanza da ricordare.

❚ Esplorare il ghiacciaio, vero paradiso per gli sciatori

Su questo comprensorio, dove si allenano numerose squadre nazionali, la neve è assicurata praticamente tutto l’anno e gli impianti di risalita, gestiti dalle Funivie ghiacciai, sono aperti da settembre a metà luglio. Con la funivia da Maso Corto è possibile raggiungere la stazione a 3200 metri di altezza, punto di partenza ideale per le discese di tutti i livelli: 35 km di piste ben attrezzate, compresa quella fino a valle lunga 8 km.

Una curiosità: è qui sul ghiacciaio, dalle profondità del giogo Hochjochferner, che si ricava il prezioso complesso minerale Mica Glacial alla base della linea cosmetica Glacisse. Parte dei ricavi servono a sostenere la ricerca e a costruire una stazione meteo che consente di studiare i cambiamenti climatici.

Dormire nell’albergo più alto d’Europa

Si tratta del Glacier Hotel Grawand, situato a 3212 metri di altezza. È elegante e moderno ed offre ai suoi ospiti una vista mozzafiato direttamente dal proprio letto. È circondato dalle cime più alte della catena montuosa delle Alpi dell’Ötztal tra cui la Palla Bianca, il Similaun e il Wildspitz.

❚ Passare una notte in igloo

È un’esperienza unica resa possibile da Paul Grüner, creativo gestore del rifugio Bella Vista (situato a 2845 metri sul livello del mare), che ogni anno a dicembre costruisce due o tre di queste strutture fatte di neve e di ghiaccio.

Ai suoi ospiti dà inoltre il benvenuto con una bevanda calda, un’ottima cena in rifugio e la possibilità di utilizzare la sauna finlandese, l’hot-tub (cioè la tinozza da bagno all’aperto) e la sala relax. Per le notti in igloo si consiglia di prenotare con almeno un anno di anticipo.

❚ Provare il menù “Ö come Knödel” a base di canederli

Anche questa è un’idea di Paul Grüner che così si propone di arricchire ulteriormente la fama di questo piatto tipico utilizzando ingredienti regionali altotesini. “Questa pietanza tradizionale è stata rivisitata in maniera raffinata.

Si può scegliere tra i canederli alle ortiche, agli asparagi, ai finferli o ai porcini. Poi ci sono le varianti dolci come i canederli al cioccolato con salsa di pere e amarene o con albicocche, prugne e papavero”. L’originale menù da degustazione viene proposto presso il Rifugio Bella Vista o l’Hotel Rosa d’Oro di Certosa.

❚ Soggiornare in un maso

I masi, una volta, erano le abitazioni tipiche dei contadini di montagna. Oggi spesso ospitano i turisti che possono così avvicinarsi allo stile di vita autentico dei coltivatori sudtirolesi. Il più alto dell’Alto Adige è il Maso Finalhof, a 1952 metri: quattro case in legno, una delle quali adibita a ristorante.

“Tutte le strade portano a Maso Finalhof” scherza Veronica, la giovane proprietaria che insieme al marito gestisce uno dei più interessanti punti di ristoro della valle. “Qui siamo autosufficienti, alleviamo animali da cortile, da stalla e produciamo quasi tutto quello che ci serve”.

Affinché le nuove generazioni non abbandonino i masi e la vita agreste è fondamentale il sostegno della Regione che garantisce i servizi essenziali, come ad esempio la navetta che porta i bambini a scuola.

Da non perdere anche una visita all’Hotel Oberraindlhof della famiglia Raffeiner, un vecchio maso che è stato trasformato prima in una calzoleria e poi in un albergo ristorante dove oggi è possibile gustare molti piatti tipici tra cui il tiramisù fatto con ingredienti alpini.

❚ Recarsi sul luogo di ritrovamento di Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio

Ötzi, una mummia, risalente a più di 5 mila anni fa (epoca del rame), venne ritrovata sul Giogo di Tisa da una coppia di escursionisti il 19 settembre 1991. “Inizialmente si pensò a una persona dispersa in tempi recenti, ma non risultava nessuno né alle autorità italiane né a quelle austriache.

Reinhold Messner, che in quei giorni si recò sul posto, fu il primo a capire che poteva trattarsi di qualcuno appartenente a un’epoca più antica”, racconta Roberto Seppi, esperto di marketing territoriale. “Una volta compresa l’importanza della scoperta, seguì una lunga diatriba tra Italia e Austria per ottenere la proprietà della mummia e alla fine la spuntò il nostro Paese”.

Sotto i ghiacci questo cacciatore si è conservato perfettamente con tutta la sua attrezzatura: dall’ascia alle calzature. Per chi volesse vederlo, è custodito al museo archeologico di Bolzano. All’Archeoparc, invece, si può ammirare una panoramica della quotidianità e della vita ai tempi di Ötzi.

❚ Visitare Castel Juval

È la sede di uno dei cinque musei voluti da Reinhold Messner oltre che sua residenza estiva. Qui si conservano diverse collezioni d’arte: una raccolta di cimeli tibetani, una galleria di quadri di montagne e una collezione di maschere provenienti dai 5 continenti.

❚ Percorrere la Via Monachorum

È il sentiero del silenzio, un percorso che, da più direzioni, porta a Certosa, dove sorge il monastero “Monte degli angeli” (fondato nel 1326 e sciolto nel 1782). Costellato di citazioni filosofiche, si richiama alla tranquillità e al silenzio che un tempo caratterizzava la vita dei monaci. Nella Certosa si può ammirare, inoltre, una mostra permanente sul monastero.

❚ Oscillare tra gli alberi nel parco alta fune Ötzi Rope Park

È il parco con le funi sospese fino a 30 metri di altezza che si trova sul Lago di Vernago. È aperto dalla fine di aprile alla fine di ottobre. Adatto a grandi e piccoli, le sue maggiori attrazioni sono: le due Flying foxes alte 60 metri, che passano sul Rio Senales, e l’altalena gigante Giant Swing che ha un diametro di 75 metri.

❚ Visitare la fabbrica della Forst

Fondata nel 1857, è situata a Foresta, una frazione di Lagundo. Merita di essere vista specialmente da chi apprezza la birra qui prodotta che in Alto Adige non conosce rivali. La fabbrica si presenta come un villaggio indipendente: forme geometriche di calcestruzzo, acciaio e vetro si fondono armonicamente con il contesto circostante.

Nella sala cottura, rinnovata nel 2011, un moderno impianto di recupero energetico permette di riutilizzare il calore necessario per la produzione del mosto di birra per le cotture successive.

Rispetto all’impianto precedente, consente di risparmiare il 47 percento del consumo di vapore e di ridurre quello medio di energia elettrica e di acqua. Tra le iniziative proposte in vista delle Feste, un’attrazione imperdibile è la Foresta Natalizia.

Allestita a fianco dello stabilimento, consente ai visitatori di immergersi in un’atmosfera magica e di gustare le specialità della cucina Forst. I fondi raccolti vengono poi devoluti a favore della Onlus “L’Alto Adige aiuta”.

Michela Crippa

Dicembre 2015

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