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Mappatura del verde in Lombardia

mappatura del verde in lombardia

A Brescia più di 25 mila ettari di boschi in area urbana, a Bergamo oltre 19 mila

In Lombardia è stato realizzato il primo inventario dei boschi urbani e periurbani di origine naturale e artificiale presenti sul suolo lombardo, in linea con gli obiettivi proposti dall’Unione Europea in materia di politica ambientale. Un progetto innovativo e unico in Italia, nato dalla volontà di Regione Lombardia, ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), del Parco Nord Milano, dell’Istituto Forestale Sloveno e del Ministero Sloveno per l’Agricoltura e le Foreste, che si inserisce all’interno del più ampio piano di monitoraggio “EMoNFUr – Establishing a monitoring network to assess lowland forest and urban plantation in Lombardy and urban forest in Slovenia”.

Il progetto EMoNFUr, che si concluderà nel settembre 2014, coinvolge cinque “polmoni verdi” lombardi -il Parco Nord Milano e il Bosco in città a Milano, il Bosco Fontana e la Foresta Carpaneta a Mantova, il Bosco di Maristella nei pressi di Cremona- oltre che, in Slovenia, il bosco urbano di Roznik e i boschi della regione di Gameljne. L’obiettivo è quello di contribuire alla promozione di una sempre più ampia cultura ambientale volta allo sviluppo sostenibile, alla conoscenza, alla cura e alla salvaguardia del territorio.

La metodologia e i dati lombardi

EMoNFUr ha scelto di utilizzare come metodologia per la definizione dei comuni e delle foreste urbane (intese come quei boschi che insistono sui comuni urbani) il modello Moland, facilmente applicabile anche alla realtà lombarda. Il progetto, sviluppato in ambito europeo nel 2004, fornisce uno strumento di pianificazione territoriale per valutare, monitorare ed elaborare i modelli di sviluppo di ambienti urbani e regionali. Secondo questo modello un comune può essere classificato come urbano se la somma della superficie urbana e di quella periurbana è maggiore del 25% della sua superficie totale e la sua popolazione è superiore ai 10 mila abitanti.

Alla luce di questi parametri sono stati definiti urbani 7.566,81 Kmq del territorio lombardo (pari al 31,70% del totale) appartenenti a 714 comuni che costituiscono il 46,24% del totale, con una popolazione di 8.120.668 abitanti (oltre l’80% dell’intera popolazione regionale) e una superficie forestale urbana di 130.431 ettari. Dal raffronto dei primi dati è emerso che ogni cittadino lombardo che abita in un comune urbano ha a disposizione solo 161 mq di bosco, una quantità non adeguata rispetto alle necessità di equilibrio ecologico del territorio, di qualità della vita e del benessere della popolazione. I boschi, infatti, per molti cittadini rappresentano la più immediata possibilità di contatto con la natura, se non l’unica, e influiscono sul loro benessere fisico e psicologico; inoltre, sono risorse in grado di influire sul clima delle città, in quanto contrastano l’effetto “isola di calore” e contribuiscono al mantenimento degli ecosistemi naturali e abbattono i gas serra responsabili dei cambiamenti climatici.

La provincia più virtuosa in questo senso risulta essere Varese con il 30,92% delle foreste urbane in 130 comuni, mentre all’ultimo posto si trova Cremona con lo 0,37% di superficie forestale nell’area urbana in 3 comuni. Tra le province con maggior quantità di bosco urbano per abitante Sondrio, Varese e Como. Seguono nell’ordine Lecco, Brescia, Bergamo, Pavia, Lodi, Monza Brianza, Cremona, Milano e Mantova (vedi tabella).

I dati di Bergamo e Brescia

Dei 244 comuni della provincia di Bergamo l’inventario ne classifica 124 nell’area urbana (di cui 71 in pianura, 42 in collina e 11 in montagna) e 120 nell’area rurale. Complessivamente coprono una superficie di 2.749,63 Kmq con una popolazione di 873.779 abitanti. La provincia di Bergamo conta una superficie boschiva in area urbana di 19.038,38 ettari (pari al 16,63% della superficie forestale provinciale) e con 218 mq di bosco a disposizione per abitante si colloca al sesto posto nella classifica delle province lombarde. Le foreste urbane bergamasche sono principalmente castagneti (25%) e robinieti (20%). Di recente realizzazione il bosco di Casirate d’Adda, con una superficie di 30 ettari, e il bosco di Renova Park a Pontirolo Nuovo, un’area verde di circa 5 ettari compresa fra una discarica e una cava. Dei 206 comuni della provincia di Brescia l’inventario ne classifica 86 nell’area urbana (di cui 39 in pianura, 39 in collina e 8 in montagna) e 120 nell’area rurale. Complessivamente coprono una superficie di 4.781,34 Kmq con una popolazione di 906.914 abitanti. La provincia di Brescia conta una superficie boschiva in area urbana di 25.429,90 ettari (pari al 14,98% della superficie forestale provinciale) e con 280 mq di bosco a disposizione per abitante dei comuni urbani si colloca al quinto posto nella classifica delle province lombarde.

Le foreste urbane bresciane sono principalmente boschi di latifoglie in cui predominano il carpino nero e l’orniello (34%) e castagneti (28%). Di recente realizzazione il Parco del Lusignolo e il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Basso Mella. Il primo, nato all’interno del più grande progetto regionale “Dieci Grandi Foreste di Pianura”, è un bosco di 41,5 ettari situato nel comune di San Gervasio Bresciano, in un territorio prettamente agricolo. Il secondo parco, invece, situato nel comune di Pralboino, con i suoi 221 ettari di bosco, è un importante elemento di connessione fra i Parchi Regionali dell’Oglio Nord e dell’Oglio Sud e il Parco dello Strone.

 Silvia Cesana

 

 
 
Aprile 2014

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