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Life Tib: l’autostrada della biodiversità

Life Tib: l’autostrada della biodiversità

Nel varesino completati i lavori del corridoio ecologico

Il 19 e 20 novembre scorsi, con la presentazione di un documentario e un convegno incentrato sul tema “Comunicazione e ambiente”, si è sancita l’imminente conclusione del progetto Life Tib (Trans Insubria Bionet), un percorso di lavoro iniziato nel lontano 2008.

L’obiettivo del Tib, promosso da Provincia di Varese, Regione Lombardia, LipuBirdLife Italia e Fondazione Cariplo, con il sostegno del programma Life dell’Unione europea, è quello di tutelare la biodiversità nei confini di un’area sottoposta a una smisurata, lancinante urbanizzazione.

Per farlo si è pensato di preservare e, quando possibile, ripristinare il corridoio ecologico che, collegando il Parco Campo dei Fiori al Parco del Ticino, rappresenta per la fauna un essenziale anello di congiunzione fra le Alpi e la Pianura Padana, nonché l’unico elemento di continuità tra le Prealpi e l’Appennino.

Una vera e propria infrastruttura verde dunque, che attraversa ben 42 comuni del varesino e consente agli animali selvatici di spostarsi liberamente sul territorio, per cercare cibo, acqua, per riprodursi e migrare verso ambienti più ospitali ove necessario.

Tra la valle del fiume Ticino, popolata da querce e carpini, e le colline moreniche del varesotto, dove brughiere, pinete e boschi di latifoglie dominano il paesaggio, zone umide peculiari (ricordiamo la Palude di Brabbia, i laghi di Varese e Comabbio) accolgono volatili, anfibi, insetti endemici e vegetazione a rischio di estinzione: l’intensa antropizzazione isola in modo progressivo gli habitat, riducendone drasticamente la vitalità demografica. E stiamo parlando di specie prioritarie a livello europeo.

Basta riflettere un istante sui 10 ettari di territorio naturale erosi ogni giorno in Lombardia dai nuovi quartieri insediativi, industriali e commerciali per riconoscere la dovuta priorità ad iniziative come il Tib.

Un’opera che ha realizzato 14 sottopassi stradali, cinque passaggi faunistici lungo i corsi d’acqua, otto nuove aree umide, 2.250 interventi in ambito boschivo, oltre alla messa in sicurezza, per gli uccelli, di 500 metri di linea elettrica in una nodale rotta di passaggio migratorio e alla costruzione di 500 metri di muretti a secco, dimore di anfibi e rettili come il pelobate fosco insubrico e la rana di Lataste.

Sulla positiva definizione dei lavori, terminati a dicembre, si è così espresso Valerio Mariani, consigliere provinciale all’ecologia: «Abbiamo lavorato su queste aree del territorio provinciale perché strategiche dal punto di vista della conservazione della biodiversità, sia su scala locale che sovranazionale.

Un gruppo di lavoro multidisciplinare ha delineato i confini del corridoio ecologico, analizzandolo dal punto di vista naturalistico e urbanistico, mettendo in luce le criticità e le possibilità di intervento per migliorarne lo stato.

Grazie al cofinanziamento, nel 2011, di Commissione Europea, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Provincia di Varese, abbiamo potuto realizzare le opere di deframmentazione, ripristinando la connessione laddove interrotta a causa delle infrastrutture e/o dell’urbanizzato, e una serie di importanti interventi di miglioramento del complesso ambientale.

Dall’esperienza “pilota” della nostra Provincia è poi nato il bando “Connessione ecologica” di Fondazione Cariplo, grazie al quale sono già stati realizzati alcuni studi di fattibilità anche nella Regione Piemonte».

Davide Albanese

Febbraio 2016

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